CAPITOLO 28

10.9K 226 22
                                    

SARA'S POV

Una settimana.

È passata già un'intera, maledetta, settimana che sto imprigionata dentro le quattro mura di questa schifosa villa come se fossi in carcere.

Ormai le mie speranze per fuggire da qui sono crollate.

Prima di fare qualsiasi cosa mi frulli per la testa, bisogna farlo sapere, assolutamente, al principino.

Lui deve sapere qualsiasi mio movimento all'interno di questa casa.
Se sto con le mie amiche, per quanto tempo stiamo insieme, cosa ci diciamo. Quando sto da sola, dove vado, cosa vado a farci, perché ci vado, per quanto tempo ci sto.

Anche se mi ha messo dietro le calcagne due gorilla, cerco sempre di sfruttare il momento migliore per fuggire ai loro occhi e fare qualcosa in santa pace, senza essere controllata ventiquattro ore su ventiquattro come se fossi una criminale pericolosa.

Ormai che Ekaterina è stata rinchiusa nel seminterrato, la responsabilità della cucina è passata tutta a Maksim, il cuoco.

Invece, per le pulizie è stata assunta una nuova governante che ho scoperto si chiami Tanya.

Una donna di quarantatre anni, madre di una figlia di otto anni che ha origini ucraine e si è trasferita in Russia da sette anni.

Con lei, a differenza di Ekaterina, parlo veramente poco.

Ho paura che si possa ripetere la stessa storia come con la prima, quindi preferisco essere un po' più fredda e distaccata nei suoi confronti.

La mia giornata inizia e finisce sempre nello stesso noioso modo.

Mi alzo verso le nove di mattina, faccio la mia routine mattutina, vado in cucina, faccio colazione, mi dirigo in libreria, mi perdo nella storia dei libri fin quando non arriva Tanya ad avvisarmi che è ora di pranzo.

Scendo di nuovo in cucina, mangio il pranzo, esco nell'enorme giardino a fare una passeggiata e nella speranza di rilassarmi e liberare la mente da tutto questo stress.

Verso le sette di sera rientro a casa, ceno, ritorno in camera, faccio di nuovo la mia routine serale e infine vado a dormire che sono già le nove.

Tutto questo sempre in assenza dei tre fratelli e sempre inseguita e tenuta sotto stretta osservazione da quei due rompi coglioni, che mi stanno attaccata al culo come dei sanguisuga.

Per fortuna non mi seguono fino in bagno a vedere cosa vado a fare, perché sennò ci sarebbe stato il delirio.

Mi sento veramente molto sola.

Anche se sto quasi tutto il tempo in compagnia delle ragazze, mi sento lo stesso molto stanca, stressata e sola.

Non faccio altro che pensare a mia madre e a far ritornare nella mia mente ricordi di mio padre.

Momenti meravigliosi che trascorrevo con lui.

Ma alla fine vado sempre a finire nel momento più doloroso, dove vengo a sapere della sua morte.

Era il trentun gennaio 2015.

Ero appena tornata da scuola e in casa c'erano le mie due zie, nonché le sorelle di mia madre, mia nonna materna, mio cugino e infine mia madre che mi attendevano con pazienza.

My Dark Mafia Prince Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora