Capitolo 4

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L'intento di Mirko si rivela inutile, mia madre quasi sviene sul pavimento. Se la ragazza coniglio non fosse stata qui, probabilmente mamma avrebbe avuto un infarto.

«Non si preoccupi signora Tanaka, Sakura sta bene. Ha solo qualche graffietto, ma immagino che lei sappia come occuparsene.» cambiare discorso dalla pericolosità di Dabi a qualche piccola ferita? Ottima strategia Mirko.

Mamma sposta lo sguardo su di me e annuisce velocemente borbottando un "ci penso io". Prima che possa fare qualcosa mi toglie la felpa e sposta la maglia, mettendo le mani sulle crosticine che l'ustione ha lasciato. Menomale che non ha visto la ferita iniziale, si sarebbe preoccupata troppo e sarebbe morta d'infarto, per la seconda volta.
Usa i suoi poteri per sistemare quello che io non sono riuscita a fare e appena è guarita, mia madre si calma, prendendo respiri profondi.

«Signora, non deve preoccuparsi. Sakura ha scelto di spostarsi nella sezione per eroi, sa a cosa corre incontro e ha tutte le carte in regola per cavarsela senza problemi.» la rassicura ancora Rumi.

Mia madre pende dalle sue labbra. Ma come fa? Cioè capisco che già solo l'aspetto, nonostante Mirko sia alta un po' meno di me, metta sicurezza, ma il suo carattere così estroverso rassicura tutti. Se non fosse che ho vissuto l'esperienza in prima persona, avrebbe convinto anche me che non era nulla di grave.
Dopo un po' le due iniziano a parlare tra di loro di qualsiasi cosa, voglio svignarmela prima che inizino a parlare di me e la situazione degeneri. Sgattaiolo velocemente su per le scale, andando nella mia camera, e prendo il telefono. Sono passate le sei, i miei compagni dovrebbero aver finito il turno, potrei chiamare Bakugo.
Apro FaceTime e lo videochiamo, giusto per vederlo invece solo che sentirlo. Mi metto a testa in giù sul bordo del letto e attendo che risponda. La chiamata squilla, ma nessuno risponde. Attendo qualche attimo e poi riprovo. Stavolta lui risponde, ma il telefono è puntato verso il soffitto.

«Ehm...Bakugo?» domando io spostando la testa come se facendo ciò riuscissi a vedere più in là.

Lui si affaccia sul telefono, ci mette qualche attimo a riconoscermi, ma poi riattacca senza dire nulla.

«Ma-» brutto stronzo, ha riattaccato!

Lo chiamo una terza volta, mettendomi a pancia in giù sul letto stavolta, il sangue stava andando troppo al cervello.
La terza a quanto pare è quella buona, risponde un po' scocciato, ma stavolta inquadra se stesso...o perlomeno la sua faccia.
Ha delle goccioline che cadono dai capelli e il cappuccio di un probabile accappatoio in testa. Che sia appena uscito dalla doccia?

«Che vuoi, sanguisuga?!» gentile come sempre, ma i suoi soprannomi mi piacciono un sacco.

«Ehi Bakubro, ciao anche a te!» sorrido io, imitando Mirko senza rendermene conto. «Come è andato il secondo giorno?»

«Mi hai chiamato per questo? Ho altro da fare.» sbuffa lui.

«Oh che scontroso! In realtà volevo chiederti una cosa seria.» lui appoggia il telefono mettendolo come prima mentre probabilmente si asciuga. «Mi stavo chiedendo se...ti andasse di parlarmi di Dabi.»

Per qualche attimo non sento più rumore, poi il telefono viene ripreso in mano e inquadra un Bakugo a petto nudo. Wo, Bakubro, sono io o fa improvvisamente più caldo?

«Cosa ti serve da quel bastardo? Non c'è nulla da sapere se non che merita di morire.»

«Vedi...ho avuto un incontro un po' troppo ravvicinato con lui, mi è sembrato tutto troppo strano e...magari tu avevi qualche informazione di più su di lui. Mirko non ha saputo dirmi molto.»

at the end he dies || DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora