CAPITOLO 87

1 0 0
                                    

Pianeta Terra

Jenna era tornata a casa, non appena entra dalla porta sente il notiziario che andava a tutto volume –"ciao, sono a casa... viva e vegeta"- avverte gettando la giacca sul primo gancio del porta abiti accanto alla porta. Raggiunge il salotto e vede la notizia; cristallo Save rubato da due illumix, siamo senza difese. Dicevano le scritte sotto le immagini del magazzino vuoto. Kaelyn era in piedi dietro il divano a guardare sconvolta il programma. Stringeva il telecomando, tenendo le braccia incrociate.

Capendo che sarebbe stata coinvolta nel guaio insieme alla squadra, Jenna controlla il telefono vedendo una chiamata persa dalla ministra Adara; oh cazzo. Pensa. Sperava di trovare un po' di pace, invece c'era solamente un altro grosso problema e la cosa peggiore era che non capiva cosa provava Kaelyn in quel momento. Era arrabbiata con lei? Adesso la odiava per aver fatto un casino? Forse per la prima volta sarebbe stata lei a riflettere bene sulla loro relazione.

-"che diavolo fai lì impalata? Vieni a sederti, sei stata sul campo di battaglia per tutto il giorno"- disse tranquilla Kaelyn. Gettando il telecomando sopra il divano. Jenna temeva di guardarla negli occhi, sembrava rabbiosa –"pensi sia colpa nostra?"- domanda insicura. Alzando gli occhi verdi al cielo, Kaelyn si dirige verso la cucina –"no, voi eravate in missione per proteggere il nostro mondo, se le guardie sono state inefficienti non è mica colpa vostra"- ragiona passiva. Jenna si siede sul divano grigio neutro, intanto che fissava la tv, sentendosi una fallita per non aver potuto fare nulla.

-"non osare sentirti in colpa, se è come credo io, hanno programmato tutto, gli illumix ci tengono d'occhio"- avverte Kaelyn con tono severo e saccente. Le porge un piatto con una minestra con pezzi verdi all'interno. Il profumo era molto buono, ma Jenna voleva comunque sapere cosa fosse –"sembra deliziosa, che cos'è?"- chiede prendendo il cucchiaio. La fidanzata le sorrise –"zuppa di pollo e broccoli. Il pollo viene dal supermercato vicino casa. So che ami i loro polli"- commenta spensierata.

I supermercati avevano i propri allevamenti, ma quello vicino alla loro abitazione, a circa 5 case di distanza, aveva un allevamento molto buono. Sembra che li nutrissero con alimenti senza modifiche chimiche e quindi il sapore della carne e delle uova era insuperabile.

Senza cambiarsi i vestiti, cominciò a mangiare voracemente. Era da molto che non mangiava e doveva ammettere che usare il potere del diadema della primavera, le bruciava diverse calorie. Però mentre si guastava quel confortante pasto, vede l'espressione allegra della compagna, lasciandola con una certa perplessità –"vuoi dirmi qualcosa?"- chiede confusa, ormai la conosceva bene. Kaelyn si accomoda al suo fianco, si stringeva le mani e guardava la ragazza dai capelli rosso fuoco, stringeva il limite della maglietta gialla in stile etnico –"ascolta, tra un paio di giorni devo andare in Canada"- annuncia con tono serio. Jenna spalanca gli occhi e appoggia la zuppa sopra il tavolino da caffè rotonda e bianco –"cosa?! Ma perché? Non c'è niente laggiù"- disse perplessa.

Lo sapevano tutti che al di fuori della città costruita nella parte nord d'Italia, o almeno quello che una volta era l'Italia, c'erano solamente flora e fauna. Le case, gli edifici, si poteva recuperare poco materiale, ma molte idee per cibo, medicine, arredamento, ecc. Dovevano solamente farle uguali, ma consumabili. Il motivo per cui dovesse andare sarebbe stato sicuramente discutibile.

-"lo so, ma ascoltami... la leader vuole costruire una piccola base militare in Canada, così che se mai dovessero arrivare nemici dall'altra parte del pianeta, possiamo intercettarli e quindi prepararci"- spiega Kaelyn.

Non poteva ribattere, il piano della leader aveva senso e Jenna non poteva fare nulla a riguardo –"per quanto tempo?"- chiede depressa. Kaelyn l'abbraccia, appoggiandole il mento sopra la testa –"circa una settimana, poi mi sostituiranno con qualcuno che non ha famiglia o relazioni"- conclude dandole un bacio sulla testa. Jenna le lancia un'occhiata quasi infastidita, come se non sapesse più cosa pensare –"... va bene, però... mi mancherai"- informa, diventando completamente sentimentale.

Kaelyn la strinse forte, sapendo che era dura per lei, non voleva ammetterlo, ma vedeva Jenna come una piccola farfalla, se lasciata sola poteva mettersi nei guai, ecco perché anche quando si sono separate per un periodo di tempo, lei la teneva sottocontrollo da lontano. Per questo andava al supermercato che le piaceva, perché altrimenti lei se ne sarebbe andata dal benzinaio a prendere del cibo spazzatura, invece che fare dei pasti normali e salutari. Purtroppo sapeva che Jenna era talmente assorbita dal proprio lavoro che si dimenticava di esistere bene.

-"non parto domani, ma tra qualche giorno e comunque, ti lascerò sempre dei messaggi sul telefono così ti ricordi di vivere nel modo giusto. Ricordati che nella tua vita non c'è solo il lavoro, va bene?"- rammenta Kaelyn assicurandosi che la fidanzata avesse ascoltato. Jenna non può fare altro che annuire stringere la compagna, intanto che cercava di dimenticare il tempo che era rimasta sola e che intanto dentro di sé soffriva. Un periodo nero come il carbone. Kaelyn trascina un paio di coperte sopra di loro, così da scaldarla –"va tutto bene, so che sei spaventata... sta cambiando tutto, neanche io sono tranquilla"- ammette, mentre le accarezzava i capelli. Jenna bacia la compagna sulla guancia e si alza in piedi, togliendosi le coperte dalle gambe –"si, ho paura. Però se voglio accoccolarmi alla mia ragazza, devo almeno farmi una doccia"- dichiara con un sorriso. Kaelyn la guardò confusa –"e la zuppa?"- domanda. Jenna si tolse la maglietta dirigendosi verso il bagno –"dopo la scaldo in microonde, tu scegli qualcosa da guardare"- dice gentilmente.

Kaelyn continuò a fissare la compagna finché non sparisce dietro la porta scura del bagno. Intanto che preoccupata si chiedeva cosa stesse succedendo, però sapeva che non avrebbe ricevuto risposte, non quella sera. 

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora