Capitolo 34 - In my feelings (Pt. 3)

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Filippo si sistemò meglio sul divano, lasciandosi andare ad un sorriso beffardo:

-Avevo pensato anche io ad un nome lungo e dalla lunga storia, ma ora che mi ci fai pensare potremmo virare su altri nomi. Nicole non mi piace molto, ma a Petra ed Alessia darei una possibilità-.

Giulia afferrò il primo cuscino che le capitò sottomano, e percosse Filippo alcune volte, prima di fermarsi perché rischiava di soffocarlo dalle troppe risate.

-Stavo parlando seriamente!- sbottò lei, mentre lo osservava continuare a ridere a più non posso.

Filippo si ricompose solo dopo qualche minuto, rosso in viso come un frutto maturo e completamente senza fiato. Giulia aveva atteso che la smettesse di ridere in completo silenzio, continuando a guardarlo malamente e tenendo le braccia incrociate contro il petto. Forse erano istinti guidati solo dagli ormoni della gravidanza, ma in quegli attimi aveva accarezzato l'idea di defenestrarlo definitivamente.

-Anche io parlavo seriamente, comunque- disse infine Filippo, dopo aver ripreso sufficiente fiato. Bastò lo sguardo feroce di Giulia per convincerlo a correggere il tiro:

-Ok, scusa- disse, alzando le mani – La smetto-.

-Ottimo- Giulia cercò di ammorbidire l'espressione, anche se a causa del nervoso le risultò difficile – Non hai ancora risposto alla mia domanda, in ogni caso-.

Filippo annuì silenziosamente, e per qualche attimo non rispose, assumendo un'aria pensierosa. Giulia rimase ad osservarlo comunque, chiedendosi quale nome avrebbe detto: forse era un nome che in un qualche modo implicito aveva già proposto, o che derivava da qualcuno facente parte della sua vita. Per un attimo Giulia ebbe il timore di avere qualche brutta sorpresa, ma già il secondo dopo si dette della stupida: dubitava che Filippo avrebbe scelto un nome che avrebbe potuto in qualsiasi modo ferirla.

-Premetto che non ho motivazioni personali e profonde come le tue per il nome che dirò- iniziò lui, infine, dopo almeno un minuto di silenzio – Ma come nome lo trovo comunque particolare. Credo mi sia cominciato a piacere da quando alle superiori abbiamo studiato Dante-.

Giulia aggrottò la fronte, prima di esclamare, sorpresa:

-Beatrice?-.

Filippo annuì di nuovo, a confermare che Giulia aveva appena indovinato sul serio. Lei si ritrovò ad annuire a sua volta: non aveva mai davvero pensato a Beatrice come nome da dare ad una delle sue figlie, ma più se lo ripeteva in testa, più riusciva a farci l'abitudine.

-Caterina e Beatrice- disse a mezza voce, quasi tra sé e sé, come ad assaporare il suono dei due nomi insieme – Suonano bene, devo dire-.

-Infatti- Filippo le sorrise, portandole di nuovo un braccio a cingerle le spalle.

-Anche se visto il tuo livello di conoscenza della letteratura, non avrei mai detto che ti saresti messo a scegliere nomi danteschi per le tue figlie-.

Stavolta fu Filippo a guardarla in cagnesco, e ad afferrare il cuscino per farlo atterrare – pur se più dolcemente- sul capo di Giulia. A lei non rimase altro che ridere, cercando di ripararsi con le mani, sentendosi leggera e con un pensiero in meno in vista del parto.

*

-Sto per rotolare come una palla- Alessio tirò un sospiro profondo, la voce insolitamente strascicata – Forse ho mangiato troppo-.

-Ehi, guarda che quella che dovrebbe sentirsi una mongolfiera sono io- Giulia gli lanciò addosso lo straccio che stava usando per asciugare i piatti.

-D'altro canto tu non stai portando avanti una gravidanza gemellare- le dette corda Caterina, rivolta ad Alessio, scuotendo il capo come se avesse appena detto qualcosa di deplorevole.

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