Capitolo 41 - Before tomottow comes (Pt. 2)

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Poteva sembrare una domanda casuale, più che legittima per qualcuno che era rimasto all'oscuro della cosa fino a quando non se l'era trovata sotto il naso. Ma bastava ascoltare con più attenzione, percepire quella lieve nota di risentimento e rabbia che Filippo doveva star covando in sé da quando aveva visto Lorenzo accanto a lei, non appena rientrato.

Anche in quel momento poteva apparire esteriormente calmo, ma il fatto che non la stesse nemmeno guardando mentre le parlava, per Giulia non fu altro che una conferma di quanto si stesse sentendo ferito.

-Quello che ti ha detto: solo un saluto. È restato qui sì e no dieci minuti- mormorò, dopo alcuni secondi di puro silenzio.

Filippo continuò con la sua indifferenza verso di lei: si voltò ancora una volta, aprendo qualche altro cassetto della cucina per mettere via le ultime cose.

-Non mi hai neanche avvisato- disse ancora, stavolta lasciandosi sfuggire molto di più la nota di fastidio che prima, invece, era risultata quasi impercettibile.

Per la prima volta, in quel momento, Giulia si sentì in colpa. Si pentì di averlo tenuto all'oscuro, si pentì persino di aver accettato di vedere Lorenzo lì, in casa loro, proprio mentre Filippo era uscito. Il fatto che si trattasse proprio di Lorenzo, poi, era ancora peggio.

Si sentì sporca.

"Che cosa ho fatto?".

-Te lo avrei detto se ne avessi avuto il tempo- tentò di dire, consapevole della debolezza di quella giustificazione – Non ho quasi pensato al fatto che sarebbe passato-.

Sentì le proprie parole vuote risuonare nella cucina, ed infrangersi contro gli occhi spenti di Filippo, che ora la stavano scrutando con un'indifferenza che Giulia non gli aveva visto nelle iridi nemmeno nei momenti peggiori dei mesi passati.

-Va bene, ho capito- Filippo si riscosse quasi subito, scuotendo il capo – Lasciamo perdere e basta-.

Per un attimo Giulia sperò che cambiasse idea. Sperò di sentirlo arrabbiarsi, di chiederle più spiegazioni, persino di urlarle addosso la sua frustrazione. Avrebbe preferito mille volte quello alla fredda indifferenza che le stava riservando.

Non accadde nulla del genere. Filippo proseguì a riordinare la spesa, ignorandola. Non la vedeva nemmeno: Giulia era lì, ancora di fronte a lui, come se ai suoi occhi fosse diventata invisibile.

*

Will I find some kind of conviction?

Or will I bid the hero farewell?

Or will I be defined by things that could've been?

I guess time will only tell

I guess time will only tell


L'aria salmastra della laguna gli riempì le narici e i polmoni. Per un attimo tenne gli occhi chiusi, mentre ripensava a quanto il mare e la sabbia dorata gli sarebbero mancati durante quell'estate in cui, molto probabilmente, non avrebbe messo piede nemmeno una volta  in una spiaggia.

Pietro dondolò appena il passeggino, dando un'occhiata a Giacomo, steso ed addormentato tra le lenzuola leggere. Gli venne spontaneo sorridere mentre osservava le guance lievemente arrossate del bambino, il viso paffuto contornato dai radi capelli castani che stavano diventando sempre più scuri.

-Scusa il ritardo-.

Pietro si voltò alla sua destra, la direzione dalla quale proveniva la voce che aveva appena parlato. Fernando si era leggermente piegato verso di lui, sorridendogli in un modo timoroso che a Pietro parve strano.

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