10/08/2020 – Terra
In una base sotterranea militare, si celava il grosso cristallo acquamarina che si era esteso circondandosi di altri sue copie più piccole. Le pareti del grande magazzino erano state costruite per lo più in metallo, con vari sistemi di sicurezza, tra queste telecamere e sensori. Fuori da quella grossa sala dal soffitto alto, nei corridoi, c'erano le guardie armate. Mentre la squadra selezionata per rappresentare la Terra in guerra, aveva il permesso di controllare il cristallo dall'interno, intanto che le telecamere li tenevano costantemente d'occhio. Esse non venivano mai spente proprio per poter osservare ogni singolo movimento.
Howie indossava la divisa del custode della pietra primordiale della terra. Essa aveva un colore verde fosforescente con rifiniture bianche. Era seduto sul pavimento, con la schiena appoggiata al grosso cristallo, intanto che guardava le lampade appese sul soffitto. Erano semplici, grigie e grandi. Prese il suo cellulare dalle tasche. A tutti erano stati dati dei cellulari che potessero essere utilizzati anche nello spazio, erano stati creati con tecnologie di alto livello che potevano far attraversare il segnale senza bisogno di satelliti, bastava che avessero un microchip che comunicava con gli altri. Ovviamente non furono spiegati gli altri metodi per costruirlo, altrimenti lo avrebbero copiato, un segreto che tutti i creatori di essi conoscevano e non rivelavano era che i microchip avevano un pezzo che era forgiato con un liquido mescolato ad antica pozione dalle basi di alchimia che permetteva di viaggiare nello spazio. Per dirla in parole semplici, erano riusciti a scomporre le cellule della pozione e ad inserirle nei metalli fusi che avrebbero composto il piccolo oggetto. Dopo vari tipi di test e modifiche, erano riusciti a creare un prototipo di telefono in grado di mettersi in contatto con chiunque nell'universo senza bisogno di usare satelliti o simili che potrebbero danneggiare il pianeta o altri tipi di problemi.
di quel nuovo cellulare era di gran lunga migliore di quelli umani. Infatti poteva controllare le e-mail anche semplicemente parlando –"controlla messaggi"- dice passivamente Howie. In pochi istanti il telefono rispose –"nessun nuovo messaggio"- con voce femminile ed elettronica.
Fearghal d'altra parte, aveva indosso la solita tuta verde acqua che gli dava molta difesa da colpi assai forti che potrebbero ucciderlo. Ma il suo unico pensiero era di cogliere l'occasione che si è sempre fatto scappare da quando lo conosce. Si avvicina con facilità all'amico che gli rivolge uno sguardo confuso.
-"visto che ti annoi, che ne dici se dopo andiamo a mangiare qualcosa?"- domanda Fearghal.
Howie si accigliò, durante il periodo di addestramento al palazzo divino aveva saputo da Ivan che una persona della squadra era interessata a lui. Ovviamente non era ottuso, anche se all'inizio credeva che fosse Angelina, in realtà tutti parlavano del moro di fronte a lui. Howie sorrise –"certo... ne sarei felice"- rispose gentilmente.
Fearghal sentì una scintilla di gioia toccargli il cuore, voleva mettersi a ballare e ad urlare che era felice, però si trattenne e guardando dall'altra parte, ancora sorpreso dalla risposta, cercò di cambiare argomento –"bene, bene... ehm... allora, come funziona il tuo potere?"- domanda per sviare il discorso. Howie lo guarda con un sorriso solare –"semplice, posso manipolare tutto quello che riguarda la terra, dalle piante alle rocce e compresa la sabbia. Però devo stare attento, se uso troppo potere rischio di perderne il controllo, per i primi 4 anni del calendario azaltas, quindi credo che equivale a circa 7 oppure 8 anni umani"- spiega con calma. Fearghal non mostrò nessuna espressione, ma dentro di sé era piuttosto preoccupato –"capisco..."- rispose passivamente. Howie se n'è accorse e cercò di sviare il discorso –"e il tuo? Come funziona quell'anello?"- domanda curioso.
-"è complicato, in pratica, posso usare la spada racchiusa nell'anello comec... però devo stare attento anch'io a non cadere nella sua tentazione. Questa spada mi incoraggia e mi provoca per fare del male a tutti, in modo che lei possa nutrirsi della loro anima e corromperla con i desideri di quella persona"- specifica severo Fearghal. Intanto che fissava attentamente l'anello nero decorato da smeraldi e due piccoli teschi grigi.
Howie si avvicina al suo viso, vedendolo pensieroso, si era preoccupato. L'anello poteva manipolare il suo cuore e la sua volontà, una cosa non facile da controllare –"stai bene?"- chiede assennato. Fearghal ritornò alla realtà e quando si rende conto che l'altro era così vicino al suo viso, indietreggiò di qualche passo, rosso come un pomodoro, distogliendo lo sguardo –"si, sto bene"- rispose bruscamente. Non riusciva a guardarlo in faccia sentendo quel calore che lo invade nelle guance. Howie ridacchiò, incrociando le braccia e guardando il cristallo dietro di lui –"mi siete mancati in questi due mesi, anche se in realtà per noi umani sarebbero quasi tre"- dice disinvolto.
In quel momento, Fearghal si rese conto che tutte le preoccupazioni e pensieri negativi che coltivava in quei giorni passati erano solamente dei castelli in aria, il suo collega, non ché suo amico stava bene e probabilmente si era preoccupato per nulla –"anche tu mi sei mancato"- ammette con un leggero imbarazzo. Evitando nuovamente i suoi occhi color nocciola.
Essendo sempre stato una persona allegra, Howie non ci fece più caso ai particolari comportamenti che il giovane detective aveva quando erano soli, d'altra parte gli era affezionato, quindi un giorno avrebbe desiderato domandargli del motivo di questi modi –"cosa hai voglia mangiare? Ti va la pizza?"- interroga. Fearghal si mise le mani in tasca –"tutto quello che vuoi, sono uno che si adatta"- risponde serio.
I due continuarono a chiacchierare. Howie raccontava di quali addestramenti aveva fatto per diventare abile a maneggiare il potere della pietra, intanto che Fearghal lo ascolta con un piccolo sorriso sulle labbra, come se ne fosse incantato. Alla fine, arrivò mezzogiorno e suonò la campana per il cambio di guardia.
Entrambi si avviarono verso il grosso portone. Howie però si sentiva a disagio con i vestiti da guardiano –"Fearghal, devo passare per casa a cambiarmi i vestiti, che ne dici se ci vediamo tra 20 minuti, alla pizzeria Padre della Pizza?"- chiede cortesemente. Fearghal annuisce, intanto che si dirigeva verso l'uscita. In quel momento, realizzò che non solo aveva il tempo di cambiarsi e rendersi presentabile, ma che stava anche per uscire a pranzare con il ragazzo che amava e questo gli provocava il classico miscuglio di emozioni, nervosismo e felicità, che sentivano tutti coloro che avevano un innamoramento per un amico da più di un anno.
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Battaglia senza confini - L'apparizione di una dea
Ciencia FicciónGli umani non sanno nulla sull'universo, né del virus che ha colpito il loro pianeta. Conoscono solo una piccola percentuale di ciò che li circonda, ecco perché non sapevano che tutto sarebbe cambiato grazie ad una Dea... Una ragazza con...