Capitolo 10 - Misunderstood (Pt. 2)

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-Beh, non dite nulla? Io sto per svenire, e non dite nulla?-.

-Innanzitutto: calmati- rispose subito Nicola, zittendolo subito – Sei sicuro che il test fosse positivo?-.

-So leggere, fino a prova contraria. C'era scritto sullo schermo, non me lo sono sognato-.

Filippo gesticolò ancora una volta, incapace di trattenersi. Si sentiva un po' ridicolo ad agitarsi così tanto, ma aveva bisogno di esternare in una qualche maniera il turbinio di emozioni che sentiva dentro.

-È stato così inaspettato- mormorò piano, abbassando lo sguardo per non incrociare gli occhi di Nicola o Pietro – Non me lo sarei proprio aspettato. Forse è troppo presto, forse non siamo proprio pronti, ci sono un sacco di problemi, però ... -.

-Però?- lo incalzò Nicola, calmo e riflessivo.

-Però, in un certo senso, mi sento bene quando penso al futuro che ci aspetta. È da sconsiderati, lo so, ma ... Oddio, avere un figlio da Giulia è qualcosa di indescrivibile-.

Filippo rimase immobile, per la prima volta da quando era entrato in quella casa. Non si sarebbe aspettato di dire quelle parole ad alta voce, anzi, forse non si aspettava nemmeno di pensarle.

Eppure, in tutta quella situazione assurda, era proprio così che cominciava a sentirsi: confuso, senza sapere bene come comportarsi, ma contento. Contento di avere Giulia accanto a sé, contento del fatto che, un giorno, avrebbero stretto un figlio loro tra le braccia.

Alzò finalmente lo sguardo verso gli altri due, trovandosi di fronte il sorriso appena accennato di Nicola, che gli tirò una pacca amichevole sulla spalla.

-Sei già pronto alla tua futura vita da padre, a quanto pare-.

Pietro sbuffò piano, decisamente più contenuto nella gioia che invece, inaspettatamente, Nicola riusciva a dimostrare meglio:

-Meglio per lui, forse si abituerà più in fretta ai pannolini e alle nottate in bianco. Nottate in bianco in ogni senso, specifichiamo-.

-Sarò curioso di vedere come sarai messo tu, quando avrai un pargolo tuo- lo rimbrottò Filippo, finendo però ben presto per sorridere sia a Nicola che a Pietro – Beh è ovvio che sono sconvolto e contento allo stesso tempo. Chi non sarebbe contento di diventare padre, in fin dei conti?-.

-In questo momento mi sento già bene così. Sei molto più indicato tu come futuro primo padre della nostra compagnia- Nicola rise piano, annuendo con convinzione.

Filippo si sentì rincuorato: la sensazione di leggerezza che si sentiva addosso riusciva perfino a rendergli le idee più chiare.

Spostò lo sguardo verso Pietro, che continuava ad avere un'espressione perplessa e dubbiosa dipinta in viso. Sembrava perso in mille elucubrazioni, da cui si distrasse solamente quando si accorse che Filippo lo stava osservando con sguardo incerto.

-Spiegami solo una cosa: a Giulia non hai chiesto assolutamente nulla? Riguardo al test e alla gravidanza, intendo- domandò infine Pietro, con una certa dose di esitazione.

-Non ancora. Perché?- replicò Filippo, confuso.

Pietro trasse un profondo respiro, congiungendo le mani sopra la superficie del tavolo della cucina, intorno al quale si trovavano seduti:

-Non lo so, solo ... Mi sembra tutto un po'strano-.

-Strano in che senso?-

-Non mi sembra di aver notato nessun cambiamento particolare in Giulia. Tu l'hai forse notato?-.

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