-Potrei azzardare Bologna- disse Filippo, tirando quasi a caso. In realtà quella periferia non gli sembrava affatto del capoluogo emiliano, ma a giudicare dal tempo che ci avevano impiegato ad arrivare, non poteva escluderla a priori.
-Ci sei parecchio distante, amico- rise Alberto, tirandogli una pacca sulla spalla – Abbiamo puntato molto più in alto-.
Filippo li guardò uno ad uno, senza capire né intuendo dove diavolo l'avessero trascinato. Cominciava a temere di essere finito nelle mani di un gruppo di pazzi.
-Oh avanti, Pippo, è facile!- lo incoraggiò Pietro – Non ci sono molte metropoli abbastanza vicine a Venezia per impiegarci qualche ora ad arrivare-.
-Piccolo indizio: siamo in Lombardia- aggiunse Nicola, per facilitarlo. Fu in quel momento che Filippo capì, e che si rese conto che era finito davvero in mezzo ad un branco di folli.
-State scherzando, vero?- replicò, esasperato – Mi avete trascinato fino a Milano?-.
-Per essere precisi, qui siamo ancora a Sesto San Giovanni- intervenne Alessio – Ma tranquillo, alla parte milanese della serata ci arriveremo tra un po'-.
-Abbiamo dovuto parcheggiare qua per evitare di spendere un patrimonio- spiegò Gabriele, con il solito tono conciliante – Da qui in poi proseguiamo con la metropolitana-.
Filippo si ritrovò a sbuffare, trattenendosi a stento dal ridere. Non aveva mai davvero pensato a come sarebbe stato il suo addio al celibato, dubitava persino che qualcuno si sarebbe ricordato di organizzarlo. Era evidente quanto si fosse sbagliato. Spostò di nuovo lo sguardo su tutti i presenti, lasciandosi sfuggire un sorriso rallegrato:
-Avete pensato alla giornata nei minimi dettagli, eh?-.
Pietro ghignò in risposta, gli occhi neri che tradivano però un velo di divertimento:
-Ovviamente. Per chi ci hai preso? Siamo un'ottima squadra in fatto di organizzare viaggi del piacere-.
Con quelle ultime parole, a Filippo non rimase altro che ridere e sperare di non dover scappare a gambe levate verso Venezia il prima possibile.
Come gli aveva anticipato Gabriele, si fermarono molto poco a Sesto: giusto il tempo di trovare la fermata della metropolitana più vicina, comprare dei biglietti e salire sul treno in direzione Bisceglie.
Per prima cosa, avevano fatto tappa per una breve passeggiata e la cena in centro, poco distante dalla zona del Duomo. Filippo aveva temuto che avrebbe dovuto ricorrere a tutti i risparmi che aveva con sé, per cenare in una zona del genere, ma alla fine non aveva dovuto nemmeno mettere mano al portafoglio: non senza protestare, si era visto offrire la cena da quelli che, ormai a tutti gli effetti, poteva chiamare i suoi rapitori.
Non rimasero a lungo fermi nemmeno lì: prima di cena avevano passeggiato dalla piazza del Duomo fino alla zona del Castello Sforzesco, e sembrava che la cena dovesse essere solo un'ultima pausa prima del vero divertimento della serata.
A Filippo non venne detto nulla ancora una volta. Non aveva idea di dove erano diretti, e conoscendo a stento Milano non poteva intuire nulla sulla meta finale nemmeno dalle fermate della metropolitana. Avevano ripreso la metro alle nove e mezza, e non molto dopo erano finalmente riemersi alla fermata di Porta Genova. La sera era finalmente calata, ma l'umidità non tendeva minimamente ad andarsene; come se non bastasse, le strade di quella zona erano tremendamente affollate, tanto da impedire a Filippo di camminare ad una velocità normale.
-Mi volete dare un indizio su dove siamo?- chiese quasi esasperato, ben conscio che anche quella domanda non avrebbe avuto alcun esito.
-Siamo nella zona dei Navigli milanesi- spiegò Alessio, che lo stava affiancando in quel momento – Ma non siamo esattamente diretti alla zona della Darsena-.
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Walk of Life - Growing
RomanceLa vita da ventenni è tutt'altro che semplice, parola di sei amici che nei venti ormai ci sguazzano da un po'. Giulia, che ha fin troppi sogni nel cassetto ma che se vuole realizzarli deve fare un passo alla volta (per prima cosa laurearsi) Filippo...