CAPITOLO 29

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10/05/2020 – giovedì – stesso giorno

Ore 10:30. Dopo essersene andata dalla casa di Anna. Maria corse in auto alla spiaggia più vicina, ripensava continuamente a Luen, perché era legata? Cosa le stava succedendo? Anna le aveva detto di fidarsi, ma non riusciva comunque a restare tranquilla.

Arrivata alla spiaggia più vicina, dopo un'ora di macchina. Si siede sulla sabbia, ignorando che si sarebbe sporcata e comincia a fissare il mare. Si sentiva a suo agio e felice vicino all'acqua, il mare era il suo elemento. Non poteva farne a meno, soprattutto negli ultimi mesi. Era in quella spiaggia da mezz'ora e sospirava cercando di ricordare il luogo in cui aveva visto Luen, però non riusciva a trovare nessun collegamento.

-"sapevo di trovarti qui... sei sempre stata legata all'acqua"- dice una voce maschile dietro di lei. Maria la riconosce e si volta, a vedere Ivan che con le mani nelle tasche dei pantaloni neri la fissava –"è stata Anna a dirti di cercarmi?"- chiede sbuffando. Ivan annuisce, raggiungendo la compagna di lavoro sul punto in cui si trovava –"esatto. È preoccupata per te visto che hai mangiato l'occhio di Veggente"- ricorda con disinvoltura, restando in piedi al suo fianco. Maria ritorna a guardare il mare, cercando di rilassarsi ancora –"sto bene. Solo... ho visto Luen ed è viva! Dovrei andarla a cercare"- obbietta frustata. Ivan la fissa sorpreso –"hai visto Luen?! E dove si trova?"- interroga curioso. Maria alza le spalle –"chiedilo ad Anna, lei lo sa ma non vuole dirmelo... dice che è per il mio bene o robe del genere. Luen non è forte come sembra, è molto sensibile anche se lo nega. È per questo che mi prendevo cura di lei"- spiegò severa, pensando ai bei momenti passati insieme. Ivan sorrise, anche lui la conosceva, l'aveva conosciuta nel cortile del laboratorio, la considerava una bella bambina anche se molto cupa per la sua età –"mi ricordo, continuavi a starli dietro come un cagnolino"- ridacchia divertito, pensava a quando una piccola Maria inseguiva una mini Luen. Era divertente. Subito si ricordò di un dettaglio, dalla tasca tira fuori una piccola scatolina blu di plastica e un cucchiaino di plastica –"ah tieni, me lo ha dato Deepa, ha detto che sicuramente vorresti toglierti quel gusto di occhi dalla bocca"- racconta mentre glielo consiglia. Maria sorride, intenerita dalla preoccupazione della collega, prende il barattolino, lo apre e comincia a mangiarlo –"ringraziala"- rispose gentilmente con un sorriso. Ivan si siede al suo fianco, anche se sapeva che si sarebbe sporcato e che Deepa lo avrebbe rimproverato –"senti, so che sei preoccupata per lei... è normale. Ma fidati, se Anna dice che ti devi fidare, tu fidati. Non ci ha mai dato motivo di dubitare"- spiega incoraggiando ad avere fiducia. Maria ridacchia –"secondo te... sta soffrendo?"- domanda con tono nervoso, intanto che i suoi occhi si incupiscono. Ivan si sorprese di una simile domanda, di solito Maria era una donna molto positiva e ottimista, difficilmente pensava al peggio –"no, non credo. Insomma... è pur sempre un'umana, no?"- domanda retoricamente. Maria annuisce tristemente –"si, è vero"- poi fissa il mare. Si muoveva veloce mentre la pioggia lo decorava, era agitato a causa del temporale che stava arrivando.

Maria si sentiva meglio, per fortuna c'era dell'acqua da guardare, avvolte si sentiva tutt'uno con essa.  

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora