6. "Pensieri pericolosi"

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<<Mi mancherete>> sbuffò Kylie, stendensosi sul letto dalle lenzuola grigie, dove la valigia attendeva le ultime aggiunte per essere chiusa e sigillata.

Piegando la camicetta leggera ed estiva, un lieve sorriso increspò le labbra di Isabella che sistemò l'indumento accanto agli altri e dedicò la sua attenzione alla pochette per l'igiene personale.

Aveva infilato un paio di bottiglie di shampoo e bagnodoccia, lozioni per il corpo, creme protettive per il sole, spray anti insetti e molti altri materiali che sarebbero stati necessari per quel lungo viaggio.

<<E io con chi farò colazione la domenica mattina?>> sbuffò, l'ennesima lamentela, Kylie.

<<Puoi sempre andare con il bel ragazzo che lavora con te, in palestra>> affermò Isabella, controllando le tasche della valigia per assicurarsi di aver infilato le pile per la sua fotocamera e il caricabatterie del suo laptop.

Sapeva che con quelle parole, avrebbe finalmente zittito sua cugina che,da ben trenta minuti buoni, si disperava di non poter vivere tre mesi senza sua cugina e Samantha.
Infatti, Kylie, lanciando un cuscino in faccia a Isabella, si rotolò a pancia in giù sul letto.

<<Ha smesso di parlarmi da quando siamo andati a letto insieme>> mormorò, alzandosi sui gomiti e lanciando un occhiataccia a sua cugina.

<<Credi che non gli sia piaciuta la mia performance?>> domandò, alcuni istanti dopo, le sopracciglia aggrottate ed un espressione pensierosa sul volto.

Isabella, osservando sconvolta sua cugina, scosse la testa ridacchiando mentre finalmente infilava l'ultimo indumento e si sedeva sopra la valigia facendo un cenno a Kylie verso la chiusura.

<<Dico davvero, magari si è pentito di essere venuto a letto con me>> borbottò, con le sopracciglia aggrottate, mentre scorreva, in modo piuttosto fluido, la cerniera.

<<O magari si aspetta che tu faccia il primo passo>> scrollò le spalle Isabella, scendendo dalla valigia e afferrandola per poi posarla a terra.

Le rimaneva solamente il bagaglio a mano da rivedere e poi sarebbe stata ufficialmente pronta per il viaggio del giorno dopo.

Era sempre così prima di una partenza: corse per acquistare le ultime cose, scegliere gli indumenti indispensabili da portare, salutare i suoi parenti, ovvero Kylie e suo zio, raccomandare sua cugina di prendersi cura delle sue piante e di venire a recuperare la posta ogni due settimane, pulire a fondo la casa e assicurarsi di aver pagato tutte le bollette, passare a salutare tutti i bambini delle strutture in cui negli anni aveva fatto volontariato e promettere loro di portare oggetti dall'Africa, essere trascina, con forza da Sam, dall'estetista e subire il dolore infernale della ceretta in tutte le parti del corpo e per ultimo, abbuffarsi di cibi americani fino a non avere spazio nello stomaco.

Insomma, negli ultimi tre giorni le cose da fare non le avevano lasciato nemmeno un secondo di relax.

Sarebbero partiti il mattino presto del giorno dopo e come da tradizione, Kylie avrebbe passato la notte da lei, chiaccherando e mangiando cibo spazzatura fino all'alba.
Le ore di sonno, Isabella le avrebbe recuperate durante i diversi voli che l'attendevano.

<<Forse, ma un brav'uomo si sarebbe già fatto avanti>> affermò convinta Kylie, raccogliendosi i capelli biondi in una coda alta e raccogliendo alcune magliette cadute sul tappeto rosso peloso della stanza da letto di Isabella.

Quest'ultima, sospirando sfinita, si guardò attorno osservando il disastro che nelle ultime ore aveva creato.

C'erano vestiti, pantaloni della tuta, jeans, pantaloncini, camicette e di tutto e di più sparsi sul letto matrimoniale, al centro della stanza, e scarpe sul pavimento in parquet. Insomma, aveva svuotato il suo intero armadio per preparare due valige.

Perso Senza Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora