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A/N: Disclaimer: Flashback

CAPITOLO CINQUANTACINQUE
«Bae come Bae Joohyun?»

Sujin passeggiava tranquillamente per le strade vuote dell'Ovest, con il suo zaino contenente l'uniforme lavorativa. Camminava con aria spensierata, assolta nel vuoto; aveva terminato il turno da poco e stava tornando a casa, pronta alle poche ore di sonno prima dell'addestramento di Joy.

Saranno state le quattro di mattina, un orario piuttosto pericoloso per camminare da sola in una pista ciclabile al bordo del fiume Han; il clima gelido per essere primavera, ma d'altronde era pur sempre notte.

Non era minimamente spaventata dai milioni di pericoli che avrebbero potuto aggirarla, proprio perché lei era Bae Sujin, la sorella del capo della fazione. Forse si comportava in modo spavaldo, si considerava intoccabile per via di Joohyun, ma era convinta che se le fosse successo qualcosa il suo lato da demone l'avrebbe salvata.

Tuttavia non sapeva ancora che il suo Vrosmo non era come quello di Park Jisung o di Wong Kunhang o di tutti i demoni neri.

In lontananza udì la chiara voce della sua amica Bora echeggiare in quella notte di luna piena. "Sujin!" la chiamava. Questo la costrinse a bloccarsi e a voltarsi verso la ragazza che correva verso di lei.

Non appena le fu vicina, la maggiore piegò la schiena verso il basso, appoggiando i palmi delle mani sulle ginocchia scoperte per riprendere fiato: non si era cambiata perché, al contrario della castana, Bora indossava ancora la corta gonna rosa e la camicetta bianca attillata, nonché l'uniforme del lavoro.

Sujin rimase interdetta: perché aveva corso per raggiungerla? Perché non si era ancora cambiata? Casa sua era dalla parte opposta del tragitto che Sujin avrebbe intrapreso. Voleva farle tante domande, ma rimase zitta, attendendo che la ragazza si riprendesse.

Quando Bora tornò alla sua posizione eretta, la minore cominciò con le domande. "Che ci fai qui a quest'ora? Credevo di averti salutata nello spogliatoio"

Ma prima che Bora rispondesse, Sujin porse un altra domanda. "Stai bene? Sembri spaventata..."

"Beh, si, lo sono, Sujin" disse, ammutolendola per qualche attimo. "Non hai idea di quanto sia pericoloso girovagare da sola in piena notte- soprattutto quando c'è anche la luna piena! Ero convinta che tua sorella fosse venuta a prenderti"

"Credimi, mia sorella non è il tipo di persona che ti immagini e forse è meglio così" disse, alzando gli occhi al cielo. Non aveva un brutto rapporto con Irene, solo che entrambe dovevano stare nell'ombra, non dovevano essere viste insieme o la copertura di Sujin al locale sarebbe saltata.

"E per quanto mi riguarda..." continuò facendo una piccola pausa. "Non sono io che sto correndo per le strade in gonna e camicetta" brontolò, marcando - anche se in modo implicito - che quella in 'pericolo' sarebbe stata lei, non Sujin.

"La differenza è che a me non possono farmi nulla per via di mio fratello, ma a te..." ribatté lasciando la frase in sospeso. Sujin non aveva idea - non ancora, per lo meno - che quel fantomatico fratello era proprio Kim Doyoung.

La minore ruotò nuovamente gli occhi al cielo. "Fidati, sono capace di difendermi, ne ho le competenze"

A quel punto Bora avrebbe voluto dirle "Certo, non lo metto in dubbio", invece si limitò a sospirare e a prendersi qualche attimo.

PRISONER [The ONEIRATAXIA series]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora