CAPITOLO 26

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10/5/2020 giovedì – stesso giorno

Ore 09:00. Maria era stata invitata a casa di Anna per prendere un caffè insieme e fare colazione. Una volta raggiunta l'abitazione, dalla quale il cancello viene aperto, entra e parcheggia di fronte ad una finestra. Anna le apre la porta e la fa entrare –"come va?"- domanda la sciamana mentre le sorride. Maria ridacchia –"bene, tu?"- si scambiano i convenevoli e successivamente attraversano il soggiorno per arrivare alla cucina dove si siedono su un tavolo tondo. Anna comincia a preparare del tè e Maria aspetta tranquillamente –"qualche novità?"- domanda allegramente. Anna prende le bustine da una mensola, non volendo parlare di certe novità –"beh... stavo pensando di adottare un gatto"- dice con tono nervoso. Maria ruota gli occhi –"e che mi dici di Thomas?"- interroga divertita. Anna sussulta, sapendo che la sua amica sarebbe arrivata a chiederle di lui –"ecco... siamo molto amici, ci capiamo bene"- sorride imbarazzata. Maria alza le spalle –"davvero? Bene... sai mi aveva detto che aveva una cotta per qualcuno"- informa disinvolta mentre si alza dalla sedia e si avvicina al frigo. Anna si volta verso la donna, sorpresa da quello che aveva sentito –"cosa?"- esclama.

-"ti sto prendendo in giro"- ribatte la detective. Frugando nel frigo, trova un barattolo pieno d'occhi, lo apre e annusa, sentendo l'odore che era simile a quello dello zucchero. Con le mani ne prende uno, percependo che era anche molto molle. Se lo mette in bocca e comincia a masticarlo, trovandolo gustoso, era come mangiare un uovo dolce. Si allontana dal frigo con il barattolo in mano e chiede –"dove li hai comprati questi? Sono buonissimi"- entusiasta. Anna si volta capendo subito che si trattano degli occhi alieni, spalancando gli occhi, gli prende il barattolo dalle mani –"NO! MARIA HAI MANGIATO GLI OCCCHI ALIENI!"- urla nel panico intanto che gli stringeva a sé. Maria non capiva di cosa parlava –"occhi alieni? Sono il nome delle caramelle?"- interroga confusa, ma successivamente realizzò cosa intendeva –"aspetta... non saranno gli occhi che abbiamo trova in America?!"- esclama disgustata. Anna rimase a bocca aperta, mettendole una mano su una spalla –"si! Stai bene? Dobbiamo portarti in ospedale!"- esclama spaventata e preoccupata.

Maria si stacca e le fa un piccolo sorriso –"no, tranquilla. Sto bene, sono solo sconvolta"- dice con calma, tirando un grande rutto. Anna la fece subito sedere su una sedia, con tremore nelle mani –"rimani qui, tra poco dovresti cominciare ad avere delle visioni"- avverte preoccupata intanto che si guardava attorno. Maria la fissava sconvolta –"visioni? Di cosa?"- domanda confusa. Anna corre in soggiorno a prendere un cuscino morbido arancione per poi ritornare di fronte alla detective –"hai mangiato un occhio di Veggente, sono occhi di alieni estinti che potevano vedere qualsiasi cosa; passato, presente e futuro. Sono occhi pari a quelli dell'infinito in persona e tra poco avrai la prima visione. Non appena li si mangia, ti mostrano subito qualcosa"- spiega dando il cuscino alla detective che continuava a fissarla.

Maria non aveva mai visto Anna nel panico, se lo era doveva essere veramente pericoloso. Anna si siede accanto alla bionda ed aspetta. Passarono 3 minuti esatti e Maria si sentì svenire, la testa le girava e infatti la sbatté sul tavolo, sentendo il gran mal di testa la pupilla dei suoi occhi al centro aveva il simbolo dorato dell'infinito.

Maria poteva vedere la sua amica, Luen. Era rinchiusa e sofferente, era diversa dall'ultima volta che l'aveva vista, sembrava più matura. La detective continuava a chiamare il suo nome –"Luen!"- urlava disperata, ma a quanto pare non poteva sentirla, allunga le mani come ultimo atto di speranza eppure non riuscì a raggiungerla, intorno a lei poteva vedere tutto bianco. A un certo punto, si sente come risucchiata all'indietro. Sbattendo nuovamente gli occhi ritorna alla realtà dove ritrovò la sciamana che preoccupata la stringeva sulle braccia. Maria si libera dalla presa e si alza in piedi, toccandosi la fronte dolorante –"l'ho vista"- disse a voce bassa, stupita da quello che era successo. Anna non capiva di cosa stava parlando –"cosa hai visto?"- domanda perplessa. Maria le rivolge uno sguardo severo e forte –"ho visto Luen"- dichiara con un sospiro di sollievo e aggiunse –"Luen è viva"- con un sorriso che si stava formando sulle labbra. Non riusciva a credere che dopo tutti quegli anni di ricerca era riuscita a vedere la sua amica. Anna non conosceva la proprietaria di quel nome, infatti, era sorpresa anche lei –"e dov'èra?"- interroga curiosa. Maria cerca di riprendere coscienza di se stessa e di ricordare il luogo –"era un posto bianco,con una sedia. Stava soffrendo, era rossa in faccia e si stava piegando dal dolore. Ho provato a chiamarla ma non rispondeva"- racconta turbata. Anna ci pensò per un attimo, il luogo più simile a quello che aveva descritto era dove era tenuta la comandante, non era sicura di quello che stava pensando e chiese –"puoi descrivermela?"- con serietà. Maria annuì –"si, aveva capelli bruni, raccolti in una coda, era mezza nuda... aveva l'intimo. Occhi bruni... perché?"- domanda con tono fermo. Anna mandò giù un po' di saliva, se era veramente la comandante, allora vuol dire che Maria aveva conosciuto un azaltas da bambina –"credo di sapere di chi si tratta. Ma non la faranno mai uscire"- avverte severa.

Maria spalanca gli occhi, sentendo confusione e tristezza nel cuore –"cosa? Tu la conosci?!"- urla seccata. Anna annuì con paura e dispiacere per non averlo capito subito –"si... ma non posso dirti dov'è..."- se gli avesse detto dov'èra gli altri l'avrebbero considerata una traditrice. Maria si irritò, prese forte per le spalle la donna dai capelli bianchi e ringhia –"dov'è Luen?!"- rabbiosa come non mai. Anna si tappò la bocca con le mani, non sapendo come uscire da quella situazione –"ascoltami, lei sta bene. È vero ha una malattia leggera ma se ne sono subito occupati. Devi fidarti di me"- la fissa negli occhi, sperando di non essere tramortita. Maria si infuria, pensando che probabilmente era una questione delicata –"va bene, mi fido di te"- si arrende con tristezza. Si alza e si dirige verso la porta. Anna le corre dietro, cercando di fermarla mettendosi davanti –"dove vai?"- interroga preoccupata. Maria sbuffa –"vado alla spiaggia, ho bisogno di rimanere sola"- afferma con tono severo e scorbutico.

Sentirono il temporale che si stava avvicinando, con tuoni e fulmini. Qualche lampo faceva luce dall'alto e subito la pioggia cominciò a scendere come una furia.

Maria guarda fuori dalla finestra, sentendo la mancanza della vista del mare. Esce dalla porta senza voltarsi indietro intanto che Anna le urla –"aspetta!"- ma lei non ascoltò e continua per la sua strada. Prende la macchina ed esce dal giardino per poi dirigersi verso il mare. 

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora