Pietro si distese un po', quando vide Giulia e Filippo scoppiare a ridere, probabilmente convinti che il suo fosse solo uno scherzo. Dovevano essere troppo certi dell'impossibilità effettiva della cosa per credere davvero che potesse essere vera.
-Comunque, buon compleanno- Pietro li lasciò perdere, rivolgendosi finalmente ad Alessio, ancora in attesa in piedi di fronte a lui – Quest'anno eviterò di dirti che stai diventando vecchio, visto che ormai è più che evidente-.
-Guarda che sei tu che cominci ad avere qualche capello bianco, non io- lo prese in giro lui – Comunque: in che maniera pensavi di approfondire con me stasera?-.
Pietro rimase un attimo interdetto da quella domanda, prima di trovare il modo per sviare intelligentemente il discorso:
-Dandoti i regali per i tuoi ventiquattro anni-.
Alzò il braccio, facendo finire la busta bianca davanti al viso dell'altro. Alessio rise sommessamente, prima di afferrarne i manici e lanciarvi un'occhiata all'interno:
-Non dovevi, davvero. Mi vizi troppo-.
-Qualcuno dovrà pur farlo, no?-.
Alessio gli lanciò un ultimo sorriso, prima di sedersi di nuovo; Pietro prese posto a sua volta, andando a sedersi accanto a Filippo.
Non passarono molti minuti, prima che Pietro potesse accorgersi anche di Caterina e Nicola: erano entrati praticamente correndo nel locale, le gote arrossate probabilmente per l'aria fredda della sera e per la corsa appena conclusa.
-Ma che fine avevate fatto?- li accolse Alessio, sentendo i loro passi avvicinarsi e voltandosi verso di loro giusto in tempo per vederli arrivare al tavolo.
-Un piccolo imprevisto- rispose prontamente Caterina, scambiandosi una veloce occhiata d'intesa con Nicola. Alessio si avvicinò per i consueti baci sulle guance da parte di Caterina, e Pietro non poté fare a meno di gongolare dentro di sé nel notare che Alessio non si era lasciato andare in abbracci con nessun altro. Non aveva stretto a sé nessun altro, né, da quel che poteva immaginare, aveva detto a qualcuno quanto gli fosse mancato. In un certo senso si sentì compiaciuto della cosa.
-Sì, credo anche di immaginare che tipo di imprevisto fosse- intervenne ancora una volta Giulia, causando uno sbuffo sonoro da parte di Filippo:
-Ma che ti prende, stasera? Non puoi nemmeno dire di essere in astinenza, perciò ... -.
-Perciò sto solo rallegrando l'atmosfera, mon trésor- .
Tutti scoppiarono a ridere, inevitabilmente. Anche Pietro si lasciò andare, genuinamente divertito: in quel momento di ilarità gli sembrava quasi, per un istante, di poter lasciare dietro di sé ogni problema e insicurezza.
Almeno per quella sera.
It's the heart that really matters in the end*
*
Say it's more than spiritual, physical
Love me like a miracle, miracle
'Till my bones are ashes that blow in the breeze
Say you'll be there for me
Say you'll be there for me*
La temperatura esterna era decisamente calata, nonostante non fosse nemmeno lontanamente notte inoltrata. Pietro avvicinò la sigaretta alle labbra, prima di allontanarla ancora e buttare fuori il fumo. Si strinse un po' di più nelle spalle, pentendosi di essersi portato dietro solamente un giubbino leggero: sentiva troppo freddo, vestito così. La sigaretta stava finendo, ma continuava a prendersela con comodo, senza alcuna fretta di rientrare nonostante i brividi che gli percorrevano la schiena.
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Walk of Life - Growing
RomanceLa vita da ventenni è tutt'altro che semplice, parola di sei amici che nei venti ormai ci sguazzano da un po'. Giulia, che ha fin troppi sogni nel cassetto ma che se vuole realizzarli deve fare un passo alla volta (per prima cosa laurearsi) Filippo...