Capitolo 17

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Come sempre quando mi faccio addormentare da Shinso, la mattina è piuttosto traumatica. Non è la prima volta che gli chiedo una cosa del genere, abitando vicino io e lui siamo amici da tanto tempo ed è capitato più volte che avessi problemi a dormire. Il suo lavaggio del cervello era un ottimo modo per farmi addormentare, ma il mio corpo la mattina dopo ne risentiva.
La testa per i primi dieci minuti da quando apro gli occhi non smette di girare. Mi metto seduta e resto ferma mentre cerco di rilassami. Poco dopo torna in mio soccorso Shinso, le sue occhiaie sono parte del suo look ormai. Entra in camera senza neanche bussare, si sta lavando i denti nel frattempo. Borbotta qualcosa con lo spazzolino in bocca, qualcosa che ovviamente non capisco. Mi tengo la testa con le mani facendo respiro profondo, lui mette la mano sulla mia nuca e la accarezza piano, continuando a borbottare con lo spazzolino in bocca.

«Shinso non capisco se parli con quel coso in bocca.» sussurro io, la mia testa non vuole che faccia troppo rumore.

Lui alza gli occhi al cielo, borbotta qualcos'altro ed esce. Torna poco dopo, senza spazzolino.

«Ti ho chiesto se ti senti almeno riposata.»

«Come potevi pretendere che ti capissi?» rido appena mentre mi alzo barcollando ancora. «Si, sto bene. Ho solo i miei soliti giramenti di testa.»

Vado verso l'armadio ed apro le ante, lui mi segue e appoggia un braccio sulle mie spalle. «Tu non stiri mai le tue camice?»

«Non mi serve stirarle se le metti bene nell'armadio.» ne tiro fuori una, ha solo qualche piega. «Vedi? Perfetta.» la tolgo dall'appendino, prendo anche la gonna e lo guardo. «Quindi? Vuoi stare qui a fissarmi, piccolo maniaco?»

Lui alza gli occhi al cielo. «Ti ricordo che sono più grande io, di ben quattro mesi.» si stacca da me e mi da la schiena.

Non gli do corda e mi cambio mentre è distratto. Mi siedo sul letto infilando la camicia nella gonna e lo guardo mentre mi infilo le calze.

«Ehi signor lamentela, mi fai il nodo alla cravatta?» domando.

Lui si gira verso di me con una faccia scioccata. «Metti la cravatta dalla prima media e non hai ancora imparato a fare il nodo?»

Prendo la cravatta e inizio a metterla al collo. «Certo che no! Non mi piace, non imparare a fare il nodo è il mio segno di protesta verso le cravatte. Aboliamole.»

Shinso si avvicina a me sbuffando e mi fa il nodo. «Certo, come vuoi.»

***

Mi stringo nel felpone enorme che ho addosso, l'aria della sera si fa sempre più fredda mentre l'inverno si avvicina. Ho deciso che sarei andata all'Unione dei Villain, si, a piedi, per ridare l'anello a Dabi. Non posso permettermi distrazioni. Merda, si sta anche mettendo a piovere. Aumento il passo, non manca ancora molto, ormai dovrei essere arrivata. Sfortunatamente però il temporale mi colpisce prima di arrivare alla mia meta. Quando arrivo all'Unione sono bagnata fradicia, fanculo. Entro senza bussare e mi tolgo il cappuccio, Kurogiri sembra quasi avere un espressione divertita addosso.

«Buonasera, non ti stavamo aspettando. Per caso fuori piove?»

Gli faccio la linguaccia mentre fuori inizia a tuonare. Nel locale c'è solo lui, nessun altro. Piuttosto strano. Mi siedo al bancone e tolgo la felpa ormai fradicia posandola sulla sedia accanto, sotto ho la maglia di Endeavor che mi ha regalato Dabi, forse dovrei ridargli anche questa, ma non stasera visto che non ho altro.

«Mi dai qualcosa da bere?» domando al barista.

«Dipende, cosa vuoi?» domanda a sua volta Kurogiri, sistemando dei bicchieri.

at the end he dies || DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora