CAPITOLO 15

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Sono appena arrivata in cucina e vedo Ekaterina occupata a pulire con un panno i piatti, che dopo vengono riempiti con del cibo dal cuoco che alla vista e al profumo che emanano sembrano qualcosa di veramente squisito e succulento.

"Ekaterina, posso aiutarti in qualcosa?" le chiedo mentre mi appoggio al lavello della cucina.
"No, tesoro.
Ho quasi finito, ma, se vuoi, potresti per piacere portare i piatti già pronti sul tavolo?" mi chiede, voltandosi poi verso il cuoco per dirgli qualcosa sottovoce.
"Certamente!" le rispondo, prendendo i piatti, due a due, con le mie doti da cameriera negata che sono e cercando di raggiungere la sala da pranzo senza fare una catastrofe.

Appoggio i piatti sul tavolo e cerco di posizionarli nel miglior modo possibile, ma vengo interrotta da una voce dietro le mie spalle.

"Adesso la mia principessa cerca di fare anche la cameriera?" mi dice con una voce a dir poco sensuale mentre sento i suoi passi farsi più vicini.

Mi irrigidisco subito, ma comunque non mi volto.

Continuo a fare finta di riordinare le posate sul tavolo.

Sento la sua presenza possente e il suo caldo respiro dietro le mie spalle.

Sento le sue labbra sfiorare il mio orecchio sinistro.

"Perché non rispondi?
Per caso il gatto ti ha mangiato la lingua?" mi sussurra.

Lentamente mi volto verso di lui e lo guardo dritto in faccia, scrutando molto attentamente le sue due pozze azzurre.

"Io non sono e non sarò mai la tua principessa..." gli rispondo, notando la sua espressione diventare più dura e i suoi muscoli indurirsi.

Non me ne frega minimamente un tubo di quello che gli piace o no, io sono quel tipo di persona che ti dice le cose in faccia come stanno.

"...e per quanto riguarda il rispondere, ti rispondo quando voglio e come voglio io. Brutto stronzo di merda.
Non mi farò comandare da un essere come te"

Vedo la sua mano raggiungere il mio polso e stringere in una stretta morsa, per poi strattonarmi con violenza verso il piano superiore.

Mi porta dentro una delle stanze degli ospiti, chiude la porta, accende la luce e mi sbatte contro la parete.

"Ripeti un'altra volta cosa cazzo hai appena detto?" mi chiede, bloccandomi le vie d'uscita con le sue possenti braccia che si appoggiano alla parete, ai lati della mia testa.

Ho una fottuta paura di ciò che potrebbe farmi, ma non mi farò schiacciare da lui.

Non glielo permetterò.

"L-lasciami a-andare..." gli dico con voce tremante, cercando di spintonarlo, ma con scarsi risultati, visto che non si è mosso di un solo millimetro.

"Sennò, cosa?" mi risponde, avvicinando il suo viso al mio.
"L-lasciami andare...stronzo!" gli urlo contro, iniziando a tirargli dei pugni sul petto e trattenendo a malapena le lacrime.

"Tu non riuscirai mai a scapparmi, Sara...ormai sei di mia proprietà e nessuno verrà più a salvarti" mi risponde mentre la sua mano cerca di raggiungere il mio fianco destro.

Questo suo atteggiamento di merda mi manda su tutte le furie.

Vorrei amputargli ogni singolo arto del suo corpo.

Non posso permettergli di toccarmi, come se fossi già sua e fare di me tutto ciò che vuole.

Devo trovare un modo per scappare di qui, ora.

My Dark Mafia Prince Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora