L'inizio di settembre era arrivato, ma con esso non se ne era andata la canicola estiva che affliggeva Venezia ormai da maggio. Giulia cominciava a trovarla davvero stressante: la gravidanza le complicava ancor di più la sopportazione del caldo asfissiante, e ogni sera, dopo aver camminato per ore per lavorare, si ritrovava sempre in un bagno di sudore. Non si era trovata in una situazione così critica nemmeno ad agosto, quando il caldo, perlomeno, si era fatto più secco e molto meno umido di come era ora.
Sapeva già che quel maledetto caldo le avrebbe reso ancor più difficile sopravvivere a quel weekend, il secondo del mese. In quel momento, alle sette di sera di venerdì, non voleva nemmeno pensare alla tortura che l'avrebbe aspettata il giorno dopo, al matrimonio di Fabio: le veniva già da vomitare solo al pensiero di doversi alzare la mattina presto, insieme a Filippo, per raggiungere Torre San Donato.
Cercò di scacciare il pensiero dell'indomani, ed abbassò lo sguardo sulla sua coppetta di gelato già mezza sciolta. L'aveva ordinata sperando di potersi rinfrescare un po', ma la nausea aveva fatto di nuovo capolino, ed ora si ritrovava a non riuscire nemmeno a mandare giù un boccone di più.
Si sentiva osservata, e quando alzò gli occhi, non fu molto sorpresa nel trovare confermata quella sua sensazione: aveva gli occhi di Pietro, Alessio e Nicola – che stava cercando di cullare Francesco tenendolo seduto sulle sue gambe- puntati direttamente su di lei, tutti ugualmente straniti.
-Che succede?- chiese Giulia, confusa.
-Nulla di troppo pregnante, solo un'osservazione- fece Pietro, puntando il dito alla sua coppetta – Non stai mangiando-.
Giulia lo guardò ancora più disorientata, aggrottando la fronte:
-Quindi?-.
-Tu che non mangi del gelato- ripeté Pietro, con tono ovvio – Ti prego, ricordami l'ultima volta che non sei riuscita a mangiare un dolce-.
Giulia rimase in silenzio, stordita e senza sapere bene cosa rispondere. Ciò spinse Pietro a continuare:
-Non te lo ricordi, vero? E sai perché?-.
Lei lo guardò confusa, in silenzio.
-Perché non è mai successo!-.
A Giulia non rimase che bloccarsi allibita. Li fissò tutti con occhi sgranati, incapace di mettere in fila due parole con un vago senso.
Avrebbe fatto meglio a dire a Pietro che un mal di stomaco poteva capitare a chiunque, o spiegare che mangiare con le nausee gravidiche era tutt'altro che facile?
La verità era che, quando quel pomeriggio Filippo aveva proposto a lei e a tutti gli altri di ritrovarsi ed uscire insieme prima di cena, Giulia non aveva preso sul serio in considerazione l'idea di parlare del suo stato. Certo, molto presto sarebbe stato evidente senza dire nulla – si stupiva che ancora nessuno si fosse ancora accorto di niente-, ma non aveva davvero pensato di trasformare quelle due ore insieme per un gelato serale in un momento di dichiarazioni di quella portata. Non aveva la minima idea di come reagire a quelle osservazioni di Pietro, né come sviare quel discorso senza far sorgere sospetti.
-Oh avanti, non fare drammi dove non ce ne sono- lo rimbrottò Filippo, che aveva preso la parola al posto di Giulia che, ancora dopo almeno un minuto, ancora non aveva deciso come reagire.
-Non ha tutti i torti, però- si intromise a sua volta Alessio, stringendosi nelle spalle e rivolgendosi direttamente a Giulia, studiandola con occhio critico – Stai male, per caso? Sei diversa dal solito-.
Giulia si schiarì la voce, con finta nonchalance:
-Diversa come?-.
-Non lo so. Diversa- alzò le spalle Alessio, con tono vago.
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Walk of Life - Growing
RomantikLa vita da ventenni è tutt'altro che semplice, parola di sei amici che nei venti ormai ci sguazzano da un po'. Giulia, che ha fin troppi sogni nel cassetto ma che se vuole realizzarli deve fare un passo alla volta (per prima cosa laurearsi) Filippo...