Battaglia senza confini - L'apparizione di una dea

CAPITOLO 83

Pianeta Desi

Dentro un comune edificio che sembra una specie di hall di un hotel, la squadra di umani e il generale Desi, si prendono un pausa dal combattimento dai tre nemici.

-"se non possiamo ucciderli, dobbiamo intrappolarli da qualche parte, così che non possano fare del male a nessuno"- suppone Thomas, intanto che stringeva a sé la moglie svenuta.

-"dovremmo dividerci in piccoli gruppi così da organizzare un piano che possa funzionare"- fa notare Jenna, intanto che ricaricava le sue pistole. La sua divisa era sporca di polvere e altro, si sentiva sporca ma allo stesso tempo non le importava molto.

-"Morios... Deepa ha il naso rotto, puoi aggiustarlo?"- chiede Ivan usando un tono cortese. La donna azres, si avvicina vedendo il sangue colare dalle narici e il naso storto, lo sfiorò con le dita. Atto che fece gemere la soldata. Morios si accorge che oltre ad essere rotto, aveva anche qualche taglio, ci mette una mano sopra. Sfiorandolo e da quella esce una piccola luce azzurra che permise la rigenerazione delle cellule del naso per riparare i tagli e fermare il sanguinamento, ma anche la ricomposizione dell'osso. Con un piccolo crack anestetico, Deepa aveva il naso come nuovo. Infatti se lo toccò sorpresa, non essendosi ancora abituata ai poteri dell'amica –"grazie, accidenti i tuoi poteri sono molto utili"- disse tranquilla, intanto che si guardava il naso.

-"qualcuno ha un piano? O qualche suggerimento?"- domanda assennata Jenna, l'unica cosa che la caposquadra aveva capito era che non potevano tirare la corda, se avessero ideato una strategia e fosse fallita, dovevano prepararsi al peggio.

-"credo che la cosa migliore sia chiamare la comandante, e chiederle se mi da una mano con questi tre"- afferma il generale. Quando li intrappolarono era tutto organizzato nei dettagli, adesso non poteva commettere errori, doveva rinchiuderli prima che andassero a contatto con i cittadini che al momento si nascondevano nei bunker.

-"aspetti generale! Non disturbi subito Luen! Possiamo occuparcene noi, ci dia solo una possibilità"- insiste Morios, con la stesse espressione supplicante che usava con tutti. Era una specie di mini mossa, usata soprattutto per ottenere ciò che voleva realmente. In quel caso, desiderava mostrare a Luen che sapeva occuparsi dei nemici insieme alla squadra. A darle man forte, si mise Deepa –"ha ragione, non siamo deboli come sembra, possiamo gestire la situazione"- sostiene. Per il generale era come un film, facevano i coraggiosi, ma rischiavano tutti di morire –"quei tre sono stregoni malefici, non è una questione di forza o debolezza, è questione di magia nera. Perfino noi, all'epoca faticammo per intrappolarli"- avverte nervoso, anche se il suo scopo era farsi capire.

Sentirono dei gemiti, tutti si voltarono e potevano vedere Anna che li guardava. Thomas la strinse forte –"stai bene?"- interroga per l'ennesima volta. Anna gli sorrise per tranquillizzarlo –"si, sono ok"- conferma.

Jenna guardò la coppia e non se la sentiva di metterli di nuovo in pericolo, in fondo amava vederli così innamorati –"... generale, lei per caso non ricorda qualcosa che possa essere usato contro di loro, un punto debole o qualcosa che li indebolisse"- disse composta. Facendo il quadro generale, Heha al momento faticava a ricordare qualcosa che successe quasi 40 anni fa –"mi sembra che una loro debolezza fosse... gli occhi, come tutti i desi, non riescono a sopportare una forte luce come quella di un sole... ma loro non hanno problemi a riguardo, però secondo una Berelin, quello che non sopportano è un gas benedetto fatto di Ligrem"- ricordava vagamente.

-"che cos'è una Berelin? E cos'è il gas di Ligrem?"- interroga Alessandra. Ruotando gli occhi per la stanchezza, Heha sospirò –" una Berelin è una donna benedetta che dedica la sua vita a venerare gli Dei benevoli, mentre il gas di Ligrem è usato in luoghi sacri"- specifica.

-"in poche parole, una Berelin è una suora, e il gas come si chiama è una specie di acqua santa"- traduce Fearghal, per renderlo più semplice a tutti i compagni.