My Dark Mafia Prince

CAPITOLO 60

"Ti amo, Sara"

Ti amo, Sara.

Ti amo.

Quelle due piccole paroline continuano a ripetersi ininterrottamente nella mia testa, fracassandomi quasi il cranio.

Il mio corpo si paralizza completamente e una scarica elettrica mi colpisce come un fulmine.

I miei occhi si spalancano come se avessi visto un fantasma e i battiti del cuore iniziano ad accelerare il ritmo.

Ho sentito bene o le mie orecchie stanno iniziando a dare i numeri?

Lui ha realmente confessato di amarmi?

Lui, Danilo Volkov, ha confessato ciò che prova realmente nei miei confronti?

Danilo. Si. È. Dichiarato?!

Quel gran bel pezzo di uomo freddo, calcolatore, manipolatore e severo si è innamorato di me?!

Su miliarde di donne che ci sono per tutto il mondo e che sono centomila volte più belle e attraenti di me, lui ha scelto proprio me?

Una semplicissima ragazza, testarda, non dalle forme meravigliose come quelle di una modella, impulsiva, solitaria e dalla vita quotidiana monotona e noiosa?

No.

È fin troppo bella per poter credere che una cosa del genere possa essere vera.

"C-Cosa?" chiedo balbettando come una deficiente, ancora troppo scossa dalla sua frase inaspettata.

"Ti amo" risponde, questa volta alzando di poco la voce e guardandomi negli occhi, come per verificare la mia reazione.

"D-Davvero?" chiedo ancora, non sapendo cos'altro dire e accertarmi che le mie orecchie abbiano sentito bene.

Lo vedo agrottare le sopracciglia e guardarmi con un filo di confusione.

"Sì" risponde sicuro di sé, facendo saltare un battito al mio cuore.

Oh, dio!

Quindi lui mi ama veramente!

Non è un sogno né le mie orecchie si sono inventate la cosa.

Questo è tutto vero!

"Pensavi che fossi un bastardo senza cuore che non prova sentimenti per nessuno, non è vero?" chiede un po' deluso, probabilmente ricevendo il mio silenzio come se la cosa che avesse appena detto fosse la cazzata più grande di questo mondo.

"No, no, no" mi affretto a rispondere, rassicurandolo che non ho pensato niente di tutto ciò.
"È solo che...non me l'aspettavo" rispondo sinceramente, guardandolo negli occhi.

"Non te l'aspettavi?" chiede, alzando un sopracciglio.

"Con il tipo di carattere che hai, con il tipo di affari nei quali sei coinvolto, con i tipi di persone con i quali sei circondato...è stato inaspettato.
Pensavo che non fossi chissà quanto importante per te, siccome tutti gli altri uomini come te trattano le donne come delle schiave, sottomettendole ai loro ordini" spiego velocemente, arrivando a fine discorso quasi senza fiato.

Sento tutto il suo corpo indurirsi e i suoi lineamenti prendere un'altra sfumatura.

"Mi hai seriamente paragonato a tutti gli altri?" chiede, scendendo con la voce di qualche ottava, facendomi capire che è irritato.

Abbastanza irritato.

Molto irritato.

"No, non ho detto questo.
Ho detto che-"