Capitolo 30 - Black holes and revelations (Pt. 2)

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Il giorno successivo sembrò aver perso quasi del tutto l'aria estiva che si era respirata fino a ventiquattr'ore prima. Il cielo era ricoperto di nuvole grigie, e Giulia si stupì più di una volta del fatto che non era ancora piovuto da quella mattina.

L'umidità e l'afa persistevano comunque, ed era stato solo per quello che Giulia era riuscita a usare il vestito sbracciato che aveva messo da parte per il matrimonio di Fabio; era abbastanza sicura che, se si fosse alzato anche solo un po' di vento, quella giornata si sarebbe tramutata in pochi minuti in un primo assaggio autunnale.

Lei e Filippo erano giunti a Torre San Donato direttamente quella mattina, di buon'ora. Avevano trovato ad attenderli alla stazione Simone e Mirta, già agghindati per la cerimonia del loro primogenito, ed agitati esattamente come lo erano stati solo due settimane prima, quando era stata la volta di Filippo.

Erano andati tutti in auto fino alla chiesa dove si sarebbe svolta la cerimonia, e dove Giulia aveva ritrovato anche sua sorella, invitata a sua volta; molti degli invitati li avevano preceduti, ed infine, poco prima dell'ora di pranzo, erano arrivati anche gli sposi. Osservando Fabio, a Giulia aveva dato l'impressione di essere ancor più in agitazione di quanto non lo era stato Filippo. Era evidente, però, che fosse altrettanto felice: lo aveva potuto intuire dal sorriso a stento trattenuto e dal modo in cui aveva guardato Aurora camminare lungo la navata, verso di lui.

La cerimonia non era durata più di un'ora e mezza, e nel giro di una mezz'ora avevano raggiunto il ristorante designato al rinfresco. Non ci avevano messo molto: si trovava in un paese vicino a Torre San Donato, e Giulia era rimasta colpita dall'eleganza dell'edificio di campagna – un vecchio mulino terragno ad acqua ristrutturato e ancora funzionante-, che costeggiava un canale.

Era rimasta ancor più piacevolmente sorpresa dal menu ideato apposta per la cerimonia: dopo un numero di portate che a Giulia parve infinito, potè ritenersi soddisfatta e colma come un uovo. Ringraziava solo il fatto che la nausea, almeno per quelle ore, avesse deciso di lasciarla in pace.

Aveva da poco poggiato il cucchiaino con cui aveva mangiato il dolce, che i camerieri avevano fatto un giro veloce per chiedere se qualcuno desiderasse un caffè finale. Filippo l'aveva accettato di buon grado, e lo stesso valeva per Ilaria, seduta di fianco alla sorella minore; Giulia si negò quel caffè malvolentieri: era una delle cose che più le mancava da quando aveva saputo di essere incinta.

-Davvero niente caffè per te?- il cameriere se ne era andato da pochi secondi, e Giulia si aspettava quella domanda di Ilaria da quando aveva detto che non avrebbe preso altro. Attese qualche attimo prima di girarsi verso sua sorella, che la stava fissando con aria sospettosa.

-Semplicemente non avevo voglia di berlo- disse, cercando di mantenere una facciata di serenità.

-Tu che non hai voglia di caffè? Seriamente?- rise Ilaria, continuando a guardarla insistentemente. Giulia si trattenne a stento dallo sbuffare, chiedendosi da quando sua sorella e Pietro fossero diventati così interessati nello studiare le sue abitudini alimentari.

-Magari ha mal di testa- si intromise Filippo, con talmente poca convinzione che, probabilmente, nemmeno lui avrebbe creduto ad una frase simile.

-O magari semplicemente non mi andava- replicò Giulia, gesticolando nervosamente. Doveva mantenere la calma, ma in quel frangente le sembrava tutto fuorché semplice.

Sua sorella continuò a studiarla in silenzio, con quello sguardo che le riservava sempre quando non era convinta di qualcosa e quando pensava che Giulia le stesse nascondendo qualche segreto. Ci aveva visto lungo per l'ennesima volta, e a quella consapevolezza Giulia dovette far ricorso a tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a piangere dal nervosismo che la situazione – e gli ormoni- le stava causando.

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