Capitolo 63

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Endeavor sembra stupito dalla mia affermazione, ma non si fa scoraggiare, anzi.

«Avresti ucciso il tuo capo? All for One?» scoppia a ridere, sento l'acidità nella sua voce. «Ma dai.» ringhia in seguito il gigante.

«Non era il mio capo.» lo correggo. «E si, è morto.»

Lui scoppia a ridere. «Siete tutti uguali...» siamo? Chi? «Vi scannate tra di voi per il potere, ma siete solo degli insetti.»

Si avvicina pericolosamente a me. Non penso di poter risolvere qualcosa parlando, ma posso prendere tempo. Evito per un pelo una fiammata e inizio a camminare tra i tavolini rimasti fuori dal locale. Lui cerca di raggiungermi, ma uso tutto quello che posso per tenerlo a distanza.

«Non voglio il potere, Endeavor.» lui ovviamente non ci crede, ma è la verità. Continua inutilmente a cercare di raggiungermi, ma io sono più piccola e veloce, riesco a stargli a distanza. «Voglio solo fermare la Commissione. Tra gli eroi ci sono persone corrotte, obbligate dalla commissione a fare cose che non sono giuste, un eroe non fa così.»

«Chi sei tu, stupida ragazzina, per decidere cosa è giusto o sbagliato?»

La domanda mi devasta, silenzio assoluto nella mia testa. Stupida ragazzina. Giusto o sbagliato.
Mi deconcentra così tanto che non vedo neanche Endeavor avvicinarsi e darmi un pugno. Non sento il dolore, non sento la botta, sento a malapena il mio corpo cadere.
Come posso davvero pretendere io, una ragazzina di soli sedici anni, di cambiare le cose? Soprattutto qualcosa di molto più grande di me.
L'uomo si mette sopra di me, una scarica di pugni colpisce la mia faccia, ma non riesco a fare nulla.
Lady Nagant non aveva ragione, per niente. Non posso cambiare le cose, non sono nessuno, sono solo una stupida ragazzina.
Sento il sangue colare lungo il mio volto, ogni colpo mi offusca la vista sempre di più.
Sakura, stai mandando tutto a puttane.
Non posso continuare a prendere insulti e botte, devo reagire.
Con tutto il sangue che sto perdendo creo uno scudo in fretta, qualcosa che mi protegga dalle martellate di Endeavor. Colpisce la barriera rossa che ho creato appena in tempo e i suoi attacchi continui si fermano per qualche attimo. Osserva il mio scudo perplesso, poi le sue mani prendono fuoco. Le appoggia sulla lastra e il mio scudo inizia a sciogliersi, merda. Riesco a togliermi appena in tempo mentre lui cerca di colpirmi con i suoi pugni di fuoco che sbattono contro il terreno, creando un buco. Chissà cosa mi avrebbe fatto se avesse colpito me...no, non lo voglio sapere. Non riesco ad allontanarmi molto, le varie ferite e botte in tutto il mio corpo mi stanno lentamente mandando KO.
Lui si alza facendo solo un passo in avanti per raggiungermi mentre io neanche riesco ad alzarmi, posso solo strisciare.

«Ti sei messa i bastoni fra le ruote da sola.» sbotta lui.

La mia vita mi passa avanti a rallentatore mentre l'uomo alza il piede. Lo sta davvero facendo? Il suo stivale rosso si posa con ben poca leggerezza sul mio petto.

«Eri perfetta, quasi quanto Shoto.»

Pian piano il peso sul mio torace si fa sentire sempre di più, ma faccio troppa fatica a muovermi. Posso solo ascoltarlo.

«Veloce, abile, un quirk forte e ben sviluppato, ma...sei troppo intelligente, hai capito che c'era qualcosa che non andava»

Il suo peso inizia a fare male. Metto le mani sulla punta della sua scarpa e cerco di sollevarla in qualche modo, il panico inizia a farsi strada tra i miei pensieri.

«Ti sei schierata con la parte che credevi giusta, o qualsiasi cosa ti sia passato per la testa, ma non hai ottenuto nulla...solo una manciata di insetti.»

Il suo piede inizia a farmi male seriamente, diversi gemiti di dolore vengono soffocati in gola, si rifiutano di uscire.

«E gli insetti devono essere schiacciati.»

at the end he dies || DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora