Capitolo 39

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Mi metto dei vestiti normali, il costume stava iniziando a farmi venire freddo. Mi scaldo un po', poi vado da Dabi. Busso alla sua stanza avvicinando un orecchio alla porta per cercare di capire se sia dentro, ma poco dopo apre. Mi ricompongo velocemente e gli sorrido.

«Ehi.»

«Se vuoi parlare di quello che ti ho detto prima, sappi che non ho voglia.» fa per chiudermi la porta in faccia, ma ci metto un piede in mezzo.

«Dabi per favore...» riapro la porta. «Ti prego possiamo parlare?»

Mi osserva esitando qualche attimo, poi sospira e apre la porta. «Muoviti. Voglio andare in doccia.» entro velocemente, la sua stanza è un disastro. Sospiro scavalcando i vestiti per terra e mi siedo sul letto. Lui viene vicino a me e si siede, guardandomi.

«Mi dispiace per tutto quello che ho detto.» mi stupisce il fatto che entrambi l'abbiamo detto in coro.

Mi giro verso di lui, confusa. «Credevo di dover essere io a parlare.»

«Mi è venuto naturale. Io...sono davvero dispiaciuto per tutto quello che ho detto.»

«Lo capisco. Io volevo scusarmi per aver detto quella cosa su te e tuo padre. Io...non lo penso davvero.» in quel momento in realtà lo credevo davvero, ma facciamo finta di nulla. «Volevo solo farti capire che non è il comportamento adatto da tenere. Ho visto quanto odi tuo padre e...non voglio che diventi come lui.» gli prendo piano una mano sperando che questa volta non mi respinga.

«Hai ragione, diventare come lui è l'ultima cosa che voglio.» tiene la mia mano e ci gioca. «Sono stato un coglione settimana scorsa. Ho dato per scontato che tu provassi quello che provo io e volevo solo stare con te, non ho pensato a quello che volevi davvero.»

Wow mi sembra quasi di sognare, Dabi che si scusa e ammette di aver sbagliato? Lo abbraccio prima che possa mettersi in testa qualche altra paranoia e lo stringo forte, lasciando però in sospeso i miei sentimenti per lui.

«Possiamo passarci sopra?» domando staccandomi appena solo per guardarlo negli occhi. «Cerchiamo di migliorare e basta, ok?»

Lui annuisce appoggiando la fronte sulla mia spalla. Lo coccolo un po' mentre i pensieri vagano per la mia testa. Mi ritorna in mente quello che è successo fuori dal dormitorio.

«Devo parlarti di una cosa.» lui annuisce rimanendo però appoggiato a me, tenendomi le mani sui fianchi. «Credo che Hawks sapesse che saresti venuto a prendermi...gli eroi erano tutti li.»

Alza la testa e mi guarda. «Si, è probabile.»

«Voglio parlargli.» la mia esclamazione lo stupisce.

«Tu che?! Sakura, smettila di dire cazzate.» mi guarda qualche secondo cercando di capire cos'ho in testa. «Credi che parlargli farà cadere le accuse su di te? Non funziona così, non siamo nelle favole.»

«Ma lui ha una cotta per me-»

«Appunto per questo non funzionerà. Lui farà di tutto per riportarti dalla loro parte...ma prima di capire cosa vuole fare lui, cosa facciamo noi...devi capire cosa vuoi tu, Sakura.»

Cosa voglio io? Neanche io lo so! Che domanda è? «Dabi, io non ne ho idea.»

«Allora vedi di capirlo in fretta. Se vuoi andartene sei ancora in tempo, Hawks ti aiuterà, ma...»

«Non è quello che vuole.» la voce di Nagant ci interrompe. È ferma sulla porta con le braccia conserte che ci fissa. Chissà da quanto tempo è lì.

«Credo che nessuno ti abbia dato il permesso di entrare.»

«La porta era aperta.»

«Non credo che questa cosa ti permetta comunque di interromperci.»

at the end he dies || DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora