62."Lo ami?"

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Sfiorando i petali delicati, teneri e soffici, con la punta dei polpastrelli, come se temesse di poterli spezzare sotto alle sue dita, Isabella si chinò, affondò il naso tra i suoi fiori, ed ispirò profondamente, quasi a volersi nutrire del loro profumo quasi percettibile, fresco e dolciastro.

<<Sono stata brava, no? Li ho messi al sole per alcune ore ogni giorno, e li ho annaffiati la sera, come mi hai ordinato>> mormorò Kylie, accanto a lei, appoggiando i gomiti sul parapetto.

<<Pensavo di trovarli morti, in realtà. Quindi ti ringrazio, per esserti presa cura di loro>> rispose Isabella, appoggiando il grosso vaso per terra, accanto a tutti gli altri.

I prossimi giorni, li avrebbe passati a rispolverare il suo piccolo monolocale, e a pulire il terrazzino, colmo di terra, sabbia, foglioline e insetti morti.

Sua cugina Kylie, si era offerta di aiutarla dopo il suo lavoro di personal trainer, ma lei aveva rifiutato.

Sentiva il bisogno di passare del tempo sola, senza nessuno attorno a lei, dopo aver trascorso ben tre mesi con persone sempre a circondarla.

E poi, le serviva del tempo per tornare ad ambientarsi nel suo appartamento, e riprendere in mano la sua solita routine.

<<Non voglio essere insistente...>> disse Kylie, alcuni istanti più tardi, in cui Isabella aveva continuato a riposizionare i numerosi vasi colorati dove era solita metterli.

<<Ma non riesco a trattenermi oltre...hai una relazione con Jonathan Thompson?>> sbottò, sottovoce, lanciando un'occhiata alle sue spalle, per assicurarsi che suo padre non stesse ascoltando la loro conversazione.

<<Quando papà mi ha detto che saresti tornata a casa con lui, ho rischiato di svenire sul posto>> bisbigliò, coprendosi la bocca quando scoppiò a ridere.

<<Kylie...>>borbottò Isabella, alzando gli occhi al cielo, e controllando che suo zio fosse ancora seduto sul divano con il pc davanti.

<<Ti racconterò ogni dettaglio, promesso. Ma ho bisogno, prima di tutto, di parlare con lo zio. Hai visto il modo in cui mi ha appena rivolto la parola quando siete venuti a prendermi? Per non parlare dell'imbarazzo tra noi durante il pranzo>> disse, avvicinandosi a sua cugina, ed incontrando il suo sguardo.

<<Sai che sono sempre stata sincera con te, Isabella. E lo sarò anche questa volta. Papà è contrario a qualsiasi cosa ci sia tra voi, e ho dovuto convincerlo a non dire niente ai tuoi genitori>> mormorò Kylie, sospirando profondamente.

<<Io mi fido di te, Isa. So che sei intelligente, e più di chiunque sai cosa va bene per te, e cosa no, e che non permetteresti che ti accada di nuovo...ma papà, e i tuoi genitori...>> sussurrò, interrompendosi e distogliendo lo sguardo da quello di Isabella che, annuendo, dovette deglutire il groppo di delusione e amarezza.

<<Lo so, ti assicuro che Jonathan non mi ha mai sfiorata con un solo dito. È rispettoso e, seppur non sembri, è premuroso e si prende cura di me>> spiegò Isabella, come se volesse giustificarsi con sua cugina, che la guardò con un sorrisetto divertito.

<<Sei innamorata, Isa?>> le chiese, inclinando la testa di lato, e appoggiando una mano sul braccio di sua cugina, che sospirò distogliendo lo sguardo e fissandolo sulla strada vuota su cui si affacciava il suo piccolo terrazzo.

<<Non serve la tua risposta. Si vede dai tuoi occhi, che qualcosa è cambiato in te. L'ho notato appena hai varcato le porte dell'aeroporto, con i capelli scompigliati, le labbra gonfie e lo sguardo distratto. Qualsiasi cosa ci sia tra te e quell'uomo, ti sta cambiando in positivo>> disse, stendendo le labbra in un sorriso dolce, e appoggiando un braccio sulle spalle di Isabella.

Perso Senza Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora