64."Ti sono mancato?"

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Guardando le diverse grucce del suo armadio, Isabella appoggiò le mani sui fianchi, con uno sbuffo, e si voltò verso la sua amica, seduta a terra davanti allo specchio, mentre si arricciava i capelli con la piastra.

<<Devo davvero esserci?>> domandò, appoggiandosi all'anta spalancata, e incrociando le braccia al petto.

<<Mamma mi ha fatto promettere che ti avrei portata. Ti vuole lì, Isabella>> borbottò Sam, in risposta, attorcigliando i capelli attorno al ferro caldo.

Isabella, quindi, tornando a voltarsi verso il suo armadio, guardò i suoi abiti da sera, e arricciò le labbra.

<<Ma è la cena di famiglia del compleanno di tua mamma. Mi sentirei a disagio>> ribatte lei, afferrando un vestito nero con le maniche a tre quarti, e lungo fino a metà coscia, che aveva comprato molti mesi fa.

Troppo corto, e poco consono ad una cena con i genitori e i fratelli della sua migliore amica, in uno dei ristoranti più eleganti e lussuosi di Chicago.

<<Smettila di inventare scuse, per non uscire. Ti ricordo, tra l'altro, che ti consideriamo tutti parte della famiglia. Devo ricordarti la calza con il tuo nome durante ogni Natale? Oppure il fatto che, l'anno scorso, hai passato le vacanze invernali con noi?>> rispose Sam, voltandosi per lanciare un'occhiataccia alla sua amica, che sollevò gli occhi al cielo, e gettò l'abito che aveva tra le mani nel suo letto matrimoniale al centro della stanza.

<<Tra l'altro, ci sarà la fidanzata di Connor, e devi assolutamente conoscerla>> aggiunse Sam, arricciando l'ultima ciocca, per poi passarsi le dita tra i capelli, per sciogliere i boccoli e renderli più sinuosi e voluminosi.

<<È gentile, bella ed è così perdutamente innamorata di mio fratello, che mi stupisco di come possa essere possibile>> affermò Sam, alzandosi in piedi, e stiracchiandosi, per poi avvicinarsi all'armadio di Isabella, nella quale infilò la testa, e iniziò a frugare.

<<E, è ora che tu esca a divertirti un po'. È da quando siamo tornati dal Ghana che, o passi le tue intere giornate all'Assocciazione, o chiusa in casa>> disse Sam, afferrando un vestito rosso con le paillettes, per cui scosse la testa, per poi gettare l'indumento sul letto.

<<Non amo socializzare>> rispose semplicemente Isabella, lasciando che la sua amica le trovasse l'abito perfetto, e avvicinandosi allo specchio, dove controllò i suoi capelli lunghi e mossi, che Sam le aveva semplicemente arricciato sulle punte, ed il suo viso truccato più del solito.

In effetti, aveva ragione Sam.

Era da molto tempo che non usciva per svagarsi e spegnere la mente per alcune ore.

Tra una cosa e l'altra, non aveva un attimo libero nella sua giornata e, le ore prive d'impegni, le passava nel suo appartamento, dove spesso si riuniva con sua cugina, o la sua migliore amica, o con entrambe.

La sua voglia di socializzare, e stare in mezzo alle persone, poteva definirsi inesistente da quando era tornata in America.

Probabilmente doveva ancora riambientarsi, dopo mesi in cui aveva vissuto in un paese e in luogo del tutto differente, o semplicemente stava tornato nuovamente a chiudersi in se stessa, come negli anni passati.

Ma non voleva nemmeno sforzarsi a stare in luoghi pubblici con molte persone, soprattutto se ancora non se la sentiva.

Quella sera, però, era un'eccezione.

Non voleva deludere Sam, che ci sarebbe rimasta male se Isabella non fosse venuta, e nemmeno la madre della sua amica, che contava sulla sua presenza.

Perso Senza Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora