CAPITOLO 54

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Sento una piccola sensazione fastidiosa colpirmi continuamente alla pancia.

Apro gli occhi e noto che è ancora buio.

Guardo davanti a me, trovando un Danilo profondamente immerso nel mondo dei sogni.

Mi volto alla mia sinistra e guardando l'orologio noto che sono le cinque di mattina.

Ho praticamente dormito poco e niente.

Controvoglia, mi alzo dal letto e mi dirigo, strisciando i piedi per terra come uno zombie, verso il bagno.

Quando esco, sento di avere tanta sete e decido di dirigermi verso il piano inferiore a bere un sorso d'acqua.

A piedi scalzi, mi incammino verso la porta e cercando di non fare rumore, così da non svegliare nessuno, mi dirigo di sotto.

Arrivata in cucina, dove non trovo anima viva, mi avvicino a un ripiano situatosi in alto, troppo in alto, e con scarsi risultati riesco a raggiungere il bicchiere.

Decido, allora, di prendere uno sgabello e salirci sopra, riuscendo finalmente a prendere quel maledetto bicchiere.

Rimetto a posto lo sgabello e inizio a riempirmi il bicchiere di acqua naturale, bevendolo in un unico sorso.

Ne riempio un'altro e anche quello lo bevo velocemente.

Cavolo!

Stavo letteralmente morendo di sete!

D'un tratto sento una strana sensazione di fame colpire il mio stomaco, facendomi venire la grande voglia di mangiare un vassoio pieno di fragole.

Vado verso il frigo, lo apro e con lo sguardo vado alla ricerca di fragole.

Mi è venuta la magnifica idea di farmi una bella macedonia di fragole!

Mentre continuo a cercare quelle fottute fragole, due braccia avvolgono la mia vita, prendendomi alla sprovvista.

Per poco non ho rischiato di tirare un urlo di spavento.

"Dio!
Per poco non mi hai fatta morire d'infarto!" urlo sottovoce, portando una mano sul petto.

"Che stai facendo?" la sua voce così roca, profonda e ancora assonnata per poco non mi fa cadere davanti ai suoi piedi.

È molto sensuale.

"Ho fame" affermo, ritornando con l'attenzione verso il frigo.

"Hai fame?" chiede, quasi sorpreso dalla mia risposta.

"Sì, ho fame" ripeto.

"Ma sono le cinque del mattino"

"E quindi?
Tuo figlio ha fame e mi sta chiedendo, gentilmente, di sfamarlo ed è ciò che farò. Che siano le cinque, le quattro o anche le tre di notte" rispondo leggermente irritata, non trovando quella fottuta scatola di fragole.

"Cosa stai cercando?" mi chiede, dandomi un bacio sul collo.

"Delle cazzo di fragole, ma non le sto trovando" ammetto frustrata, sbattendo la porta del frigo.

Lo sento portare le mani sul mio ventre piatto e accarezzarlo delicatamente.

"Siediti, ti preparerò io qualcosa" mi sussurra all'orecchio, facendomi eccitare senza alcun motivo, ma cerco di trattenermi.

"Grazie, ma non ce n'è bisogno.
Sono capace di cucinarmi da sola" dico, staccandomi dal suo corpo bollende e andando verso i cassetti a tirare fuori una pentola, con l'intenzione di riscaldarmi un po' di latte.

My Dark Mafia Prince Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora