Capitolo 29 - Parte di me (Pt. 6)

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Giulia allargò il sorriso, una punta di malizia ad accompagnarlo; fece qualche passo verso la band di musicisti, trascinandosi Filippo dietro:

-Vuoi farmi da cavaliere per il primo ballo della serata?-.

Filippo rise piano, mentre la seguiva più convintamente:

-Cercherò di non pestarti troppo i piedi-.

Arrivarono a destinazione pochi attimi dopo, fermandosi proprio davanti allo spazio dove si trovavano i musicisti. Filippo chiese loro velocemente di passargli un microfono, per riuscire a farsi sentire meglio dal resto degli invitati:

-Come vi avevamo promesso, questa parte della festa sarà dedicata a un po' di movimento. Un po' di ballo, per concludere in bellezza la serata-.

-E soprattutto per aiutare la digestione- Giulia si era sporta verso il microfono per farsi sentire, e alla sua rase tutti scoppiarono in una fragorosa risata.

-Ringraziamo già in anticipo i musicisti che per questa sera ci accompagneranno- Filippo lanciò loro un veloce cenno, prima di tornare con gli occhi su Giulia – Ed ora vorrei dare il via alle danze con Giulia, se è rimasta della stessa idea di poco fa-.

-Certo che sì-.

Filippo ridette il microfono al cantante della band, prima di portarsi verso il centro dello spazio lasciato libero apposta per chi volesse ballare. Giulia l'aveva seguito a passi incerti: non si era resa conto fino a quel momento di quanto ritenesse importante anche quel momento. Temeva di sentirsi troppo sotto l'occhio di tutti, di sbagliare qualcosa e pestare i piedi a Filippo, o di inciampare sul vestito, ma le sue paure cominciarono a diminuire quando posò le mani sulle spalle dell'altro, e quando sentì lui posare le proprie sui suoi fianchi.

Avevano concordato già con i musicisti le canzoni che sarebbero state suonate, e Giulia non si stupì, quindi, quando intonarono la prima nota di Always. Non si stupì, ma le sue gote si arrossarono ugualmente e gli occhi si fecero più lucidi, mentre cercava di seguire il ritmo di Filippo a passi incerti, muovendosi lentamente.

-Stai andando bene- le sussurrò Filippo, accostando le labbra all'orecchio di Giulia, che rise sommessamente:

-In effetti ancora non siamo inciampati sui nostri stessi piedi, e tantomeno siamo caduti-.

-Dovresti avere più fiducia nelle mie capacità di danzatore- Filippo fece finta di essersi offeso, prima di lasciarsi andare ad un sorriso ben più sincero – Affidati a me, e non inciamperai mai-.

-Come siamo galanti, stasera- Giulia passò lentamente le proprie mani sulla lunghezza delle spalle di Filippo, sentendo al tatto la morbidezza del tessuto della camicia chiara.

-Sai che devo sfogare il mio essere protettivo in qualsiasi modo-.

Giulia rise di nuovo. Stava andando decisamente meglio del previsto: si stava lasciando andare, ignorando gli sguardi dei presenti, che li seguivano ad ogni singolo passo. Si sentiva osservata, ma tutto ciò che circondava lei e Filippo era su un piano minore d'importanza, in quel momento. Contavano solo loro, e quel che si stavano dicendo, il loro essere vicini e liberi.

Avrebbe voluto che quel momento durasse per sempre, anche se era consapevole che non sarebbe stato così. La canzone era già a metà, e di lì a poco anche il loro ballo sarebbe terminato.

Inconsapevolmente una lacrima le scese lungo il viso; Filippo studiò a lungo l'espressione di Giulia, prima di parlare di nuovo:

-Sicura di stare bene?-.

-Ormai dovresti sapere come funzionano gli ormoni della gravidanza- staccò per un attimo una mano dalla spalla di Filippo per asciugarsi il viso, prima di riportarla velocemente su di lui.

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