CAPITOLO 20

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Stesso giorno.

Dopo averli raccontato tutto e dopo 1 ora e mezza di strada, Vanessa arriva all'aeroporto dove parcheggia molto male, ma poco gli importava visto che credeva di non farcela. Maria scende entusiasta della nuova missione –"finalmente! Facciamo qualcosa di interessante"- diceva mentre si stiracchiava le braccia verso l'alto. Vanessa sorrise –"hai ragione, ora muoviamoci"- corsero verso la pista d'atterraggio dive videro Alessandra che le aspettava insieme ad un'altra donna dai capelli bruni.

-"alla buon'ora"- commenta la donna con tono gagliardo. Alessandra le salutò –"ciao ragazze, ecco queste sono le vostre tute, vi serviranno"- informa la scienziata mentre le consegna in due zaini neri. Vanessa alza gli occhi –"intendi per la fauna locale?"- chiede sarcasticamente. La bruna annuì –"già, non prenderla alla leggera, sono bestie pericolose. Comunque io sono Immacolata, un'esploratrice, piacere di conoscervi"- tende la mano verso le donne che l'accettano ricambiando le presentazioni. Alessandra intervenne –"Immacolata sa esattamente come muoversi al di fuori della città, sarà una specie di navigatore ambulante"- spiega contenta. Vanessa annuisce –"ah bene, e come è fatto questo laboratorio?"- chiede emozionata. Alessandra scuote la testa –"la prigioniera non me l'ha detto, mi ha solo detto dove si trova"- risponde seria. Maria sorride –"bene, sarà come una caccia al tesoro"- commenta divertita. Vanessa si volta verso la scienziata –"tu verrai con noi?"- chiede perplessa. Alessandra scuote la testa –"no, devo restare. Qualcuno deve pur parlare con quella donna e io sono quella più indicata al momento"- ribatte perplessa. Tutte annuiscono. Alessandra tira fuori un foglio e spiega –"queste sono le cose che dovete cercare, qualsiasi indizio andrà bene, fate molte foto e guardate in ogni angolo"- avverte preoccupata. Subito dopo si salutano e salgono sull'aereo che 10 minuti dopo parte.

Quando l'aereo parte, dopo circa un'ora di volo, il pilota preme un pulsante che fa partire quello che sembra un proiettile di luce viola, ma in realtà è un portale per aerei uscito circa 2 anni fa. E' un portale tecnologico talmente grande che un aereo ci passa senza problemi, esso viene usato solo in caso di missioni speciali e segrete. Infatti dopo che lo si utilizza, passati 10 minuti, si arriva proprio nei cieli della destinazione.

Ore 14:30. America, California.

Maria, Vanessa ed Immacolata. Essendo la prima volta per tutte, guardano fuori dal finestrino. Successivamente Vanessa e Maria vanno a cambiarsi in cabina per mettersi la tuta. Maria durante l'atterraggio si guardava intorno –"ehm... allora, secondo voi da che parte di trova di preciso, ad est o a ovest?"- chiede confusa. Immacolata alza le spalle –"non ne ho idea, ma Alessandra mi ha detto che è al centro del bosco, il centro del bosco è esattamente qui"- prende il tablet che aveva nello zaino e mostra il centro del bosco. Vanessa annuisce –"e come ci arriviamo?"- domanda preoccupata. Immacolata diventa seria –"conosco delle scorciatoie, seguiremo il navigatore, eviteremo le strade lunghe e pericolose ed arriveremo"- spiega con il dito sulla mappa digitale. Vanessa annuisce interessata –"sembra semplice"- commenta seria. Maria sorride –"se il viaggio sarà tranquillo, spero che almeno incontreremo un alligatore"- si lamenta sbuffando. Immacolata, sconvolta la fissa –"è più probabile un orso"- corregge. Maria si rallegra –"ancora meglio!"- esclama. Vanessa vedendo l'espressione della collega le da una pacca sulla spalla –"tranquilla, è sempre stata così"- racconta con semplicità.

Intanto l'aereo stava atterrando su uno spazio vuoto, senza alberi, c'era solo terra e qualche sasso. Era una zona molto piccola, fortunatamente avevano al comando un pilota esperto. Non appena l'aereo fece uscire le ruote e si appoggiarono a terra, il pilota spense subito il motore facendo così arrestare il veicolo. Immacolata e Vanessa si tenevano strette ai braccioli delle poltrone blu a causa delle turbo lamenti dell'aereo. Maria invece era tranquillamente seduta al suo posto a guardare fuori dal finestrino, come se niente fosse, ignorando il potenziale pericolo. L'aereo continuava a traballare, muovendo ogni cosa al suo interno, era come un terremoto.

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora