78."Perso senza di te"

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Manca ancora l'epilogo, ma io voglio farlo ora:

Grazie, per tutto!

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<<Getta la pistola, o le sparo>>

Gli ordinò, facendolo deglutire mentre abbassava lentamente la testa e cercava, con la coda dell'occhio, di vedere il ragazzo dietro di lui.

Accanto a lui, il corpo di Isabella si irrigidì, mentre un sussulto le lasciava le labbra.

Istintivamente la portò più vicina a lui, finché la pistola non premette più forte contro la sua nuca.

<<Getta la pistola, o le sparo>> gridò nuovamente quella voce maschile, spostando la pistola sulla nuca di Isabella.

Con cautela, Jonathan gettò la pistola nel bel mezzo del corridoio, ascoltando il suono dell'impatto contro il tappeto, e prese un respiro profondo, stringendo la presa sulla mano di Isabella.

Non era preoccupato per se stesso, nemmeno un po. Voleva solo che lei uscisse viva da quella casa.

<<Lasciala andare, lei non c'entra niente con tutto questo>> disse Jonathan, deglutendo e mantenendo la calma quando la sentì sibilare accanto a lui nel momento in cui il ragazzo premette più forte la pistola contro di lei.

<<Anche mio fratello era innocente...>> mormorò, la voce maschile colma di rabbia.

<<Eppure voi lo avete ucciso. Hai rovinato la mia famiglia, e io prenderò da te quello che più ami. Adesso cammina, o le sparo>> sbraitò dietro di loro, facendo sospirare Jonathan che, intrecciando le dita con quelle di Isabella, iniziò a muoversi verso la porta già spalancata.

Doveva aspettarsi che Lisa lo avrebbe incluso nei suoi piani, ma quel giorno sembrava pieno di sorprese, una dopo l'altra.

L'unica cosa che lo sollevava era sapere che Lisa era finalmente andata, e manipolare Isaac non sarebbe stato così difficile.

Eppure, sapeva di non dover sottovalutare il nemico alle sue spalle.

Lui stesso sapeva del potere che aveva la rabbia e il risentimento, quando offuscavano ogni altro pensiero.

<<Non provare a fermarti o attaccarmi, o giuro che le farò esplodere il cervello>> ringhiò dietro di loro, mentre scendevano le scale scricchiolanti di legno del portico.

<<Verso il bosco>> ordinò, spingendo la spalla di Jonathan con la pistola, facendolo irrigidire mentre manteneva la calma necessaria per farli uscire vivi da quella situazione.

Se fosse stato solo, non avrebbe pensato due volte a voltarsi e colpire il ragazzo con la stessa pistola che gli teneva contro. Ma non poteva rischiare, soprattutto quando l'arma era puntata su di lei, e ci sarebbe voluto un millesimo di secondo per far partire un colpo, anche involontariamente.

<<Da quanto tempo sei il tirapiedi di Lisa? I soldi che ti ho dato per tutti questi anni, non ti sono bastati?>> domandò Jonathan, in modo provocatorio, mentre camminava verso il retro della casa e attraverso il bosco fitto.

Conosceva gran parte delle stradine tra gli alberi fitti e spaventosi, e sapeva di poterlo usare a suo favore.

<<Stai zitto! Lei mi ha promesso la vendetta che tu ci hai negato>> rispose infuriato, i suoi passi rumorosi dietro di loro.

<<E come hai intenzione di ottenere questa vendetta? Mi manderei in prigione, e poi?>> lo derise Jonathan, scuotendo la testa, senza mai distogliere gli occhi dal sentiero in leggera pendenza che aveva preso.

Perso Senza Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora