Capitolo 14 - Will you be there for me (Pt. 1)

2 0 0
                                    

TW//: In questo capitolo verrà trattato, seppur in modo non grafico e solo accennato, il tema dell'interruzione di gravidanza. Se pensate che possa essere un argomento troppo delicato per voi vi consigliamo di saltare questa parte. Se invece siete contro l'interruzione, vi ricordiamo che è un diritto sancito dalla legge e che quindi potete portare le vostre proteste altrove e non certo qui.



Will you be there for me?

If the walls of this castle burn down

If my dragons and demons come out

And we're left in the shadow of doubt

(Take That - "Will you be there for me?")*


Tornare a casa non era mai stato così strano. In treno faceva un caldo infernale, e a Caterina non era rimasto altro che rimanere immobile sul sedile, guardando il paesaggio scorrere fuori dal finestrino del treno, sperando che la nausea non si ripresentasse di nuovo come era successo poco prima di partire.

Era da quando erano partiti dalla stazione di Santa Lucia che non aveva aperto bocca. Non aveva nemmeno rivolto uno sguardo a Nicola, come se la sua presenza fosse totalmente superflua.

Riusciva a sentire il calore del suo corpo accanto al suo, e avrebbe voluto solo aumentare la distanza tra loro. Forse era solo la voglia di rimanere un po' sola a farla reagire così, la voglia di prendersi un po' di ore solo per se stessa.





Si sentiva quasi in soggezione sotto gli occhi agitati di Nicola. Si sentiva ancor più a disagio in quel momento, consapevole di ciò che avrebbe dovuto dire ancora alla sua ginecologa, stavolta con lui seduto sull'altra sedia a fianco.

L'ansia di Nicola stava diventando la sua: benché cercasse di non darlo a vedere, glielo leggeva in faccia. Era agitato, inquieto, e Caterina non riusciva a capire se lo fosse in modo positivo o meno.

Ad ogni modo, probabilmente, si sarebbe sentita così anche senza di lui. L'angoscia l'aveva colta ben prima di quel momento, anche se in modo più sottile: si era presentata sin da quando avevano messo piede nella sala d'attesa, in quel corridoio d'ospedale, dove si erano seduti in mezzo a coppie o donne sole. Nell'ora che avevano passato lì, aspettando il loro turno, Caterina aveva fatto di tutto per evitare che il suo sguardo finisse sui grembi gonfi delle altre donne che si trovavano lì. Condivideva la loro stessa situazione, eppure non sentiva davvero di condividere anche lo stato d'animo. Loro erano sorridenti, perlomeno serene: lei era in compagnia solamente della propria ansia e delle proprie paure

Durante le prime battute del colloquio con la ginecologa il nodo in gola si era attenuato un po': per la prima volta da quando si faceva visitare da lei era stata grata del fatto che la dottoressa fosse una donna fin troppo amorevole verso le sue pazienti, sempre pronta a mettere chiunque a proprio agio anche con nomignoli affettuosi.

In quel momento, però, la calma apparente che era durata fino a qualche minuto prima se n'era andata, completamente. Il nodo in gola era tornato, e dubitava sarebbe riuscita a spiaccicare anche solo mezza parola da quell'attimo in poi. Si sentiva terribilmente sola, anche se fisicamente non lo era. Nicola era poco distante da lei, in attesa lui stesso che lei continuasse a parlare.

-C'è una cosa su cui vorrei più informazioni- mormorò Caterina, senza convinzione alcuna e in un filo di voce, rivolta alla dottoressa – Vorrei mi spiegasse una cosa-.





Si sentiva stanca, intorpidita, e immaginava che da quel momento in avanti sarebbe solo stato peggio. Non aveva nemmeno voglia di pensarci, a quel futuro prossimo che l'aspettava. Aveva già passato i giorni scorsi ad immaginarsi come sarebbe stato rivedere i suoi genitori, dire loro che loro figlia era incinta, che forse avrebbero avuto un nipote o che, forse, quel futuro bambino non l'avrebbero neanche mai conosciuto.





Walk of Life - GrowingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora