Alessio fece qualche altro passo, poggiandosi contro il lavandino, cercando di richiudere la zip dei jeans e rimettere a posto la cintura. Sembrava avere qualche problema, e Pietro ebbe la certezza che non si sarebbero mossi da lì tanto presto.
-Ci sono quasi- borbottò in modo sconnesso Alessio, non riuscendo poi a trattenere una debole risata, quando all'ennesimo tentativo la cerniera ancora sembrava non essere stata richiusa, probabilmente bloccata.
Pietro se ne rimase zitto, sconsolato e rassegnato. Per un attimo pensò di trascinare di peso Alessio fuori da lì, ancora con i jeans semi aperti, fregandosene dell'aspetto completamente trasandato che avrebbe avuto. Desistette, sbuffando nell'accorgersi che, ormai, Alessio aveva smesso pure qualsiasi piccolo tentativo di rimettersi a posto i pantaloni, continuando a ridere.
Pietro rimase indeciso ancora qualche secondo, in bilico tra la voglia di andarsene il prima possibile e il senso del dovere che gli impediva di fregarsene di lui – anche se, doveva ammetterlo a se stesso, non era del tutto sicuro di poterlo chiamare propriamente senso del dovere.
-E va bene- masticò quelle parole con nervosismo, prima di raggiungere Alessio in un paio di passi, sistemandosi di fronte a lui e abbassando il viso, in modo da potergli dare una mano per rimettersi a posto in maniera quanto meno decente.
"Forse sono più ubriaco di quel che sembra, e domani sarà una fortuna che non ricorderò più niente".
Si sentiva nervoso, estremamente nervoso, mentre portava la mano verso la cerniera. Cercò di non pensare a nulla, di non pensare al fatto che quello davanti a lui fosse Alessio, che quello che sentiva era il suo calore, che quello che rischiava di sfiorare era il suo corpo. Cercò di non farci caso, ma si sentiva quasi tremare al pensiero che quella vicinanza non gli dava alcuna sicurezza, nemmeno in quella situazione assurda.
Cercò di sistemare i jeans alla bell'e meglio, ma quando fece per ritrarre la mano, sentì le dita di Alessio stringersi attorno al suo polso.
Alzò il viso, ritrovandosi gli occhi di Alessio ben più vicini di quanto ricordasse. Aveva smesso di ridere, ed ora lo guardava e basta, in silenzio, con quelle iridi che con quella luce spettrale sembravano più glaciali e lucide del solito.
Flames so hot that they turned blue
Palms reflecting in your eyes
Like an endless summer
That's the way I feel for you
Pietro si divincolò dalla presa lentamente, senza allontanarsi. Portò le mani sulle spalle di Alessio, come per fermare e cancellare quella distanza minima che si era appena creata.
Cercava di tenerlo più distante, tenendo ancora le mani sulle sue spalle larghe, ma la presa era cedevole: si accorse che non ci stava mettendo forza. Non stava facendo nulla per bloccare davvero quel lento avanzare, che temeva di star solo immaginando, ma che sembrava reale ogni secondo che passava.
Cercò di ritrovare la lucidità, perché in quel momento era lui quello su cui Alessio doveva fare affidamento. Eppure sentiva il respiro farsi sempre più irregolare e corto, il cuore che cominciava a martellargli in petto. Sentiva la testa girare, per il caldo, per la musica ad alto volume che gli rimbombava nei timpani, e per quella vicinanza che gli mancava da troppo tempo; osservava da vicino quel volto stravolto, pallido e screziato da lentiggini, sudato ma ancora bello e genuino come lo aveva sempre trovato.
If time stood still, I'd take this moment
Make it last forever
STAI LEGGENDO
Walk of Life - Growing
RomanceLa vita da ventenni è tutt'altro che semplice, parola di sei amici che nei venti ormai ci sguazzano da un po'. Giulia, che ha fin troppi sogni nel cassetto ma che se vuole realizzarli deve fare un passo alla volta (per prima cosa laurearsi) Filippo...