CAPITOLO 92

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Pianeta Illuminix

Nel palazzo imperiale, una specie di mostro irritato stava seduto sul trono. Non sembrava più la fredda e severa imperatrice, ma una bestia che potrebbe attaccare da un momento all'altro. I servitori tremavano al vedere la loro imperatrice così nervosa.

Lanpa era nervosa a causa di quello che lesse nei rapporti della sorella: i miei soldati fatti a pezzi! Come ha osato?!. Rimuginava. Stringeva i denti alla sola idea di quella donna che li uccideva senza tanti riguardi. In quanto regnante, era un'umiliazione. Quello che le fu insegnato era che ogni battaglia persa era una perdita di onore. Infatti, per essere sicura che non ci fosse un errore convocò la sorella.

Una volta arrivata, Lanpa si alza in piedi, potendo così liberare la sua furia –"CHE DIAVOLO SIGNIFICA?!"- urla. Tutta la sala del trono tremava per la sua voce. Intanto che Maswe non fece nulla per fermare il suo sfogo, dopotutto sapeva che l'imperatrice diventava facilmente isterica –"di cosa parla maestà?"- chiede passiva, unendo le mani dietro la schiena.

-"sto parlando di questi!"- risponde la donna, gettando dei fascicoli verde scuro per terra. Niente avrebbe potuto eguagliare il suo livello di rabbia –"soldati fatti a pezzi! Scherziamo?!"- sbraitava.

Le prime volte che affrontava l'imperatrice, temeva sempre la sua rabbia come fanno tutt'oggi i servitori. Ma adesso non ci faceva più caso, ormai lo aveva capito. A causa dello stress e di altre questioni che riguardavano l'intero pianeta, era una situazione degenerativa –"purtroppo è la verità signora, la comandante ha fatto a pezzi tutti i soldati mandati nella capitale del pianeta Desi, solamente uno si è salvato"- racconta freddamente. Lanpa si avvicina alla ragazza, considerata da molti, vergognosamente giovane per combattere –"allora impegnati di più! Devi uccidere quella femmina azaltas"- sibila nervosamente.

-"mia signora... purtroppo... sorge un problema più grande, come avevo già sentito dire dai nostri alleati, sembra che la famosa Dea blu assoluta, sia comparsa... e che stia proprio sui campi di battaglia"- informa Maswe.

Una simile notizia si era già diffusa in tutti i pianeti. Le divinità erano impossibili da sconfiggere e quando ne appariva significava problemi. Soprattutto se è una divinità immortale. Ruotando gli occhi bianchi, al sol pensiero, Lanpa si diresse verso uno dei piccoli divani neri che stavano sul lato della sala del trono, inizialmente usati per decorazione, però adesso ne aveva veramente bisogno –"la Dea blu... quei bastardi... non bastava fossero i cocchi degli Dei, adesso hanno pure una Dea assoluta sul campo"- ragiona sconsolata. Avrebbe desiderato molto dell'alcool, giusto per tentare di dimenticare.

Maswe si era dimenticata cosa voleva dire essere una reale, impegni, la stampa e molto altro. Era un inferno, sebbene per lei non cambiasse molto dato che da giovane principessa è diventata la generale dell'esercito. Tutto perché suo padre aveva insistito. La struttura del palazzo, le ricordava ogni volta che aveva tentato di far contento suo padre. Avvolte ci riusciva, altre volte no –"che cosa dovrei fare signora?"- chiede con educazione. Lanpa sentì un forte dolore al collo e si massaggiò con una mano dietro la nuca –"... la Dea blu fornisce fortuna, amicizia, acqua, aria e altre cazzate benevole, giusto?"- domandò fermamente per conferma.

-"si, signora"- risponde Maswe, rammentando vagamente le antiche leggende degli azaltas.

-"quindi noi uccideremo la Dea blu"- afferma Lanpa, alzandosi dal divano scuro. Guardò l'orologio a forma di nuvola –"oggi noi inizieremo a programmare la fine della Dea blu... e farò in modo che non saremmo soli"- disse l'imperatrice con tono minaccioso.

Maswe si irrigidì, immaginando che volesse parlare con gli alleati, forse aveva in mente qualcosa di grosso. Lanpa sorrise, dirigendosi fuori dalla sala del trono, lasciando sola la sorella; che cosa vorrà fare? . Si interrogava preoccupata.

Intanto che dalle finestre, poteva ammirare la loro capitale, popolata da povera gente che continuava con la propria vita, piangendo i poveri parenti morti e cercando di tirare avanti. Anche se aveva la sensazione che dietro le possenti montagne che ammirava, ci fosse una possibile minaccia, proveniente dal loro stesso pianeta, che le avrebbe investite da un momento all'altro. 

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora