Pianeta Illuminix.
Lanpa era immobile di fronte ad una enorme finestra rettangolare in legno bianco. Il suo impero era in continuo movimento e lei poteva ammirare il panorama nella sala del trono, dove vedeva anche i suoi soldati spostarsi per le strade della capitale. I sudditi continuavano le loro vite con tranquillità e questo la calmava. Però non riusciva a smettere di pensare a tutti i possibili problemi che sarebbero potuti sorgere.
Le candide porte della spaziosa sala si aprirono e da esse entrò la generale. Con i soliti abiti corti e bianchi, si avvicina alla donna più alta e si inchina, inginocchiandosi come un cavaliere medievale. Maswe le sorrise soddisfatta –"abbiamo trovato il cristallo del nulla, un mio informatore ha affermato che si trova sulla Terra"- dice trattenendo la sua contentezza.
L'imperatrice non si voltò nemmeno a guardarla, sapeva perfettamente come utilizzare quella potente pietra –"molto bene... scegli due persone, un ladro e un assassino che lo accompagni. Non devono farsi trovare, ma soprattutto se dovesse succedere un imprevisto, l'assassino dovrà essere in grado di fare una strage"- spiega severa. Anche se dal tono di voce era chiaro che avesse la testa da tutt'altra parte, si volta verso delle piccole scale tappezzate di grigio chiaro e le percorre per arrivare al trono. Una grossa sedia, la quale poteva essere utilizzata anche da giganti.
Maswe si alza in piedi e fissa la donna. Lanpa rimase a fissare il trono vuoto, ricordando il passato, in particolare quando era piccola e si sedeva sulla ginocchia del padre. Si avvicina e prende un foglio di carta arrotolato come un'antica pergamena per poi consegnarla alla generale di fronte a lei –"questo è un progetto che ho ideato, chiedi agli scienziati se è possibile realizzarlo, non importa quanti tessuti dovremmo prendere dai cadaveri... tanto ce ne sono in abbondanza grazie alla comandante... però non ditelo alle famiglie"- ordina severamente. Maswe le lancia uno sguardo perplesso, ma decide comunque di ubbidire. Annuisce e si dirige verso l'uscita.
Una volta fuori dal palazzo imperiale, si diresse verso le colline dietro di esso. Salì su una bestia simile ad un cavallo, anche se esso aveva un organo sporgente, più precisamente il cuore. Per chi poteva vederli erano animali veloci, ma avvolte inquietanti. Le colline erano tempestate d'erba giallastra, una volta erano conosciute come le "colline della spensieratezza" il motivo del nome, era perché tutti coloro che le visitavano sentivano le loro preoccupazioni volare via per un po' grazie al grande paesaggio che si poteva vedere da esse, con il palazzo e l'enorme capitale Narian, era veramente stupendo. Ma dopo un po' di tempo ci costruirono delle strutture governative per i laboratori scientifici in modo da non disturbare i cittadini durante le sperimentazioni.
Maswe arrivò ad uno degli edifici. Dopo aver attraversato l'entrata e aver superato le guardie di sicurezza, percorre 4 corridoio che la conducono ad un seminterrato, ovvero al laboratorio n.0 dove creavano creature e progettavano armi pericolose. A capo di quel laboratorio c'era un giovane illumix dalla mente brillante, o almeno così era considerato, si chiamava Bertan Chorsyl.
Maswe si guardava intorno e salutò il capo scienziato –"Bertan... devo consegnarti un progetto che ha creato l'imperatrice stessa, dovrebbe essere tutto scritto lì"- spiega severa. Bertan era seduto ad una scrivania con computer, intanto che scriveva su un blocco di fogli –"buongiorno generale, come posso aiutarla?"- chiede con tono umile. Maswe sorrise e gli consegna il rotolo –"l'imperatrice ha creato questo, buon divertimento"- dichiara soddisfatta. Bertan gli lanciò uno sguardo sospetto, lentamente prende il foglio e lo srotola. Non appena lesse le prime righe, capì subito dove voleva arrivare l'imperatrice. Deturpare i morti per creare quei mostri, era veramente troppo anche per lui, ma sapeva cosa sarebbe successo se non avesse esaudito la richiesta –"è rivoltante"- giudica, nascondendo tutto il suo disgusto. Maswe sbuffò –"non so di cosa parli e nemmeno voglio saperlo, ma da quello che mi ha suggerito, sua maestà, deduco che sia una cosa piuttosto oltraggiosa"- informa, appoggiandosi ad una parete mentre osservava gli altri intellettuali all'opera. Bertan era sul punto di far uscire il fumo dalle orecchie e guardò la giovane generale –"come può chiedermi una cosa del genere? Non ha un minimo di moralità"- mormora nervoso, gettando il progetto sulla scrivania di fronte a lui. Maswe non si scompose –"però deduco che un esperto come te sappia che non c'è molta scelta, giusto?"- informa cercando di persuaderlo. Bertan scosse la testa –"posso crearli, ma non con i morti... userò le meccaniche, potrebbero essere addirittura più efficaci delle carni artificiali"- specifica. Prende un foglio e con la penna comincia a disegnare un prototipo dell'originale, mostrando come sarebbe risultato in versione meccanica. Maswe inarcò le sopracciglia –"niente male, sembra buono"- commenta a voce bassa. Bertan annuisce –"già e così non dovremmo neanche deturpare i morti. Mi serviranno parecchi inventori e meccanici per questo progetto, quanti ne volevate?"- domanda.
-"almeno trenta, per capire quanto possono essere micidiali, informerò l'imperatrice del cambiamento di materiale, speriamo non si offenda"- commenta passivamente la generale. Si avvicina alle porte e la apre –"buon lavoro"- augura. Quasi come se gli avesse fatto un dispetto e adesso stesse godendo delle sue disgrazie. La verità era che lo scienziato non poteva tollerare una richiesta del genere, doveva trovare un modo per evitare sfruttamenti di questo tipo. Soprattutto dato che tra i cadaveri un giorno ci sarebbe potuto essere un suo amico e l'idea di mancargli in quel modo di rispetto, lo deprimeva.
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Battaglia senza confini - L'apparizione di una dea
Ciencia FicciónGli umani non sanno nulla sull'universo, né del virus che ha colpito il loro pianeta. Conoscono solo una piccola percentuale di ciò che li circonda, ecco perché non sapevano che tutto sarebbe cambiato grazie ad una Dea... Una ragazza con...