Capitolo 29

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Tre giorni sono passati in fretta, più di quanto pensassi, ma non ho trovato nessuna via di fuga per me. Abbiamo dovuto avvisare Hawks, ci darà una mano a coprirci, mentre il professor Aizawa è all'oscuro di tutto. È pericoloso, si, ma non mi avrebbe mai lasciata venire se gliel'avessi detto e avrebbe fatto saltare la mia copertura. In tutto ciò però Hawks mi sta accompagnando all'Unione per la fatidica evasione.
La neve scende dal cielo coprendo le strade per l'ennesima volta, quest'anno ha nevicato davvero un sacco, per fortuna la tempesta bianca e il buio della sera ci aiuteranno a sparire nel nulla. Scendo dall'auto del pro hero ed entro nel bar, mi salutano tutti ma l'unico che manca all'appello è Shigaraki.

«Dov'è Dusty?» così lo chiama Dabi, allora ho iniziato a farlo anche io. Adoro i soprannomi imbarazzanti.

«È in camera sua, sta arrivando.» spiega Mr Compress mentre mi passa uno scatolone che ormai conosco fin troppo bene. «Vai a cambiarti intanto.»

Afferro lo scatolone e vado in bagno. Come immaginavo hanno aggiunto i guanti anche al costume che uso all'Unione oltre che al secondo paio che mi hanno dato, quindi niente più sacche di sangue. In realtà è un bene, erano solo scomode.
Infilo il costume senza problemi, Shigaraki ha anche fatto sistemare la cerniera in modo che non si incastri più così non devo chiedere aiuto a qualcuno, poi mi guardo allo specchio: ultimi controlli per accertarmi che si tutto al suo posto ed esco dal bagno tornando dagli altri mentre infilo i guanti. Appena li infilo, come ho già avuto modo di sperimentare, i guanti iniziano a prelevare del sangue, ma non sento neanche l'ago che entra nella pelle.
Appena alzo lo sguardo mi ritrovo davanti Shigaraki, ma ha...cambiato look? I suoi capelli non sono più azzurri, ma sono bianchi.

«Sei andato dal parrucchiere Shigaraki?» oh no, sto diventando come Dabi e Hawks, faccio sempre ironia. Cosa mi sta succedendo?

«Un parrucchiere un po' più particolare.» non sembra avergli dato fastidio la mia battuta. «Vedrai tra poco.»

Vedrai tra poco? Vuol dire che i suoi capelli riflettono luce? Ci faranno da scudo? Cosa mi significa? Sarà utile alla missione?

«Bene, vuoi spiegarci il piano?» domanda Hawks poco dopo, sembra abbia fretta, inoltre immagino che la cosa di attaccare il Tartaro non gli vada molto a genio.

«Certo. Andiamo, facciamo un buco nella prigione e tiriamo fuori la donna che ci serve.» ...tutto qui? «Facciamo scappare qualche prigioniero per creare confusione e prendiamo lei sparendo nel nulla.»

«E io cosa dovrei fare?» borbotta il volatile a sua volta. «Faccio il palo?»

«Tu informerai la polizia a terra. Sai come fare il tuo lavoro, fallo.» l'eroe sospira mettendosi seduto su uno degli sgabelli al bancone.

«Sarà così semplice come dici?» borbotto io. «Ti ricordo che è una prigione di massima sicurezza dove è tenuto anche All for One, Overhaul, criminali di guerra, assassini, rapitori, torturat-.»

«Abbiamo capito Sakura.» taglia corto Hawks

«In ogni caso, non ti preoccupare. Ho un asso nella manica. Voi fidatevi di me e basta.» il ragazzo si gira verso Kurogiri, in mezzo a tutto quel fumo sembra annuire.

Apre un portale davanti a noi, poi Shigaraki torna a guardarci. «Sakura, oggi stai con me.» fantastico. Perché proprio con lui? Vuole mettere alla prova la mia fiducia?

Annuisco mettendomi cappuccio e maschera, poi attraversiamo il portale assieme. Non sono mai stata al Tartaro, ma posso intuire che l'enorme edificio di acciaio davanti a noi sia la prigione che dovremmo far saltare in aria, o almeno parzialmente...non so bene qual è il piano pratico. Shigaraki mi fa cenno di seguirlo, ma la fitta bufera di neve che sta facendo sbattere il mare contro alle barriere dell'edificio, mi offusca la vista assieme al buio della notte. Istintivamente afferro la maglia di Shigaraki prima che possa scomparire nel bianco, lui mi osserva qualche secondo prima di riprendere a camminare. Se non fossimo in missione mi avrebbe già preso a schiaffi probabilmente, ma voglio evitare di perdermi davanti ad un carcere di massima sicurezza nelle vesti di un villain, tenersi a lui ora è l'unico modo per non perdersi. Poco dopo riesco a vedere la parete dell'edificio accanto a noi, ci appoggio una mano facendola scivolare sul muro per non perdermi mentre tengo stretta con l'altra la maglia del capo, finché lui si ferma di scatto e io vado a sbattere contro alla sua schiena. Ouch. Mi massaggio il naso osservandolo, lui si gira verso di me studiando l'edificio, riesco a intravedere un sorrisetto sulle sue labbra.

at the end he dies || DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora