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CAPITOLO QUARANTAQUATTRO
«Ciao»

I raggi del sole illuminarono la stanza della ragazza, costringendola a svegliarsi. Aveva ancora gli occhi chiusi, poiché la testa le stava girando e facendo male allo stesso tempo. Il senso di nausea le faceva storcere il naso.

Si voltò verso il lato destro, dove si trovava il comodino, aprì gli occhi, cercando di mettere a fuoco lo sguardo per controllare l'orario sulla sveglia, ma la prima cosa che notò fu una bottiglia di un superalcolico a lei sconosciuto che rimpiazzava l'oggetto.

Confusa afferrò la bottiglia, notando come fosse leggera, quindi vuota. Incuriosita e perplessa spostò lo sguardo verso la scrivania, più a sinistra, accanto alla porta e ciò che poté notare furono i vestiti ed il suo intimo sparpagliati in modo disordinato.

Impossibile. Pensò. Deglutì. Sujin era una ragazza molto ordinata, troppo forse, quindi fu costretta ad inarcare un sopracciglio. Capì di aver bevuto la notte precedente, ma lo credette strano poiché non lo aveva mai fatto prima.

Nonostante i postumi della sbornia, Sujin si voltò verso l'altro lato, cercando di riprendere sonno, ma lo sguardo le cadde su un'altra persona, nuda come lei, proprio al suo fianco.

Spalancò gli occhi. "Oh no" sussurrò con il fiato mozzato. "Oh, no, no, no!" questa volta gridò, allontanandosi dall'uomo che si svegliò di soprassalto. "Che succede?" biascicò, non capendo le grida stridule della ragazza.

"Hendery, svegliati, dannazione!" gridò, alzandosi in piedi, tirando via il lenzuolo per coprire il suo corpo, mentre il moro veniva scoperto. "Che cazzo ci fai sul mio letto!?" domandò lei, puntandogli il dito contro.

Lui non sapeva come rispondere, ma fu salvato da Yangyang e Sicheng che spalancarono la porta, spaventati dalle grida della ragazza. I due osservarono velocemente i vestiti dei due sparpagliati per la stanza, le bottiglie di alcol per terra e sul comodino, infine gli occhi caddero sui due ragazzi nudi.

"Oh no" sussurrò il minore dei due entrando. Il maggiore chiuse la porta, anche lui, senza parole.

"Che cosa cazzo avete combinato?" domandò Sicheng incrociando le braccia, visibilmente irritato dal comportamento irrispettoso dei ragazzi. "A-Abbiamo bevuto e... e abbiamo fatto sesso-" balbetto il moro, mentre sia Sujin che l'argentato sgranarono gli occhi.

"Cosa?!" gridò la ragazza, quasi svenendo. Il minore sussurrò alla ragazza di andare in bagno a cambiarsi e prendere un tè, quindi lei lasciò la stanza, senza scordarsi di lanciare un'occhiataccia al moro sul suo letto, ancora nudo.

Quando i ragazzi udirono il click della porta, Yangyang sospirò. "Sei per caso pazzo!?" esclamò Sicheng, perdendo la calma.

"Io-" Hendery provò a parlare, ma il maggiore lo precedette. "Io un cazzo, Hendery!"

"Ti rendi conto in che guaio ti sei cacciato?" domandò. "Jisung ti ucciderà"

"Tu mi avevi detto-" Hendery aggrottò le spracciglia, iniziando ad irritarsi. "Io so quello che ti ho detto, ma mi sembra di aver specificato di prendertela con calma, non di farla ubriacare e portartela a letto!"

"Adesso che farai?" domandò Yangyang con le braccia incrociate. "Nulla" rispose. Il minore rise. "Nulla?"

"Esatto, Liu, non farò nulla. Ormai Jisung lo sa, che provi ad uccidermi. Ho più anni di lui, più esperienza, posso metterlo al tappeto, prima che lui attivi i suoi poteri"

"Oh, io non credo proprio, Hendery. Tu non hai proprio capito con chi avrai a che fare fra poche ore, tu non conosci Park Jisung" ghignò il minore di tutti, proprio a qualche centimetro dal suo viso.

PRISONER [The ONEIRATAXIA series]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora