-Mi gira la testa- farfugliò, appena udibile.
-Sei appena svenuto, ovvio che ti giri la testa-.
Giulia tirò un sospiro profondo, buttando fuori l'aria rumorosamente. Se l'era vista davvero brutta nei dieci minuti precedenti: a lei era capitato qualche rara volta di avere mancamenti a causa della sua bassa pressione, ma non aveva mai avuto alcuna esperienza nell'assistere persone svenute. Vedere Filippo accasciato sul pavimento, immobile e con gli occhi chiusi, l'aveva quasi mandata nel panico più assoluto.
Aveva passato il primo minuto a non sapere bene cosa fare, indecisa tra il correre fuori ed urlare a squarciagola per trovare qualcuno che l'aiutasse, o se chiamare un'idroambulanza direttamente da lì, senza avvertire nessuno. Alla fine aveva prevalso il buon senso: Filippo aveva solo avuto un mancamento, nulla di così grave.
Aveva rispolverato le vecchie nozioni di primo soccorso apprese quando aveva dovuto prendere la patente, e aveva cercato di stenderlo nella maniera meno sgraziata possibile. Poi era corsa a chiudere a chiave anche la porta che dava sull'antibagno, per evitare che qualcuno entrasse proprio in quel momento. Aveva schiaffeggiato Filippo e gli aveva schizzato un po' d'acqua fresca del rubinetto, prima di sollevargli le gambe, ed alla fine, dopo qualche minuto di puro terrore, quelle misure avevano cominciato a dare i loro effetti: Filippo aveva ripreso conoscenza poco a poco, riaprendo gli occhi lentamente e poi muovendosi appena.
Ora, dopo altri minuti passati a rimetterlo in sesto – sciacquandogli la faccia e aprendogli un po' la camicia-, se ne stava di nuovo seduto con la schiena appoggiata al muro del bagno. Era ancora cereo, e Giulia aveva il timore di vederselo svenire nuovamente davanti agli occhi, ma almeno riusciva a biascicare qualcosa.
-Mi hai fatto prendere un colpo- mormorò Giulia, sedendosi a sua volta per terra. In quel momento non le importava nemmeno di sporcare il vestito che indossava: sentiva solamente il tremore del proprio corpo per lo spavento appena avuto, e il cuore che le martellava forsennatamente contro il petto.
-Io ti ho fatto prendere un colpo? E tu, allora? Dirmi una cosa del genere dopo avermi detto di non preoccuparmi!- Filippo alzò appena il tono della voce, gesticolando nervosamente. In quel momento Giulia temette davvero un altro crollo, e forse sarebbe stato meglio quello rispetto ai rimproveri di Filippo.
Per un attimo Giulia aveva sperato che si fosse dimenticato di ciò che aveva scatenato la perdita dei sensi, ma a quanto pareva Filippo ricordava anche troppo bene cosa era accaduto giusto poco prima che svenisse:
-Sul serio, perché hai aspettato due dannati giorni a dirmelo? Qui, poi, in uno squallido bagno! Non potevamo tornare a casa e affrontare la cosa con un po' più di dignità?-.
-Avresti preferito svenire sul nostro divano? Non hai tutti i torti- ironizzò Giulia, pentendosene subito dopo un'occhiata particolarmente torva di Filippo:
-Non sei divertente-.
Giulia si ritrovò ad annuire, in un muto gesto che dava ragione a Filippo. Non era la situazione che si sarebbe immaginata, non era neanche solo vagamente somigliante a quella che si era configurata l'anno prima, quando Filippo aveva scoperto il test di gravidanza di Caterina. Ora era tutto diverso: Filippo sembrava più arrabbiato e stremato che spaventato e felice, e lei si sentiva tutto tranne che sicura di qualsiasi cosa. Non era una bella sensazione.
-Non te l'ho detto subito perché avevi già troppe cose per la testa. La laurea, la festa, e il matrimonio, il lavoro e chi più ne ha, più ne metta- iniziò, a bassa voce, lo sguardo a terra – Ma te l'avrei detto stasera, o domattina al più tardi. Solo che ero troppo fiduciosa in me stessa, e non ho calcolato bene la portata di una cosa del genere-.
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Walk of Life - Growing
RomanceLa vita da ventenni è tutt'altro che semplice, parola di sei amici che nei venti ormai ci sguazzano da un po'. Giulia, che ha fin troppi sogni nel cassetto ma che se vuole realizzarli deve fare un passo alla volta (per prima cosa laurearsi) Filippo...