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CAPITOLO DIECI
«T-Ti stavi facendo una sega?»

Per la prima volta dalla creazione del clan, Jisung si era presentato alla colazione con tutto il gruppo.

I quattro ragazzi lo guardarono curiosi ed insospettiti, poi Renjun aggiunse un piatto a tavola.

"Sujin non mangia?" domandò questo, non capendo perché la ragazzina stesse saltando il primo pasto.

Jisung prese posto accanto a Jeno. "No, era di cattivo umore questa mattina" mentì, iniziando a mangiare, lasciando il maggiore di tutti scrollare le spalle.

Sujin aveva atteso che tutti i suoi compagni fossero a tavola per mangiare, quando ne approfittò per entrare segretamente nell'ufficio del biondino.

E se quella strana visione fosse reale? Pensava. Doveva accertarsene per darsi una conferma.

Si chiuse la porta dietro le spalle, lentamente ed in modo silenzioso, poi camminò rapidamente verso la scrivania.

Frugò freneticamente, ma non trovò nulla. "Maledizione sono articoli di un anno fa" mormorò, parlando con sé stessa.

Sotto a tutte le scartoffie che aveva sparpagliato per la scrivania, trovò un laptop argentato.

"Bingo" sussurrò con un sorriso soddisfatto, sedendosi successivamente sulla sedia morbida del maggiore, aprendo il portatile.

Cazzo, la password! Pensò con gli occhi sgranati.

Cliccò sull'icona dell'accoun di Jisung, quando rimase sorpresa del fatto che, in realtà, non ne serviva alcuna.

Non sei molto astuto per essere un capo clan mafioso.

Frugò anche lì per qualche minuto, quando, fra i file nel cestino, ne trovò uno interessante: una chat fra lui e- "Irene?!" esclamò la ragazza in un sussurrò, sconcertata.

Aprì rapidamente quel documento, iniziando a leggere.

Irene
Ho bisogno del tuo aiuto.

Jisung
Non mi aspettavo un tuo messaggio.

Irene
Neanche io credevo che sarei arrivata
fino a questo punto.

Jisung
Cosa ti serve?

Irene
La Cina ha già iniziato ad attaccare.
Ho saputo che hanno preso Haechan,
un umano, giusto?

Jisung
Vedo che le notizie volano
come il vento.
E' corretto, del resto.

Irene
Hanno preso Seulgi, un demone
nero, una Lacus.

Jisung
Dove vuoi arrivare?
Sai che non posso sventolare una
bacchetta magica per riportartela.

Irene
Non ho bisogno della bacchetta magica.
Ho una sorella, Sujin, di appena sedici anni.

Jisung
Stringi, Irene, ho da fare.

Irene
E' una Invisio.

Jisung
Se credi che prenderò uno di quei
maledetti codardi nella mia
squadra, puoi scordartelo.

PRISONER [The ONEIRATAXIA series]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora