CAPITOLO 44

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19/05/2020 – Terra – sabato

Maria sentì la sveglia delle 08:00, con la mano la gettò a terra a costo di romperla per dormire 10 minuti in più, ma l'oggetto non si spegne e continua a suonare. Alla fine Maria si arrende e si alza per spegnerla. Guarda fuori dalla finestra e sorride –"un nuovo giorno, eh?"- dice con voce bassa. Alle 09:00, Maria arriva in ufficio e saluta tutti, per poi mettersi alla scrivania e guardare lo schermo.

Elisa la fissò severa –"Maria, non dirmi che passeggi ancora per il bosco la mattina"- dice con tono seccato. Maria scuote la testa –"no... è che ormai ho preso l'abitudine di venire alle 9"- ridacchia con sbadataggine. Jenna mentre controllava una cartella, tirò un sospiro di stanchezza –"lascia perdere, ormai è venuta fuori così. Non si può fare niente a riguardo"- commenta. Vanessa ridacchia –"beh... ora che hai trovato la tua cara amica potrai finalmente stare tranquilla, no? Dopotutto è viva"- dice con tono logico. Maria annuì –"si, credo di si. Anche se... devo dire che non era così... era molto più allegra. È davvero cambiata molto"- disse perplessa.

Sentirono bussare alla porta. Jenna si accigliò –"avanti!"- disse. Dalla porta passò Ingrid con la sua solita serenità, diede un'occhiata a tutti e poi si rivolge alla caposquadra –"Jenna ho un compito importante per la tua squadra"- avverte allegramente, come sempre. Jenna annuì –"dica pure"- risponde con calma. Ingrid non perse tempo –"venite dentro"- dice con tono gentile.

Dalla porta entrarono la comandante e la generale dei Phone, entrambe emanavano un aura gelida. Tutti rimasero sconvolti, con gli occhi sbarrati. Soprattutto Maria che continuava a fissare la comandante, era sorpresa di vederla, sapeva che l'avrebbe vista quella sera, ma non si aspettava certo di vederla di mattina. Ingrid con una finta tosse, attirò l'attenzione di tutti e con la contentezza nel viso iniziò a parlare –"immagino conosciate già la comandante. Questa è la sua amica la generale Eleke della razza dei Phone. Queste due donne sono qui perché è stata rapita una ragazzina, ovvero la principessa dei Phone, la comandante ci ha chiesto il permesso di cercarla e secondo i patti, due persone della squadra che rappresenta l'umanità devono accompagnarla"- spiega. Jenna annuì senza fiatare –"sarà un piacere"- risponde prima che qualcuno potesse obbiettare. Ingrid sorrise –"fate del vostro meglio, adesso vado. Buon lavoro"- agitando la mano per salutare, se ne andò lasciando la squadra da sola con le due aliene.

Deepa non riusciva a trattenere la rabbia, solo al vedere la divisa nera della donna che ha sterminato la sua famiglia la faceva imbestialire, stringeva i denti e i pugni per trattenersi. Eleke fece un passo avanti e dopo un lieve inchino parlò –"grazie per la vostra disponibilità. Vorremmo disturbarvi il meno possibile, spero che non ci siano problemi tra noi"- dice seria. Jenna sorrise nervosamente -"lo spero anch'io però devo avvertirla, ci sono persone in questa squadra che non hanno ancora accettato il patto che abbiamo fatto con gli azaltas, quindi ... veda di portare pazienza"- avverte preoccupata. Eleke diede uno sguardo veloce alla comandante dietro di lei e poi tornò a guardare gli umani –"allora... chi ci consiglia di portare con noi?"- chiede. Jenna guardò i suoi subordinati –"fossi in voi... tenterei con Maria e Anna, direi sono quelle più adatte"- risponde dopo averci pensato bene. Eleke annuì e vide le sue donne alzarsi in piedi e mettersi davanti alla generale con schiena dritta dalla tensione e dal nervosismo –"perfetto, prenderemo loro due"- afferma severa. Deepa si alzò, con molto nervoso raccolto sulle spalle –"non ho intenzione di lavorare con quella donna"- esclama irritata. Jenna si volta verso la militare, rivolgendole un'occhiataccia –"Deepa non è il momento"- ordina assennata. Deepa la ignorò, con passo deciso si avvicina alla comandante, restandole ad un metro di distanza –"momento? Questa donna sa benissimo che la odio. Dimmi comandante... tu ci consideri per lo meno come delle persone al tuo pari?"-domanda, sapendo benissimo la risposta. Tutti si voltarono a guardare Luen che rimase in silenzio con le mani congiunte dietro la schiena. Deepa scosse la testa, conoscendo già la sua reazione –"come immaginavo, tu non ci vedrai mai come delle persone"- afferma con tono schifato. Luen a quel punto non poté più tacere –"la tua arroganza... ti porterà alla rovina, ma sappi che io non ti ho mai guardata dall'alto in basso"- dichiara con passività, aggiungendo –"ti consiglio di abbassare la cresta Deepa, scatenare il tuo odio verso di me... non ti darà ciò che vuoi"- finisce con tono severo. Deepa era sul punto di prendere un pistola e spararle in testa, ma Jenna la fissava nervosamente, e quindi si trattiene –"arroganza?! Da che pulpito. Tu non sei certo da meno, da quando sei diventata comandante ti atteggi a guerriera che lotta per il suo popolo, ma in realtà sei solo un demone assetato di sangue"- conferma seccata. Luen ruotò gli occhi senza neanche ribattere. Maria si mise tra le due, pronta a proteggere entrambe in caso dovesse accadere il peggio –"Deepa Smettila!"- esclama. Deepa non voleva ritrarsi –"tu la difendi, era ovvio"- dichiara irritata. Anche Eleke cominciò ad arrabbiarsi, provava molto rispetto per la comandante e non sopportava chi le mancava di rispetto –"dacci un taglio umana! Non so cosa ti abbia fatto la comandante, ma sicuramente non è il momento di parlarne"- dice nervosa. Luen stanca di questa conversazione, decide di allontanarsi uscendo dalla porta, ma un'ascia viene lanciata contro di lei. Fortunatamente colpì il muro mancandola di un soffia alla testa. Con calma, la comanda si volta e vede che l'arma è stata lanciata da Deepa che venne subito richiamata dalla caposquadra. Luen staccò l'ascia dal muro e si voltò verso la rossa –"dovrebbe addestrare meglio la sua squadra, signorina. Se fossi stata un'altra persona, la sua piccola soldatessa avrebbe già perso la vita"- afferma severa, per poi consegnare l'arma a Jenna. Imbarazzata per quell'episodio, Jenna si scusò ed evitò il suo sguardo. Luen riprese a camminare fuori dalla porta mentre veniva seguita dalla generale, Maria e Anna.

Dopo essersene andate, si incamminarono verso il centro città. Un mucchio di negozi avevano aperto al pubblico, da quando tutti gli altri umani erano stati portati in città, era diventato una specie di enorme centro commerciale con le case. Eleke si guardò attorno, affascinata dal grande commercio che avevano sviluppato –"incredibile, mi congratulo. Siete quasi al livello di noi Phone"- dice severa. Anna sorrise –"grazie, anche se dobbiamo ammettere che non è stato facile"- ammette imbarazzata dal complimento. Maria invece continuava ad essere allegra mentre fissava la schiena della comandante. Luen ignara di ciò, continuò a proseguire intanto che si guardava intorno per cercare la ragazza. Anna si accorge del comportamento si Maria, e le da un piccolo colpetto con la mano. La detective si volta a guardarla e vede i segnali evidenti che faceva con la testa che diceva "parlali". Maria divenne seria e spaventata alla sola idea, così scosse la testa. Anna insistette facendole segno con gli occhi. Alla fine la detective sbuffò, e diede un'altra occhiata alla schiena della comandante –"sentite, come ci è finita una ragazzina aliena qui?"- chiede con calma. Entrambe le donne si fermarono e si voltarono. Luen non sembrava provare alcun sentimento mentre parlava, era come un robot –"è stata rapita dagli illumix, l'hanno portata qui per mettere in difficoltà voi umani, in modo che la nuova alleanza cada come un castello di carte"- spiega severa. Maria e Anna si lanciano uno sguardo d'intesa. Eleke si intromise –"qualche problema?"- domanda. Anna non sapeva come dirlo, così prese tutto il suo coraggio e fece un passo avanti –"e-ecco, comandante, Maria ha mangiato un occhio di Veggente, forse potrebbe usare le sue nuove abilità per trovare la ragazza"- dichiara. Luen rilassò le spalle, mantenendo le mani dietro la schiena –"sai usare il potere dei Veggenti?"- chiede. Maria si intimidì leggermente –"beh, a dire il vero no. Ma posso provarci"- risponde imbarazzata, cercando di evitare i loro sguardi. Eleke sospirò, come se avesse perso le speranze –"santo cielo, come puoi proporre una cosa del genere e dopo dirci che non lo sai usare?"- domanda seccata. Anna si accigliò subito –"possiamo sempre provare"- dice speranzosa. Luen volge lo sguardo verso la detective –"prova a concentrarti sul nome Hoethy Phoneis" – consiglia gentilmente. Maria annuì e chiuse gli occhi, cominciò a ripetersi il nome nella sua mente, si stava concentrando. Dopo circa 3 minuti di sforzo mentale, finalmente ebbe una visione: una caverna, percepiva l'umidità di essa ed era pesante. Sentendo dei gemiti, vedeva una ragazza legata con delle corde: aveva la pelle gialla, capelli verdi, lisci e fino alle spalle. Con occhi rosa chiaro. Era spaventata e urlava. Aveva i vestiti strappati e sporchi. Maria riaprì gli occhi allarmata –"penso di averla vista! È dentro una grotta, è legata e molto spaventata"- informa preoccupata. Eleke si sorprese –"una grotta? Perché nascondere la principessa in una grotta, sarebbero stati uno dei primi posti dove avremmo guardato"- si domanda confusa. Luen guardò Maria per un attimo –"probabilmente è una trappola"- dice passivamente. Eleke si rivolge subito alla donna bruna –"che cosa facciamo comandante?"- chiede, pronta all'azione. Luen guardò tutte e tre le collaboratrici che la fissavano, sentendosi osservata ruotò gli occhi –"Maria, tu conosci le grotte qui intorno?"- chiede. Maria annuì –"si, ultimamente ne ho esplorate alcune durante delle camminate"- risponde con un sorriso.

-"bene, allora adesso ci porterai in tutte le caverne che conosci. Se non la troviamo in una di quelle saremmo costrette a dividerci"- spiega severa la comandante.

-"vado a prendere l'auto così arriveremo prima all'entrata del bosco"- dice la detective, correndo verso il parcheggio del Central. Anna guardò la comandante, la sua aura era molto spaventosa, poteva far accapponare la pelle anche a un assassino di stato, però era pur sempre la stessa donna che la salvò qualche anno fa –"comandante... lei e Maria eravate molto amiche,vero?"- chiede timidamente. Luen si sorprese da quell'affermazione, non che fosse falsa, tuttavia non pensava che in un momento del genere avrebbe dovuto affrontarla –"si, lo eravamo"- conferma voltandole le spalle. Anna voleva chiedere una cosa in particolare –"allora, perché la tratta così freddamente? Forse... avete litigato prima di separarvi?"- domanda incerta. Luen sapeva che si stava comportando in modo troppo distante, ma non poteva permettersi di mostrare sentimenti vista la sua posizione attuale –"no. Comunque non è il momento di parlarne Anna, la nostra missione è trovare la principessa dei Phone, altrimenti voi umani sarete nei guai fino al collo. Non abbiamo il tempo di ricordare vecchie storie del passato"- rimprovera acidamente.

Sentirono un clacson. Si voltarono verso la strada e videro la macchina con Maria che guidava. La comandante salì davanti, proprio accanto alla detective. Maria sentì il proprio sorriso diventare più ampio, era contenta di vedere la sua amica di nuovo al suo fianco. Luen notò il sorriso, ma lo ignorò. Anna ed Eleke si sedettero dietro e subito partirono. 

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora