CAPITOLO 46

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Stesso giorno

Ore 12:30. Stavano camminando ormai da ore, ma ancora non aveva avvistato niente di simile alla caverna. Fortunatamente ad accompagnarli c'era una splendida giornata. Il sole caldo che riscaldava la loro pelle, il leggero vento estivo che accarezzava i capelli di tutte e quattro le donne. Anna aveva tirato fuori il suo cellulare, per controllare Maps in modo da potersi orientare meglio, continuando a fissare lo schermo, seguiva le altre, però si rese conto che forse il luogo che cercavano non era lì –"mi sa che stiamo girando a vuoto, il GPS non mostra segni di caverne o grotte"- informa sconsolata. Maria sente un rumore ed estrae subito la spada puntandola verso un cervo che scappa via spaventato, come se avesse visto un enorme leopardo, prendendo un sospiro di sollievo rimette la spada nel fodero. Eleke sospira, vedendo un comportamento così agitato e nervoso: quell'umana è un po' troppo vivace. Pensa tra sé e sé. Anna vede come la generale osserva la detective, così si avvicina a Maria e con il gomito attira nuovamente la sua attenzione –"per capirvi meglio dovreste stare da sole"- dice. Maria annuisce –"lo so, ma finché quel'aliena scorbutica starà con noi, non mi lascerà avvicinarmi"- ribatte sbuffando.

-"che sia quella?"- chiede Eleke mentre si avvicinava alla comandante. Maria la riconosce –"si è lei. Ma è strano, me la ricordavo molto più distante"- riflette sospettosa. Anche Luen si insospettisce, se la detective aveva detto che la caverna doveva essere molto più avanti, perché in sole due ore erano riuscite a trovarla?. Anna e Maria le raggiungono, e vedono la famosa grotta.

Eleke si accigliò, guardandosi subito sopra la testa e ai lati, controllandosi intorno –"che strano... non ci sono guardie, che sia un'illusione?"- domanda perplessa.

-"un'illusione? È possibile creare un'intera caverna?"- domanda sorpresa Maria.

-"in realtà gli illumix hanno molta famigliarità con le illusioni, teoricamente questo genere di trucchetti non sono niente di impressionante per loro"- spiega Luen fissando l'entrata dalle rocce molto spesse.

-"davvero? Avrei giurato che sapessero usare solo poteri di luce, quindi sono anche esperti in illusione, chissà se anche il capitano di prima era un'illusione"- si chiedeva divertita la detective. Non disse nulla, ma Luen poteva confermare che non lo fosse.

E poi di colpo, dei ninja bianchi spuntarono dall'alto e circondarono le quattro donne, uno di loro notò che c'era anche la comandante –"la comandante? Che ci fa qui?"- chiede in panico. Tutte le donne presero le loro spade. Maria si scagliò contro i ninja, con un calcio ne fa cadere uno a terra e con il suo pugno sonico lo fa sfracellare a terra, di qualche centimetro nel terreno. Il ninja sviene. Maria alza gli occhi per guardare minacciosamente gli altri nemici che spaventati fanno un piccolo passo indietro. Gli occhi della detective erano gli stessi di un predatore che stava per attaccare, ma la differenza è che lei stava sorridendo compiaciuta –"fatevi sotto"- dichiara con tono minaccioso.

Gli altri ninja attaccarono. Maria con la spada li faceva solo piccoli tagli in modo che non potessero muoversi dal dolore sottile ma forte, non voleva ucciderli, era la sua regola. Anna invece, teneva testa ai colpi di spada con tutta la forza che aveva, avvolte congelando le mani del nemico che scioccato lasciava subito l'arma e cercava di scaldarsi le mani. Eleke non si fece scrupoli ad usare il suo potere, la coda arancione del suoi capelli cominciò a muoversi infilzando i nemici anche a distanza di un metro. Luen evocò la sua spada demoniaca e anche lei non ebbe pietà, colpì tutti i nemici e sapeva che non si sarebbero più alzati. Dopo circa 20 minuti, gli illumix erano a terra, alcuni morti e altri semplicemente svenuti o feriti.

In quel momento, Maria sentì il proprio stomaco brontolare –"quanto vorrei avere un panino adesso"- commenta disinvolta, però si distrae notando che i nemici della generale e della sua amica sono definitivamente morti. Maria era una donna che non amava uccidere, si può dire anche quasi donna, è sempre stato così, piuttosto cercava di portare la gente a diventare buone o a cambiare la propria vita. Aveva timore di sapere dove Luen trovava il coraggio di uccidere, di togliere la vita a una persona. Eleke vide che Maria stava guardando i corpi senza vita, irritata da quel genere di espressione piena di tristezza –"cosa stai guardando?"- domanda seccata. Maria si accigliò e cercò di sorridere –"niente, è incredibile il potere del tuo popolo. È manipolazione dei capelli, vero? Davvero forte"- afferma allegramente. Eleke ignorò il complimento e si fece strada verso la caverna, mentre tutti la seguivano.

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora