CAPITOLO 27

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Stesso giorno, giovedì, Azaltieri.

Ore 09:30. Kyrsten era all'appartamento, che stava asciugando i piatti usati per la colazione: una ciotola per il latte e due piatti con uova e pancetta. Li appoggia in una scatola elettronica per poi accenderla, essa è stata creata appositamente per asciugare e disinfettare le stoviglie. Guarda la pioggia fuori dalla finestra e pensa a come possa stare la comandante, era la sua migliore amica e l'aveva salvata dai mercanti di schiavi. Si avvicina ad un piccolo mobile di legno, sopra c'era il telefono con accanto la rubrica. La ragazza comincia a sfogliare la rubrica nera, cercando un numero che le serviva il prima possibile. Ferma le pagine che giravano e comincia a comporlo. Kyrsten attende che qualcuno risponda, intanto che fissava il soffitto e sperava che andasse tutto bene, alla fine risponde –"salve, mi scusi, ma può darmi informazioni su Luen lifedeath?"- domanda con educazione, cercando di trattenere tutto il nervoso.

Steven non sapeva cosa rispondere, al momento era in ufficio ad archiviare un vecchio caso, e si sorprese al sentire la voce –"chi parla?"- domanda sospettoso, fissando il vuoto. Kyrsten lascia andare il respiro che stava trattenendo –"sono una serva di Luen Lifedeath, la nostra padrona non si presenta a casa da circa una settimana e ci stiamo tutti preoccupando"- afferma con voce incerta, mentre teneva il telefono con due mani per l'ansia. Steven stringe i denti, sentendo il rammarico dentro di sé –"mi dispiace, ma posso solo dirvi di non perdere la calma, al momento è in missione e sta facendo un po' di fatica a tornare. Dovete avere pazienza, abbiamo mandato i soccorsi"- spiega severo, sperava che non si intromettessero. Era già successo in passato che degli schiavi si erano intromessi per salvare il padrone azaltas e il risultato fu catastrofico. Kyrsten non era convinta di quello che stava dicendo, ma non poteva fare altre che credere a quelle parole, soprattutto vista la sua posizione –"d'accordo, la ringrazio"- risponde con tono secco. Riattacca e sospira guardando gli altri due ragazzi che la fissavano dal divano, ora avrebbe dovuto inventarsi qualcosa di più semplice –"tranquilli, mi hanno detto che è in missione e che tornerà appena finito"- conferma con un falso sorriso. Il più piccolo sorrise e continuò a guardare la televisione, mentre il più grande sapeva che stava mentendo, però decide di stare al gioco.

Non appena si voltarono verso la televisione, Kyrsten ritornò triste sapendo che non poteva fare nulla per aiutare la sua salvatrice, tutto ciò che poteva fare era pregare gli Dei che non le succedesse nulla.

Coby si avvicina all'amica, gli porge una mano davanti e fa comparire una margherita con un piccolo fascio di luce giallo, il suo fiore preferito. Voleva tirarle su il morale. Con un sorriso la guarda per rassicurarla. Kyrsten sorride ricambiando la tranquillità che dovevano mostrare.

Coby fin da piccolo ha mostrato un'inclinazione particolarmente forte per la magia, infatti Luen aveva fatto delle ricerche a giudicare da quello che aveva scoperto, Coby era di origine magica perché era un mago, o Chocho. 

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora