『
CAPITOLO TRENTOTTO
«Ho dovuto ucciderla»』
"Dejun" Renjun, che stava aspettando il figlio già da qualche decina di minuti, lo chiamò, non appena, nell'oscurità, vide comparire la figura non troppo alta del ragazzo. "Kun ha detto che volevi vedermi" rispose con voce monotona, annoiato, ma soprattutto ancora irato, dal padre.
"È così. So che non abbiamo un rapporto di amore padre-figlio, ma sono davvero preoccupato per te"
Come l'argentato si aspettava, Dejun scoppiò in una risata fragorosa. "Sei così stupido, Renjun. Se pensi che io creda alle tue stronzate solo perché adesso la verità è saltata fuori e sei tu dalla parte del torto, per farmi tornare nella tua illusione di famiglia perfetta, allora scordatelo" ringhiò, mentre il maggiore stringeva i pugni.
I due si trovavano in un edificio abbandonato, pericolante, illuminati solo dalla luce della luna, abbracciati dal freddo della notte oscura, buia.
"Avrai anche preso la tua strada cambiando il tuo cognome, ma in te scorre il mio sangue, Dejun. Io sono tuo padre e tu mi tratterai come tale fino a che uno di noi non morirà. Non ti permetto di chiamarmi per nome, né di raccontare di come ho ucciso tua madre, perché non sai nulla! Hai solo visto, ma eri piccolo, un bambino di tre anni, non sai che cosa fosse successo fra di noi..." Renjun sbottò, i suoi occhi erano rossi dalla rabbia, le fauci erano esposte.
"Vuoi che ti chiami papà? Padre? Tu per me non sei nessuno, Huang" quelle parole ferirono dal profondo l'argentato. Lo aveva distrutto; il suo primogenito lo rinnegava e gli faceva male, molto.
"Ho dovuto ucciderla" Renjun prese fiato, cercando di nascondere il tremore nel suo labbro inferiore, invano. "Io amavo tua madre, veramente, ma non come una moglie. Ho sbagliato a tradirla, ma che potevo farci?"
"Ero attratto sessualmente dagli uomini, per me lei era la mia migliore amica, la madre perfetta per i miei figli... ma un vampiro le aveva fatto il lavaggio del cervello ed io avevo paura per te, per voi" si sfogò, tirando su con il naso spesso per trattenere le lacrime.
Anche Dejun aveva gli occhi lucidi, ma non lo avrebbe mai ammesso né gli avrebbe mai dato il beneficio di vederlo piangere.
"Lei avrebbe potuto uccidervi ed io non potevo permettermelo. Perdere i miei tre figli per colpa di un vampiro che l'aveva marchiata, sarebbe stato inaccettabile, Dejun capiscilo! Io ho dovuto toglierle la vita!"
"Se tu non l'avessi tradita, nessuno sarebbe morto e la nostra famiglia sarebbe unita come prima" per sorpresa di Renjun, Dejun si lasciò andare, piangendo e sfogando la rabbia repressa per anni.
"Forse è così!" gridò l'argentato. "Magari hai ragione tu... ma che colpa ne ho? Sarebbe stata una relazione finta, montata su solo per mantenere voi"
"Che colpa ne hai?!" gridò il minore, stringendo i pugni, ma Renjun lo interruppe. "Io sono omosessuale, Dejun, tu non puoi capirlo! Siamo stati obbligati a sposarci dalla società medievale che non accettava gli omosessuali, ma lei era la mia migliore amica. Niente di più"
"Con il passare degli anni lei si è innamorata, ma io preferivo gli uomini; ammetto di avrne approfittato per avere dei figli, voi siete la mia felicità, tu compreso Dejun" pianse.
Il minore scosse la testa freneticamente, rifiutandosi di credergli. "Dimmi che cosa vuoi da me, Renjun, voglio andarmene" singhiozzò asciugandosi il naso.
"Ti darò tutto il tempo che vuoi, Dejun, ma ti prego... dammi una possibilità. Lasciami riunire la famiglia, come anche tu desideri" sussurrò. Avrebbe voluto abbracciarlo, ma sapeva che non avrebbe dovuto correre e lasciargli il tempo e lo spazio per fargli capire la vera verità.
"Ho chiesto a Kun di mandarti qua perché sei in pericolo" spiegò, arrivando finalmente al punto. "La tua anima gemella ha la Dementia e sta lentamente morendo. So che non puoi percepirlo, è la malattia che ti impedisce di sentire il suo dolore, ma prima o poi morirai sul colpo ed io non voglio, non posso permettere che accada"
Ci fu qualche secondo di silenzio fra i due, dove l'unica cosa che si poteva udire era il soffiare del vento freddo. "Lo so già. So che Seulgi sta male" finalmente Dejun parlò. "Ma non so come impedirlo"
"So che conosci il modo, Dejun, te l'ho insegnato quando eri piccolo. Non puoi e non potrai mai dimenticarlo. Ma voglio che prima tu ti fidi di me, o non potrò fare nulla per aiutarti"
"Ci sarà un'eclissi di superluna, sono sicuro che prima di allora tu riuscirai a prendere una decisione. Sono sicuro che Seulgi sopravvivrà fino a quel giorno, ma non so cosa accadrà dopo" l'argentato spiegò, notando come il figlio gli prestasse attenzione.
"Ucciderai Seulgi, ma salverai te stesso ed aiuterai un altra persona. Sii egoista perché quella Kang... lei non ha paura di morire e sicuramente non sa che potrebbe trascinarsi dietro un altro demone"
"Adesso va, ma ti prego... pensa a ciò che ti ho detto" Renjun aveva parlato fin troppo e di certo non si aspettava una risposta dal minore. Infatti non la ricevette. Dejun annuì con la testa, poi, lentamente, girò i tacchi e scomparì nell'oscurità. L'argentato sospirò.
—
Renjun rientrò in poco tempo alla base. Le idee nella sua testa erano chiare, decisamente. Tutti già dormivano, poiché sicuramente stanchi dall'allenamento di addestramento che avevano dato a Joy.
Jisung aveva detto ai suoi compagni che, durante l'assenza di Sujin e di Jaemin, il loro lavoro sarebbe dovuto comunque continuare, perciò aveva preso un mese di tempo per insegnarle come si lavorava nella sua squadra.
Le aveva dato un programma basilare, per umani, più semplice di quello dato a Sujin e, visto che si trattava di un non-Vrosmo, Renjun non sarebbe servito all'addestramento. Joy non aveva più poteri da imparare a gestire.
Per questo saltò tutta quella giornata di lavoro, dalla mattina, alla sera, quando si incontrò con Dejun.
Una volta salito al piano in cui tutte le loro stanze e la cucina si trovava, l'argentato sorpassò la propria camera: non era ancora arrivato per lui il momento di sdraiarsi, anzi doveva fare ben altro.
Aprì una porta che mostrava una scalinata, la stessa che Jeno e Sujin percorsero per accompagnarla nei sotterranei il giorno della punizione data da Jisung: era quella la sua meta.
Continua...
Pareri su questo capitolo? Da chi pensate che stia andando Renjun e perché?
Che cosa significa che Xiaojun potrebbe uccidere Seulgi, ma salvare sé stesso ed un altro?
Perdonate la mia inattività, ma sono piena come un uovo con le interrogazioni ed i test... tornerò prestissimo ad aggiornare quotidianamente!
STAI LEGGENDO
PRISONER [The ONEIRATAXIA series]
Fanfiction❁ཻུ۪۪A PARK JISUNG FANFICTION❁ཻུ۪۪ ❝non credo di averti detto che ho accettato la proposta di unirmi al tuo gruppetto❞ ❝allora credo proprio che dovrò ucciderti❞ Alla fine Jisung era pur sempre un leader, un demone nero. Provare dei sentimenti non...