CAPITOLO 59

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Sento la testa pesante e una forte sensazione di vomito impossessarsi del mio stomaco, facendomi aprire gli occhi di colpo e girarmi di lato, vomitando l'intera anima.

Due grosse mani si posizionano velocemente ai lati della mia testa, aiutandomi a tenere i capelli lontani dalla bocca sporca.

A quel gesto, mi pietrifico sul posto.

"Tranquilla, sono io" sento la nota e chiara voce di Danilo rassicurarmi da dietro le spalle, facendomi emanare un sospiro di sollievo.

Mi rilasso subito e dopo aver vomitato tutto quanto mi appoggio al suo corpo possente che profuma fortemente di colonia.

Sembra essere appena uscito dalla doccia.

Mi guardo velocemente attorno e noto che non ci troviamo più in quel corridoio, ma bensì stesi su un letto di una camera sconosciuta.

Riesco a ricordarmi perfettamente i mobili e il colore dell'altra stanza e sono sicura che non è questa.

"D-Dove...siamo?" chiedo con un filo di voce e con il corpo indolenzito e completamente a pezzi.

"Ci troviamo alla Hyatt Grand Central, un'altro hotel" risponde a bassa voce, come se avesse paura di farmi del male anche solamente con il tono della voce.

Lo sapevo.

Devo dire che la mia memoria continua a funzionare molto bene, anche dopo gli avvenimenti accaduti.

Lo vedo portare una salvietta sulle mie labbra, pulendomele dai residui del vomito.

"Mentre eri ancora priva di sensi, sei stata visitata dal medico" mi dice, tenendomi delicatamente tra le sue braccia.

Immediatamente, il pensiero che qualcosa di brutto possa essere accaduto a mio figlio mi fa completamente rabbrividire.

"E...c-che cosa ha d-detto?" chiedo con voce leggermente tremante.

Fa un grosso e profondo respiro, portando le braccia sulla pancia che leggermente sta iniziando a farsi vedere.

"Hai avuto un forte impatto con qualcosa di duro, probabilmente quando quel bastardo ti avrà spinta e fatta cadere a terra, e per poco non hai rischiato di abortire" dice tutto d'un fiato, come se avesse paura che dicendomelo lentamente la cosa mi faccia ancora più male.

Sento il cuore salirmi in gola e il corpo essere scosso da diversi brividi di paura, ma cerco lo stesso di non piangere.
"A-Altro?"

"Per due settimane sei a rischio di aborto spontaneo e ti ha severamente vietato di alzare qualsiasi tipo di peso e stressarti per qualsiasi tipo di cazzata" risponde calmo, accarezzando in lenti movimenti circolari la pancia, ricoperta dal tessuto pulito di una maglia bianca.

Emettiamo tutti e due, contemporaneamente, un sospiro di stress, rimanendo avvolti dall'assoluto silenzio, siccome io sono troppo stanca e ancora troppo scossa da ciò che è successo per poter parlare.

"C-Come sta D-Dorian?
D-Dov'è?" chiedo poco dopo preoccupata, ricordandomi lo stato in cui si trovava.

"Sta bene, fortunatamente.
Gli è stato solo fratturato una costola, ma oltre a quello sta bene" risponde tranquillamente, avvicinando la testa nell'incavo del mio collo.

"E te c-come stai?
I tuoi f-fratelli?
Giorgia e Jasmine?" chiedo velocemente ed allarmata, ricordandomi di essermi divisa da loro e non aver più ricevuto nessuna notizia da parte loro.

"Shhh...stai calma, ti ho detto che non ti devi agitare.
Noi stiamo tutti bene.
Le tue amiche non hanno neanche un graffio" mi rassicura, facendomi emanare un sopiro di sollievo.

My Dark Mafia Prince Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora