CAPITOLO 15

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01/05/2020 – Martedì

Grazie ad Alessandra, Immacolata, una collega esploratrice, è riuscita a far capire alla leader che c'erano altri esseri umani in giro per il mondo. Molte squadre di ricerca andarono in cerca. Dopo due mesi tornarono con navi, aerei e furgoni pieni di persone di varie etnie. La popolazione aveva raggiunto dai 1.000 ai 360.000 mila abitanti. E questo era fantastico, l'agricoltura si espanse insieme al mercato. Erano aumentati gli operai e infatti anche la città era assai più grande. Ben presto tutti si ambientarono.

Adara era più impegnata del solito e molti riuscivano ad avere una vita abbastanza normale. Considerato che non avevano più avuto battaglie/guerre distruttive come quella dell'ultima volta.

Maria ogni tanto aveva i suoi mal di testa, ma spesso si recava al mare e gli passava subito. Alessandra cominciò ad uscire con Shekhar e si trovavano molto bene insieme. Tutto era diventato tranquillo come prima del virus.

Ingrid studiò vari metodi per poter fare un patto di pace con gli azaltas e catturare la comandante. Infatti gli ingegneri avevano progettato e costruito un enorme macchinario che da l'idea di essere una stanza e prigione che annulla i poteri degli alieni.

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Ore 08:00. Maria era in ufficio insieme a tutti i suoi colleghi e amici, stava guardando il telegiornale che continuava a esultare della grande quantità di mais che stava fruttando quell'anno. Degli animali da fattoria che producevano molto, delle fabbriche che inquinavano poco e molto altro. La criminalità si stava abbassando e la guerra contro gli azaltas che si teneva in africa non dava molti feriti in quel periodo. Si sentiva sollevata a sentire queste informazioni positive. A fianco a lei, Ivan si appoggia allo schienale della sua sedia sospirando con il suo solito viso serio –"meno male che la situazione sta migliorando, molte persone stanno lavorando nelle fattorie, questo fa solo bene alla nostra popolazione"- commentava mentre la signora del notiziario che aveva attirato l'attenzione di tutti dava gli ultimi aggiornamenti: le banche lavoravano tranquille senza paura di rapinatori visto che tutti avevano un lavoro, le poste consegnavano pubblicità per promuovere i supermercati che finalmente era pieni di cibo da vendere, i panifici producevano più pane, le tasse rimanevano basse. Mentre ascoltava, Maria pensava a come sarebbero stati invidiosi i loro genitori se avessero sentito tutte queste belle notizie. Alessandra sorride pensando a quanto era bello sentire una buona notizia –"però non dobbiamo abbassare la guardia, altrimenti saremmo di nuovo delle prede per gli azaltas"- spiega perplessa. Jenna annuisce –"ha ragione ragazzi, solo perché adesso ci sono i noleggi delle moto d'acqua non vuol dire che possiamo rilassarci"- avverte severa. Finché non sente il cellulare squillare, lo prende dalla sua borsa e risponde –"pronto?... si, sono io. .... Davvero?! Arrivo subito!"- risponde entusiasta. Riattaccando si volta con riacquistando il suo controllo e dice –"scusate, ma è saltata fuori un'emergenza, vedete... sono arrivate le mie scarpe nuove!"- esclama prende la borsa e la giacchetta e corre fuori dall'ufficio gridando –"centro commerciale arrivo!"- pazza di gioia. Tutti ridacchiano. Vanessa si appoggia una mano sulla fronte –"mio dio, siamo veramente nelle sue mani?"- chiede disperata. Elisa annuisce –"già. Parlando d'altro, avete ricevuto il piano della leader?"- domanda tornando seria. Tutti annuiscono. Fearghal apre il documento nel suo telefono, per ricordarsi cosa avrebbero dovuto fare se ci fosse stato un altro attacco –"ho la sensazione che funzionerà"- dice a bassa voce. Solo Howie lo aveva sentito, in quel momento gli tornò in mente ogni volta che pensava la stessa cosa di uno dei suoi piani, proprio nel periodo in cui stava con la sua gang.

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Ore 09:00. Maria era ancora in ufficio a sistemare le scartoffie, picchiettava sui tasti del computer e tira un sospiro di sollievo, fortunatamente aveva finito di fare la sua parte. Si appoggia con la schiena alla sedia e guarda in alto –"che caldo"- si lamenta stanca. Ivan conferma –"odio l'estate, fa sudare e basta"- commenta seccato e asciugandosi la fronte con il polso. Jenna intanto era appena tornata con un borsa che proveniva da una boutique, l'appoggia vicino alla scrivania e finalmente si siede –"per fortuna ce l'ho fatta! Avete idea di quanto sia difficile correre con i tacchi"- domanda stremata. Tutte le ragazze risposero di si, tranne Maria che aveva detto di "no" infatti sorprese un po' le altre. Vanessa si alza dalla sua postazione per guardarla in faccia –"davvero? Non hai neanche un paio di tacchi a casa tua?"- interroga non troppo sorpresa. Maria annuisce –"esatto, non mi sono mai serviti, li trovo inutili"- confessa alzando le spalle.

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora