Capitolo 21

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La nostra discesa verso l'inferno è molto più rilassante rispetto alla salita. L'aria si fa sempre più fresca e scendere non da per nulla fastidio anche se le mie gambe chiedono pietà, ma anche la situazione si fa più fredda. La cosa diventa imbarazzante, nessuno dei due apre bocca, non sappiamo cosa dire e l'atmosfera diventa sempre più spiacevole.

«Allora?» domanda Dabi dopo un po'. «Siamo arrivati?»

Corrugo la fronte girandomi verso di lui che sta dietro di me. «Ma ti pare che io sappia quanto ci manca?»

«Beh sei tu davanti, magari sai dove andiamo.» vedo la sua sagoma nel buio alzare le spalle.

Sbuffo alzando gli occhi al cielo anche se non può vedermi e riprendo a scendere. «Appena usciamo da qui voglio fare quattro chiacchiere con Kurogiri.»

Dabi non risponde, ma finalmente dopo qualche minuti ci troviamo davanti ad una porta. Faccio per provare ad aprirla, ma un calcio di Dabi mi precede. La porta si spalanca subito, non era neanche bloccata. Mi giro verso il ragazzo.

«Sei sempre così frettoloso? C'era in mezzo la mia mano.»

«L'avevo vista, l'ho evitata apposta.»

Mi supera uscendo dalla porta e si guarda attorno. Sentiamo del rumore d'acqua che scorre, dove siamo? Lo seguo superando la porta e una fortissima puzza invade le mie narici. Mi sale un conato di vomito, ma lo rispedisco indietro, Dabi sembra immune a questo tanfo.

«Sono delle fogne.» borbotta lui. Fantastico. «Vieni, so dove siamo.»

Va a destra e inizia a camminare lungo un enorme tunnel, qui non c'è il canale con l'acqua, ma più camminiamo e più il rumore dell'acqua si avvicina, anche il tanfo aumenta. Dabi cammina sicuro girando ogni tanto in qualche vicolo finché ci troviamo nel canale principale. Il fiume di acque nere scorre accanto a noi e la puzza è insopportabile, non riesco più a resistere. Metto una mano sulla spalla di Dabi per farlo fermare, cerco di dire qualcosa, ma il conato di vomito è troppo violento stavolta. Gli do la schiena per evitare di vomitargli addosso e mi svuoto senza riuscire a trattenermi. Mi vengono le lacrime agli occhi, come ogni volta che vomito. Dabi si preoccupa subito e mi prende i capelli, accarezzandomi la schiena.

«Ehi, siamo quasi fuori. Resisti ancora un po'.» cerca di consolarmi lui.

Non so ancora quanto resisterò qui dentro. Sputo per terra un po' di saliva per scacciare il saporaccio che ho in bocca. Cerco di non respirare dal naso, potrei vomitare di nuovo, poi mi tiro su e mi giro verso Dabi. Lui nota le mie lacrime e me le asciuga lentamente con i pollici. Qui sotto c'è più luce, riesco a vedere chiaramente il sorriso incoraggiante sulle sue labbra.

Annuisco appena cercando di ricompormi. «Sbrighiamoci.»

Lui si assicura che io stia bene, poi annuisce e riprende a camminare. Arriviamo ad una scala collegata ad un tombino. Si ferma e si guarda attorno, poi guarda me.

«Vai prima tu. Io ti seguo a ruota.» mi lascia lo spazio per salire.

Annuisco appena e inizio a salire. Resisti ancora un po' Sakura, puoi farcela. Arrivo al tombino e cerco di spostarlo con un braccio, ma è troppo pesante. Impreco ansimando appena, poi mi faccio un taglietto sul braccio. Con il sangue mi aiuto a spostare il tombino ed esco velocemente dal buco. Prendo un respiro profondo inspirando aria pulita e aspetto Dabi sedendomi a terra. Mi guardo attorno studiando la zona, siamo in un vicolo cieco nel retro di un ristorante, sento odore di cibo italiano. Dabi esce dal tunnel e rimette a posto la lastra di ferro sul buco, poi si siede al mio fianco.

«Vedi? Ce l'abbiamo fatta.» esclama lui.

«Beh mi sembra il minimo!» sbotto sussurrando appena per non attirare le persone fuori dal vicolo. «Dovevamo solo scappare da Hawks, non fare un tour panoramico delle fogne.»

at the end he dies || DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora