CAPITOLO 86

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Azaltieri

Dopo quella giornata, l'unica cosa che desiderava Morios era gettarsi a letto e dormire. Non voleva neanche cenare per la stanchezza. Rimane a letto, sperando che nessun servitore bussasse alla sua porta. Però doveva mettersi almeno un pigiama se desiderava dormire bene tutta la notte, così con tutta la sua buona volontà si alza dal quel comodo letto e apre l'enorme cabina armadio che aveva nella sua stanza. La sua camera era enorme e completamente azzurra.

Aveva decorazioni che ricordavano l'acqua, ma anche altri colori, secondo le spiegazioni del Dio bianco, gli altri colori rappresentavano l'acqua dei diversi pianeti. Ogni mondo aveva l'oceano di colori diversi. Ma la sua stanza era speciale, il balcone si affacciava in un grande giardino con cascate e creature marine di vario genere. Proprio su quella terrazza, aveva delle scale che la facevano scendere in quel giardino privato e che era attaccato ad un grande oceano. Come una magia. Sopra il suo letto, sul soffitto, c'era un enorme acquario pieno di pesci che andavano e venivano. Al centro della stanza, in alto come luce, c'era un grossa perla che fluttuava. La parte migliore, però era il bagno. Anch'esso aveva una terrazza, con una piccola piscina che ti conduceva a vedere le stelle di notte, era sia interna che esterna perché bastava aprire una porta di vetro per uscire. Sui lati di quella piscina, c'era una grande vasca da bagno argentata. Un gabinetto, una doccia molto ampia e un lungo lavandino con il fondo a forma di cavalluccio marino. Tutto era a tema acquatico o a tema di vento. Aveva addirittura alcune piante che provenivano dalla Terra, così da farla sentire a casa. Anche se nel suo vivaio, c'erano luoghi come sorgenti curative con le cupole protettive bianche. Aveva perfino un angolo colazione tra la natura e vicino ad una piccola cascata.

Dentro la cabina armadio, c'erano moltissimi vestiti che Leonardo le aveva procurato. Era riuscito ad indovinare le sue misure e in qualche modo gli ha preso qualche maglietta e pantaloni da donna azres. Era strano, ma in fondo adesso era una specie di maschio, quindi doveva adattarsi. Finalmente non si sarebbe più nascosta più. Cercando tra i cassetti, riesce a trova una felpa dai colori neri e blu. Le si stringeva molto sulle lane (anche se senza volerlo continua a chiamarlo seno), purtroppo era un termine che non le entrava in testa. I pantaloni neri e di un tessuto molto morbido. La cosa più sconvolgente, era che il suo corpo aveva ben tre testicoli, anche se il termine giusto era Siocula. Il terzo era comparso dopo lo sblocco dei suoi poteri e la prima volta che lo vide diede di matto, cominciando ad urlare e chiedere a Leonardo cosa le fosse successo.

Adesso che finalmente si era vestita con qualcosa di comodo, poteva finalmente sdraiarsi sul morbido letto e chiudere gli occhi, aspettando che arrivasse la mattina dopo.

Ed ecco il Drin! Spalanca gli occhi smeraldi e guarda il telefono sopra il comodino; cacchio! Avevo appena chiuso gli occhi, ma chi ? .... Eh? Elisa?. Pensa guardando il cellulare sorpresa, preme il bottone e risponde –"ciao, che succede? Vuoi parlare di-"- viene interrotta dalla voce agitata di Berto –"Dea blu! Elisa ha una grossa macchia nera, dice che è dove c'era la ferita di oggi"- informa allarmato. Morios si alzò dal letto –"cosa? Ma non può essere, ho seguito delle procedure... indicate da qualcuno di esperto"- mormora sconvolta, riferendosi allo spirito della pietra.

-"la prego, io non so cosa fare a riguardo!"- esclama Berto nuovamente agitato.

-"d'accordo! Sta calmo! Arrivo!"- urla la Dea, mentre scendeva dal letto e correva a mettersi i suoi stivali da montagna blu. Riattacca la telefonata. Un'emergenza, aveva curato una sua amica facendo del suo meglio. Forse non era portata per curare e il ruolo da guaritrice cosmica magari era solamente un gentilezza donata dagli Dei più antichi; aspetta! Sono arrivata sul pianeta Desi con un'astronave una di quelle che non so guidare, come posso andare sulla Terra senza doverne usare una?. Riflette mettendosi le mani sulla testa e mostrando una nuova espressione nervosa.

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora