『
CAPITOLO CINQUANTAQUATTRO
«Ti proteggerà dai demoni cattivi»』
Era l'ora. Era il giorno.
L'assemblea avrebbe preso inizio in due ore circa e tutti i membri dei clan erano svegli, davanti alla porta di ingresso, mentre stavano per salutare i compagni in partenza per il centro di Seoul.
Per Chenle il risveglio non era stato dei migliori, poiché la figura spaventata di Sujin lo aveva scosso e trascinato fuori dalla stanza per non svegliare suo padre, Renjun. La notizia gli fece gelare il sangue; le parole della ragazza dai capelli non più biondo cenere, ma neri come la pece, restavano vividi nella sua mente.
"Ho avuto una visione, Chenle" diceva con le dita fra i capelli, visibilmente frustrata poiché non riusciva a ricordare il luogo del sogno. "Rilassati Sujin, chiudi gli occhi e prova a ricordare qualsiasi cosa" consigliò l'amico. Lei annuì. Si mise a sedere accanto all'amico sul divano del salotto, poi prese un respiro profondo.
Dopodiché i suoi occhi diventarono di un azzurro brillante, ma Chenle li vide per pochi attimi, visto che la ragazza li chiuse per concentrarsi. "C'è un odore forte di sangue... di morte. Molti gridano, chiamano i nomi degli altri" diss e dopo pochi secondi di silenzio.
"Ci sono degli spari, ma l'odore non è quello della polvere da sparo. Ha un'altra fragranza, non l'ho mai provata prima" continuò. "Sono i proiettili viola, Sujin, vai benissimo, continua così" la incitò lui.
"Sento Jisung che grida il tuo nome, poi anche Renjun. Le mie mani bruciano come il fuoco. Intorno a me c'è un forte odore di cenere..." si fermò, tacque.
"E poi?" La incitò lui, curioso di sapere di più. Sujin aprì gli occhi, le sue iridi ormai color nocciola. Boccheggiava leggermente alla ricerca delle parole più adatte.
"Tu morirai, Chenle"
Tutti i clan si erano riuniti per discutere degli ultimi particolari del loro piano dettagliato, in prima fila Jisung, nominato capo dei tre clan. "Fra poche ore comincerà l'evento" cominciò il demone nero. "I vampiri hanno deciso di appellarsi al tribunale per avere il controllo di Seoul, ma questo non accadrà. A quel che sappiamo Renjun e Taeyong hanno la stessa età e sono nati nel medesimo giorno, quindi, presupponiamo che il nostro argentato sia il demone più anziano rimasto in vita" spiegò, facendo conoscere a tutti quelli che non lo sapevano il piano.
"I cittadini di tutte le quattro fazioni dovranno esprimere il loro voto e, dopo ciò, Renjun e Taeyong si stringeranno la mano per esiliare il perdente. Sappiamo già che vinceremo, quindi aspettiamoci un colpo di stato. Due persone accompagneranno Renjun in piazza, non solo per proteggerlo, ma anche per uccidere chi causerà la rivolta. Non avremo pietà"
Dopo la morte di Kun, i clan si erano rinforzati: non c'era più spazio per le risate. Tutti si erano allenati, erano tutti preparati a tutto.
Sujin si permise di interrompere il fidanzato. "Non sarà Chenle" disse, mettendo i puntini sulle 'i'. Generalmente un comportamento così sovrastante avrebbe mandato Jisung su tutte le furie, eppure per lei era diverso. Lei era diversa. "Se uno di loro due dovesse morire, allora l'altro diventerà umano e noi non possiamo permetterci di perdere due potenze" era saggia, proprio come il padre.
I suoi due fratelli la guardavano con soddisfazione ed ammirazione: erano proprio accanto a lei, Jaemin, con Chaerin fra le sue braccia, alla sua sinistra, mentre Dejun a destra.
"Abbiamo già deciso chi mi accompagnerà" parlò Renjun, apprezzando le parole della figlia. "Yangyang e Sooyoung si sono offerti volontati" disse, lasciano che i due chiamati annuissero. Era perfetto, erano tre argentati potenti. Un trio infallibile.
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PRISONER [The ONEIRATAXIA series]
Fanfiction❁ཻུ۪۪A PARK JISUNG FANFICTION❁ཻུ۪۪ ❝non credo di averti detto che ho accettato la proposta di unirmi al tuo gruppetto❞ ❝allora credo proprio che dovrò ucciderti❞ Alla fine Jisung era pur sempre un leader, un demone nero. Provare dei sentimenti non...