Capitolo 23 - Un'emozione da poco (Pt. 1)

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Ed io non vedo più la realtà

Non vedo più a che punto sta

La netta differenza

Fra il più cieco amore

E la più stupida pazienza
(Anna Oxa - " Un'emozione da poco")*


Il sapore dolce e fresco della vodka alla pesca gli aveva bruciato la gola mentre mandava giù l'ennesimo sorso dal suo bicchiere, che teneva stretto tra le dita della mano destra. Intorno a lui la gente seduta agli altri tavolini del bar, con il loro chiacchiericcio quasi copriva la musica elettronica che proveniva dalle casse del bar dove si trovavano.

Pietro si strinse nelle spalle, disturbato da un brivido di freddo che gli aveva appena percorso la schiena. La temperatura era bassa perfino lì dentro, esattamente come lo era all'esterno, in quella piovosa serata di metà gennaio.

Era grato alla parlantina di Filippo, che gli aveva permesso di restarsene in silenzio il più possibile, senza il rischio di ricevere domande inopportune da parte di Alessio. A ben pensarci, però, probabilmente non sarebbe cambiato molto nemmeno senza Filippo: era da qualche settimana che Alessio gli rivolgeva la parola solo quando necessario, forse stanco di ricevere risposte vaghe e a tratti scocciate ai suoi inizi di conversazione superficiali e che di certo non avrebbero risolto nulla di quel che era successo il mese prima. Era come se per Alessio non fosse mai accaduto nulla, e Pietro aveva colto l'occasione per ripagarlo con la stessa moneta – aggiungendoci un po' di rancore al tutto. Sembrava una maledetta presa in giro, quella situazione, e Pietro cominciava seriamente a dubitare che il tempo, passando, avrebbe ridotto anche solo minimamente tutta la collera che si stava trascinando dietro.

Era strano pensare di voler essere in qualunque altro posto, eccetto che nello stesso luogo con Alessio. Era una sensazione nuova, che fino ad un mese prima non aveva nemmeno creduto di poter vivere. Non lui, che cercava di tenere sempre a mente ogni più piccolo dettaglio di Alessio, delle loro conversazioni e dei gesti che le accompagnavano.

Ora, guardando i suoi occhi chiari e il suo sorriso un po' spento, non poteva fare a meno di sentirsi colmo di rabbia. Non era più riuscito a levarsi di torno il senso di bugia e inganno dalla mattina dopo quel loro bacio.

Ripensava alle parole di Alessio, quelle con cui aveva fatto finta che non fosse mai successo nulla, quelle che avevano spento qualsiasi sua speranza. Ripensava a quelle parole, e non poteva fare a meno di leggervi in esse tutto l'inganno che avevano perpetrato.

Si era chiesto spesso se Alessio si fosse realmente dimenticato tutto – d'altro canto era ubriaco fradicio, aveva litigato con Alice: aveva motivi per cui dimenticare completamente quella serata disastrosa-, ma c'era sempre stato qualcosa che lo aveva frenato dal crederci davvero. La vita era andata avanti, ed Alessio aveva continuato a far finta di nulla, chiedendogli solamente ogni tanto a cosa fosse dovuto quel suo atteggiamento distaccato.

Non c'erano mai state altre domande su quella sera, e ad un certo punto anche Pietro aveva accantonato l'idea di ritirare fuori l'argomento. A che serviva continuare a farsi del male, se tanto non avrebbe cambiato assolutamente nulla? Dopo quella sera, per quel che Pietro ne sapeva, Alessio aveva risolto solo i suoi problemi con Alice. Tutto era tornato come prima, tranne che per quei baci dati di nascosto e dimenticati subito dopo come se non fossero mai stati reali

Pietro aveva come l'impressione che, qualunque cosa sarebbe mai potuta accadere, Alessio avrebbe continuato a scegliere sempre se stesso e ciò che gli era più comodo per avere meno problemi possibili, quasi ciecamente.

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