42."Affezionarsi?"

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<<Che cazzo sta succedendo. Nathan?>> sbottò, subito dopo aver spalancato la porta della stanza del suo amico che, seduto sulla sua sedia, sobbalzò.

<<Sei arrivato finalmente>> affermò, provocando un grugnito di fastidio da parte di Jonathan che si passò una mano tra i capelli corti, scuri e ormai spettinati.

<<Sai, percorre un'intera città in mezzo al traffico non è facile come credi>> borbottò, spostando la sedia per accomodarsi accanto al suo amico che, con un cipiglio preoccupante lo guardò.

<<Che succede? È la milionesima volta che te le chiedo, da quando mi hai telefonato>> affermò, ancora nervoso e infastidito per quel che era successo solo un'ora fa nel bagno della scuola, dove aveva lasciato Isabella.

Il ricordo delle sue guance arrossate e dei suoi occhi luminosi, come ogni volta che facevano sesso, gli fece stringere le mani con più forza. E in quell'istante l'ultima persona a cui doveva pensare era lei, non quando chissà cosa era successo.

<<Un giornalista ha scritto un articolo, che ha pubblicato sulla sua pagina web, dove riporta ciò che è stato detto negli ultimi mesi sulla famiglia Thompson. Affermando di appoggiare fermamente le ipotesi e i diversi rumors degli ultimi tempi legati a questo cognome e dichiarando di avere testimonianze vere che potrebbero confermare ciò che si dice su di te>> mormorò, facendo un cenno verso lo schermo del suo laptop.

Gli occhi marroni di Jonathan, si scurirono fino a diventare neri come il carbone ad ogni parola che leggeva contro la sua famiglia, definendola custode di un oscuro e terribile segreto che potrebbe rovinare la vita di ogni suo membro.

<<Merda, Nathan>> sibilò, chiudendo violentemente il laptop e passandosi furiosamente le mani tra i capelli, tirandoli come se potesse sfogare tutta la sua ira su di essi.

Un respiro profondo gli lasciò le labbra e le sue dita si strinsero in pugni stretti fino a far sbiancare le nocche.

<<Il suo sito web non ha molte visualizzazioni, ma potrebbe essere notato da qualche pagina importante che gli darà importanza e notorietà. Dobbiamo fargli cancellare questa merda prima che sia troppi tardi>> affermò Nathan, riaprendo il suo pc e cliccando velocemente le dita sulla tastiera.

<<Credevo che questa merda sarebbe finita dopo la nostra partenza per venire qui. Merda, mio padre non ne deve sapere niente e dobbiamo risolverlo prima che arrivi nelle mani sbagliate>> sbottò Jonathan, alzandosi in piedi per afferrare il suo telefono dalla tasca dei suoi jeans stretti e chiamare colui che costituiva i suoi occhi e le sue orecchie durante la sua assenza.

<<Jonas, che cazzo è questa stronzata? Vi avevo detto di non voler vedere mai più una cazzata simile sul web. Ti rendi conto della merda che verrebbe fuori se qualcuno, che da anni aspetta di buttare giù me e la mia famiglia, decidesse di indagare sulle stronzate pubblicate da questo bastardo?>> sputò, prendendo un respiro profondo e tentando di mantenere quell'ultimo briciolo di controllo e pazienza che gli rimaneva.

<< Merda, Jonathan. Ci sto lavorando da quando mi è stato segnalato. Ho riunito la squadra e stiamo cercando di eliminare la sua pagina web, ci siamo quasi>> affermò il ragazzo, lasciandosi sfuggire un sospiro esasperato e, in quel momento, Jonathan se lo immaginò togliersi gli occhiali per strofinarsi gli occhi stanchi per poi rimetterseli sul naso.

<<Voglio data di nascita, indirizzo e famiglia di questo bastardo. Qualsiasi cosa su di lui, se neccessario anche quante volte al giorno si muove dal divano di casa sua per pisciare. Neanche un dettaglio deve essere trascurato>> mormorò, avvicinandosi alla finestra spalancata e prendendo un respiro profondo.

Perso Senza Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora