CAPITOLO 40

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Stesso giorno – giovedì

Ore 18:00.

Wycy si era lanciata contro Maria che era riuscita a parare il suo attacco con la spada. Wycy le diede un calcio facendola allontanare e la colpì nuovamente. Maria riusciva a tenerle testa, mentre evitava i proiettili che le colpivano.

Intanto, Leonardo schioccò le dita, dando l'ordine ai capitani di aiutare gli umani. Steven attaccò per primo insieme a Madeline che colpì Wycy per tenerla lontana da Maria. La detective cadde e fissò la donna vestita di blu sorpresa –"perché mi stai aiutando?"- esclama perplessa. Madeline si voltò, con uno sguardo truce –"perché... la comandante ti vuole viva per ordini superiori... noi obbediamo alla comandante... ti conviene non fiatare"- rispose severa, indicandola con lo spadino e ricominciando a vedersela con la illumix.

Leonardo si avvicinò a Jenna che spaventata indietreggiò, subito vide la sua paura e le chiese –"non sta bene, se non le tolgo il veleno resterà paralizzata a vita"- spiegò serio e in passivo. Jenna rimase paralizzata, dando un'occhiata ad Adara che schioccò la lingua, non voleva l'aiuto di un azaltas, soprattutto di questo azaltas, ma non aveva scelta –"va bene, curala"- rispose con fatica. Leonardo la prese da Jenna e con un incantesimo di luce azzurra la fece tornare normale, o almeno così sembrava, Elisa non si era ancora svegliata. Bastarono pochi minuti e aprì gli occhi. La fece stendere sul terreno dove si sedette subito.

Elisa si guardò intorno confusa, vedendo il dio cominciò a tremare senza volerlo e non riuscì a profanare parola. Con gli occhi spalancati lo fissò. Leonardo si avviò verso la battaglia, ma Adara urlò –"grazie!"- anche se infastidita. Leonardo si voltò lentamente, guardando la donna –"non l'ho fatto per te, ma per lei. Ha aiutato Luen quando stava male, volevo sdebitarmi"- rispose severo. Subito evocò la sua spada d'argento. Un'enorme lama che raggiungeva la sua stessa altezza. Jenna intervenne e chiede –"cosa hai intenzione di fare?"- domanda severa. Leonardo alzò la spada e partì un raggio di luce bianco, raggiunse il cielo e poi cadde come una pioggia, formando una barriera di luce attorno agli umani, era come stare dentro una sfera enorme.

Coloro che combattevano si fermarono e videro che solo i proiettili potevano uscire, mentre le due donne erano chiuse fuori. Maswe rise –"sei sempre il solito. Proteggi chi è più debole, che cuore nobile"- commentò sarcasticamente.

Solo Luen rimase fuori dalla cupola, per affrontare il nemico. Wycy si accigliò –"perché non ha protetto la sua comandante?"- domanda ingenuamente. Maswe ridacchiò –"perché la comandante è un ruolo che ti mette a forte contatto con la morte e poi... lui sa che lei non perde mai"- spiegò divertita.

Maria prese a calci la barriera e anche a pugni, con un forte pugno che dalla potenza ruppe pezzi di asfalto, colpì la barriera ma nulla la danneggiò –"LUEN!!"- urlò disperata e preoccupata. Madeline strinse i denti –"smettila! Non possiamo uscire, lui non ce lo permetterà!"- esclama seria. Maria si rivolse all'azaltas, con voce stremata –"perché?!"- domanda stufa di tutto. Sul volto di Madeline comparve il dispiacere al pensiero di quello che stava per dire –"perché... è una battaglia che solo la comandante può combattere, noi non siamo autorizzati"- rispose seria con calma. Maria spalancò gli occhi e strinse i pugni, continuando a colpire –"vaffanculo! Sono io a decidere cosa posso o non posso fare!"- urlò furiosa, intanto che pensava ad un modo di uscire di lì.

Luen rimise il fucile nella sua sacca nera alle sue spalle. Dalla mano sinistra evoca una grande spada rossa fatta a fiamma, con segni demoniaci, mentre dalla mano destra evoca una spada fatta a goccia, azzurra con simboli angelici. Maswe ridacchiò –"oh che paura"- afferma ridendo.

Luen attaccò colpendola con la spada rossa. Maswe spalancò gli occhi, il colpo che riuscì a parare fu talmente forte che i suoi piedi sprofondarono sull'asfalto facendola tremare per la troppa forza. Wycy corse verso la comandante cercando di colpirla nuovamente alle spalle, ma Luen se ne accorse e con più velocità, fece un balzo per poi darle un calciò alla testa e farla schiantare su un altro palazzo. Maswe dopo molti anni, provava paura, una forza del genere non ce l'aveva quando anni fa si scontrarono. Luen atterrò e fissò l'illumix con odio, tramite gli occhi rossi della maschera –"sarai tu a morire"- minacciò severa. Maswe non riuscì a muoversi, era spaventata, fece l'unica cosa che le venne in mente ed usò una magia di blocco. Luen scagliò nuovamente la spada rossa contro la donna che riusciva a malapena impedire che la toccasse.

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora