Tamburellando le dita lunghe e maschili sulla superficie liscia, lucida e scura, non distolse gli occhi dalla donna seduta dall'altra parte della scrivania in ebano pregiato e caro.
La osservò attentamente, scrutando il linguaggio del suo corpo, all'apparenza sicuro e controllato, se non fosse per il leggero tremolio delle dita, appena percettibile, e il modo in cui continuava ad inumidirsi le labbra tinte con un rossetto rosa chiaro. Quei minimi gesti tradivano la maschera di finta sicurezza che lei si era appiccicata al viso prima di entrare nella grotta del cattivo, che la osservava minuziosamente e silenziosamente.
Non sarebbe stato Jonathan ad iniziare la conversazione e incitarla a dargli una spiegazione sulla visita improvvisa, avrebbe aspettato finché lei non avrebbe più potuto reggere il suo sguardo e avrebbe svuotato il sacco.
Inclinò impercettibilmente la testa, e a quel gesto Lisa si mosse agitata sulla poltrona morbida in pelle scura su cui era seduta da ormai cinque minuti.
<<Interessante l'articolo uscito questa mattina , signor Thompson. Mi chiedo come tu abbia intenzione di gestire tutta questa attenzione mediatica>> mormorò in seguito, la donna, sollevando le sopracciglia di una totalità più scura rispetto ai suoi capelli corti, e stendendo le labbra in un sorriso di scherno, che avrebbe dovuto dargli fastidio.
<<Esistono persone che riescono a reggere l'attenzione e i riflettori, persone che non hanno la capacità di gestirla e quindi perdono il controllo sulla propria mente e su ciò che li circonda... Esistono persone che detestano le attenzioni, perché non hanno bisogno di tali effusioni per sentirsi qualcuno...>> disse Jonathan, il suo tono di voce calmo, morbido e con una traccia di divertimento che difficilmente si poteva notare.
<<Ed infine, esistono quegli esseri che per l'attenzione farebbero di tutto. Desiderano gli occhi su di loro, e sono disposti a tutto pur di averli. Questo perché, sono consapevoli che con altri metodi nessuno mai concederebbe loro un attimo del proprio tempo sacro e prezioso>> continuò, senza mai distogliere gli occhi dalla donna davanti a lui, il cui volto si tinse di rosso e la cui mandibola si serrò evidenziando la mascella.
<<Vedi, fin dall'inizio ero certo fossi solo una donna in cerca d'attenzioni, che bramava l'interesse d'un uomo, e si sarebbe fermata dopo aver ricevuto un rifiuto poco dignitoso>> mormorò Jonathan, sollevando l'angolo delle labbra in un sorrisetto derisorio, ricordando il tentativo fallito con cui aveva cercato di sedurlo durante la festa d'addio.
A quanto pare, anche lei rimembrava la vergogna di quel momento fin troppo bene, perché serrò le dita attorno alla borsa che teneva in grembo.
<<Pensavo ti saresti fermata quando ti ho avvisato di non avvicinarti più a me, che l'ultima cosa che vorrei farei al mondo sarebbe baciarti...ma ora comprendo che nemmeno il rifiuto è abbastanza in casi di disperata ricerca d'attenzioni...>> concluse, con un sospiro profondo, per poi rilassarsi contro la sua poltrona reclinabile e osservare la furia e l'indignazione prendere strada sul volto della donna che, con uno scatto, si alzò in piedi.
<<Non provocarmi, Thompson. Non è nel tuo benessere metterti contro di me, in questo momento>> sbottò, respirando profondamente e fissandolo con furia.
<<Non ti conviene avermi come nemica, Jonathan. Non quando so tutto di tuo fratello>> sputò fuori, avvicinandosi fino a posare le mani sulla scrivania.
<<Tuo fratello, l'ass->>
<<Non finire quella frase...>> mormorò lentamente Jonathan, interrompendola, mentre il suo sguardo letale, che avrebbe spaventato anche il più temerario, incontrava quello della ragazza, che sussultò.
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Perso Senza Di Te
Romance☆COMPLETA☆ Dopo lo scandalo che segnò duramente il suo cognome prestigioso, disegnandolo come un uomo violento e senza cuore, Jonathan Thompson, l'uomo d'affari più influente del Paese, tenta in tutti i modi, aiutato dai suoi consiglieri di fiducia...