Capitolo 37

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La conversazione con Bakugo è andata piuttosto bene. In questo momento sta probabilmente spiegando la situazione ai miei compagni senza riferire però nulla ai professori, si spera. Tornata all'Unione mi tocca un'altra discussione seria: sono tre giorni che non parlo a Dabi e gli devo delle spiegazioni. Lascio temporaneamente la valigia da Nagant, poi busso all'appartamento del ragazzo. La sua voce arriva ovattata da dentro. Apro lentamente la porta, c'è della musica che arriva dalla camera. Seguo la scia di note che mi porta ad un Dabi mezzo nudo sul letto, sulla faccia ha un cuscino, tenuto dalle mani che stringono...il gattino che gli ho dato. Mi schiarisco la voce cercando di attirare la sua attenzione, lui posa il pupazzetto e toglie il cuscino dalla faccia spegnendo poi la musica.

«Non pensavo fossi tipo da Chase Atlantic.» mi faccio scappare una risata per cercare di sdrammatizzare, ma lui non sembra in vena.

«Finalmente hai deciso di parlarmi, mh?» il suo tono non sembra aggressivo, ma neanche calmo.

Come biasimarlo, ha tutte le ragioni di questo mondo per essere arrabbiato con me. Si mette seduto per potermi guardare meglio.

«Senti...l'altra sera ho fatto delle scelte affrettate.» si merita una spiegazione per il mio comportamento di merda. «Quando sei comparso in dormitorio mi hai presa alla sprovvista, io vorrei passare tutti i miei giorni con te ma-»

«Ah si?» si alza mettendosi in piedi davanti a me, lui e la sua altezza mi mettono un po' di ansia a questa distanza ravvicinata. «Sei qui da tre giorni ormai e non mi è sembrato che tu abbia avuto voglia di farlo.»

Ok Sakura, respira. Sai che diventa arrogante quando qualcuno gli fa un torto. Faccio un respiro profondo riprendendo il mio discorso. «Ma in quel momento avevo paura. Il mio unico pensiero era portarti al sicuro, farti uscire da quella trappola in cui ti sei buttato da solo.» faccio un attimo di pausa per controllare che non si agiti. «Ho abbandonato tutto per farti stare al sicuro. Sto solo dicendo che...forse non è stata la cosa migliore.»

«Cosa vorresti dire?» domanda lui corrugando la fronte.

«Voglio dire che forse lasciare la scuola, i miei amici, i professori...non so se è stata la scelta più saggia.»

Il suo corpo si irrigidisce, i muscoli diventano tesi e i suoi occhi si assottigliano. «Certo, era ovvio.» ...ovvio? «Come al solito.»

«...Dabi ma di che stai parlando?» faccio per prendergli una mano, ma lui me la spinge via bruscamente. Il gesto improvviso mi fa sussultare, ma a lui non sembra importare, anzi aumenta il tono di voce.

«Di Shoto, mi sembra più che ovvio!» oh.

In effetti può sembrare che io abbia scelto uno sull'altro. Dabi era lì quando ho promesso a Shoto che sarei tornata, sicuramente mi ha sentita. «No Dabi, non hai-»

«È più facile, vero?» sbuffa divertito, ma basta il suo tono fa capire quanto sia ferito. «Torna da lui allora! Come gli hai promesso! Il figlio preferito di papà, quello bravo, senza problemi. Lui si che può proteggerti, Sakura. Lui si che è un vero eroe.» si avvicina al letto e riprende il mio gattino di pezza. «Ne hai dato uno anche a lui, vero?!» lo stringe in mano per poi lanciarmelo. Lo prendo per un pelo, ma le sue urla ora iniziano a spaventarmi. «Voi scegliete sempre la via più facile, siete dei codardi, pigri. Non vi importa davvero degli altri, scegliete quello che vi fa più comodo!»

«Stai fraintendendo, lasciami finire ti prego.»

«Oh no che non ti lascio finire.» stringe i pugni tornando davanti a me. Si avvicina con tale aggressività che mi tocca indietreggiare, fino a sbattere contro al muro. «Vuoi scappare?» mette le mani sopra le mie spalle bloccandomi contro al muro e mi guarda negli occhi con il suo sguardo furioso che mi terrorizza. «Scappa pure, non me ne frega un cazzo di quello che fai. Tu per me non vali nulla

at the end he dies || DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora