CAPITOLO 102

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Pianeta Desi

Era mattina, o almeno sugli altri pianeti sarebbe dovuto esserlo, la squadra era assonnata e non capendone il motivo, Elisa prende il telefono e vede che erano le 07:40 del mattino. Erano tutti nel piccolo giardino di fronte all'hotel che aspettavano il generale. Il fresco dell'autunno non aiutava, anzi, faceva desiderare di tornare ai propri letti. Le uniche due persone che non sentivano il freddo e ammiravano le poche strutture ancora in piedi, erano Morios e Ivan. Il quale uno dei due indossava una t-shirt, che faceva parte dell'uniforme da custode.

Almeno erano arrivati i quattro soldati scelti, però anche loro non sapevano dove potesse trovarsi il proprio superiore. Vedendo che i colleghi soldati tremavano a causa del venticello, Hoenaq cerca di essere d'aiuto –"siete sicuri di non volere una bevanda calda? Credo vi aiuterebbe"- propone garbatamente.

-"no, grazie. Se mangio altro cibo dolce rischio di avere il diabete"- si lamenta Elisa, prendendo il suo tiratore scelto, così da controllare se il mirino fosse pulito.

-"cos'è il diabete?"- domanda Tiae, dubbiosa di voler sapere di cosa si trattasse. Ma in fondo era sempre meglio che rimanere in silenzio. Alessandra era più che felice di rispondere –"è una malattia del nostro mondo, diciamo che può apparire se si esagera con lo zucchero"- afferma divertita, ammirando le espressioni sconvolte dei tre desi. D'altro canto loro erano abituati a mangiare per lo più zucchero.

Ivan prende delle sigarette dalla sua tasca e se ne incendia una, con il suo solito accendino dai colori blu che rappresentavano un'onda del mare, lo aveva trovato durante una passeggiata sulla spiaggia con Deepa, due anni prima che si sposassero. Era un bel ricordo, anche se era passato del tempo, sa che è uno di quelli che rammenterà sempre volentieri, data la calma e la dolcezza di quel momento non si sono più presentati, tranne quando erano tra le mura della propria casa.

-"pensandoci meglio, forse avremmo dovuto prenderci una coperta dall'armadio"- ridacchia divertito Howie, chiunque avrebbe riso vedendo dei soldati tremare per del vento freddo. Ricordando quei vecchi armadi sistemati nelle camere d'albergo, Fearghal si rese conto che quando ci guardò dentro la prima volta non c'erano altro che trapunte –"si, forse avremmo dovuto..."- sorrise, per poi continuare –" parlando d'altro, avete la lista delle persone che dobbiamo incontrare? Sicuramente uno di loro saprà dov'è il loro parente"- conferma passivamente.

-"beh si, ma dovremmo aspettare il generale"- afferma Hoenaq, intanto che prendeva il suo telefono dalla tasca chiusa con una specie di cerniera luminosa –"forse dovremmo chiamarlo"- disse perplessa, selezionando il contatto. Morios guarda il collega detective, sperava di trovare un sistema per allontanarsi dal gruppo e di salvare la sua caposquadra, così prende un respiro profondo e decide di parlare –"sentite, io vorrei esplorare un po' questo meraviglioso pianeta, quindi io e Fearghal andiamo a farci un giro, ci ritroviamo qui, che ne dite?"- propone allegramente.

I quattro soldati desi si guardarono tra loro, confusi sul motivo di un tale suggerimento, però d'altra parte era comprensibile. Bipor fu il primo a trovarlo strano, essendo una Dea non dovrebbe essere così interessata al mondo mortale –"volete andare a fare amicizie, Dea blu?"- chiede con voce scherzosa. Morios anticipa le parole di chi potrebbe provare a fermarla –"una cosa del genere, diciamo che devo fare una cosa urgentemente, farò in fretta devo solo arrivare alla Torre dei Pesci"- informa tranquilla. Nuovamente il piccolo gruppo di soldati scelti si lanciarono occhiate tra loro, dubbiosi di quello che voleva, ma cosa più importante lasciarla andare da sola con un umano. Elisa si intromise, notando che sia lei che Fearghal erano piuttosto sospettosi, dato le occhiate che si lanciavano –"dicci la verità Morios, vuoi filartela per farti uno spuntino, vero?"- domanda passivamente.

Elisa sapeva bene che tra loro due la parola "spuntino" significava fare un'azione potenzialmente stupida e pericolosa da sola, o rischiando di mettersi nei guai. Insomma era una parola che spesso significava "problema".

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora